Da Abbatto i Muri:
QUI per leggere la prima parte. QUI la seconda. Buona lettura con il seguito della storia!
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Il CIE (Centro Immatricolazione Eiaculatori) fu concepito grazie ad un accordo tra Comitato per la Purezza dell’Orgasmo e Governo che mostrava di voler mettere in pratica serie politiche preventive e di contrasto alla pornografia e conseguentemente alla violenza sulle donne.
Idiosincrasia tutta governativa e del CPO era quella che la repressione coincidesse con la prevenzione, ma Pinuzza aveva idea che prima di ogni cosa bisognava fare tabula rasa degli eiaculatori impuri e dunque, poi e solo poi, si poteva procedere con un programma di reintroduzione di diritti minimi per quanti erano stati destinati ai CIE.
Complesso fu per lei tenere alto il morale della truppa di volontarie che, a onor del vero, procedevano spedite in esercizi auto galvanizzanti, unite e in ronda, a esplorare il territorio colmo di immagini che avrebbero potuto sollecitare orgasmi impuri. La volontaria capo, Costanza di nome, indicava decisa un manifesto dopo l’altro e propose una azione antisessista ad alto impatto. Ferme, con lo sguardo puntato contro chiunque si fermasse a indagare l’immagine della prorompente modella, fino a farlo fuggire a gambe levate.