da Abbatto i Muri:
Ne avevo parlato qui e solo perché la mia posizione non è giustizialista e non auguro le pene dell’inferno a nessuno ero stata raggiunta da ulteriori scomuniche, prese di distanza, interventi moralizzatori. Quello che non sapevo è che c’era addirittura chi andava in giro ad augurare lo stupro (con uso di burro of course) a chi ha espresso una opinione un tantino differente. Io non so neppure se l’intervento della Stancanelli mi convince definitivamente ma non è questo il punto.
Esattamente come tentavo di spiegare tra i commenti del mio precedente post il punto è che il giustizialismo, perfino retroattivo, di chi non tollera gli sia tolto di bocca l’osso o l’oggetto di attenzione da linciare è veramente intollerabile. Cosa ancora più intollerabile è che quelle che si stupivano del fatto che alla Kyenge si augurava lo stupro (ché è sempre l’argomento più consueto tra chi non sopporta l’esistenza di un pensiero che non sia “unico”) poi sono le stesse che vanno in giro in ronda a moralizzare gli interventi di queste donne che non hanno voglia di impiccare nessuno.
I social network sono la merda della rete, ma non nel senso che sono essi stessi colpevoli di istigare a discussioni insulse, ché demonizzare il mezzo non è mai una buona cosa, ma perché svelano un fascismo diffusissimo al quale bisogna dare il giusto nome.
Tutta ‘sta gente di cui io talvolta vi racconto, che si schiera a favore delle donne, contro la violenza sulle donne, ogni tanto (per fortuna non sempre) rasenta un fanatismo che non consente più di vedere differenze tra un fascio che parla di “nostre donne” e una sedicente femminista che se non vedi il mondo così come lo vede lei allora tu sei come minimo da mandare in esilio sul pianeta Marte.