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Una prima lettura sul Dl Sicurezza (#Femminicidio)

Da Women.it:

DECRETO LEGGE N.93/2013. UNA PRIMA LETTURA DI MARIA (MILLI) VIRGILIO

Dobbiamo rassegnarci e accontentarci? Il Governo Letta-Alfano aveva promesso di mettere nella sua agenda politica la violenza contro le donne. E, a suo modo, lo ha fatto. Modo e contenuti non ci soddisfano.

Aspettavamo una legge organica e finanziata, che affrontasse tutti gli aspetti civili, amministrativi, penali, dalla educazione nelle scuole alla formazione degli operatori, dall’osservatorio di monitoraggio ai centri antiviolenza. Invece abbiamo avuto norme solo penali all’interno di un decreto legge “pacchetto” il cui testo abbiamo avuto a disposizione solo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale , cioè solo dopo la sua entrata in vigore, a cose fatte. Noi avremmo preferito, invece di esser poste dinanzi al fatto compiuto, discuterne con modalità di elementare partecipazione democratica (ma questa ormai è vuota parola, a tutti i livelli di potere; eppure dovrebbe essere un dovere per i governanti) . Ancora una volta il tema che ci sta a cuore è all’interno di un pacchetto sicurezza di contenuto eterogeneo (i decreti dovrebbero essere a contenuto omogeneo: L. n. 400/1988) e dunque non è stato ritenuto degno di autonoma trattazione. E’ così ormai da parecchi anni! Inscindibile binomio: decreti-legge e sicurezza ( il titolo del decreto dice solo “sicurezza” , ma poi preambolo e articolato chiariscono che è alla sicurezza pubblica e di polizia che il Governo si riferisce)

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Dialoghi intorno all’affidamento condiviso: l’origine della riforma!

Secondo appuntamento con Marino Maglietta che racconta tutto ciò che riguarda l’affido condiviso. Voci disinformate ne attribuiscono l’origine a soggetti molteplici, misteriosi, segretissimi, oscuri. In realtà non c’è nulla di misterioso, nulla di segreto o di oscuro e se volete ragionare di questa materia, come già anticipato, Marino Maglietta è la persona giusta con cui confrontarsi. Gli ho chiesto di rispondere a molte domande. Potete trovare il suo primo intervento QUI. In basso racconta l’origine della riforma e dal prossimo appuntamento in poi risponderà a quesiti che gli porrò, un argomento alla volta, affinché tutto sia chiarito a chi vuole saperne di più. Gli altri interventi, come già anticipato, avranno cadenza settimanale. Buona lettura!

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L’origine della riforma: padri e madri insieme

Intanto mi presento: l’affidamento condiviso sono io che l’ho pensato, che l’ho scritto, gli ho dato il nome e l’ho accompagnato fino alla sua approvazione, combattendo perché a forza di emendamenti fosse annacquato il meno possibile, che l’ho difeso successivamente dagli stravolgimenti della giurisprudenza e che oggi, constatata la sostanziale inutilità degli sforzi in tal senso, chiedo al Parlamento di tornare alle origini, introducendo anche alcuni indispensabili aggiornamenti.  Quindi, se ne sentono dire tante, ma si può essere sicuri, leggendomi, di essere risaliti alla fonte e di avere informazioni sicure.

La riforma, dunque, nasce dalla banale constatazione che la rottura del legame di coppia non può e non deve trasformarsi in rottura del legame del figlio con il genitore “non affidatario”; quanto meno, non deve essere il sistema legale stesso a prevederlo. Viceversa, prima della riforma per legge e per giurisprudenza la frattura era pressoché totale e obbligatoria: i figli stavano con genitore, investito dell’obbligo di provvedere a ogni loro necessità, assumendo tutte le decisioni della vita quotidiana, mentre l’altro doveva solo corrispondere del denaro e fruire, se voleva, di un “diritto di visita”. Un modello ideale per madri arrabbiate e vendicative e per padri estraniati: pessimo per padri presenti e madri in affanno.

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#StigmaKills: a Porto Sant’Elpidio paghi se ti abbigli e ti atteggi in modo indecoroso!

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Da Abbatto i Muri:

A Porto Sant’Elpidio qualche tempo fa quattro fascisti, armati di tanica di gasolio e urlando “viva il duce”, aggredirono un gruppo di prostitute rumene e di trans lasciando a terra un bel po’ di contusi. Analogo episodio era avvenuto l’anno prima. Più di recente abbiamo letto di un pestaggio contro una prostituta rumena picchiata a sangue non si sa da chi. Poi una coppia di rumeni viene aggredita a sprangate. Oggi leggiamo che in risposta a quello che pensano sia un problema di ordine pubblico e di pubblica moralità è stata emessa una ordinanza che riguarda Porto Sant’Elpidio, Fermo e Porto San Giorgio, in cui si dice che

“sarà proibito «negoziare, concordare prestazioni sessuali a pagamento, intrattenersi con soggetti che, per l’atteggiamento, l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali, manifestano l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali». Vietato anche «fermare il veicolo in cui si è a bordo al fine di contattare il soggetto dedito alla prostituzione e consentirne la salita».”

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