Skip to content


Antifascismo e antisessismo selettivi (se ce li hai dentro non li vedi!)

da Abbatto i Muri:

Conosco bene la storia del non lasciare agibilità politica a chi non ti somiglia. La distinzione tra oppressi e oppressori. I rischi di revisionismi e cose del genere. Poi però ci sono i pinkwashismi, i sinistriwashismi, ovverosia chi dice di stare a sinistra e in realtà è più fascista dei fascisti.

I brand identitari che vengono promossi oggi hanno più il sapore di una religione. Sono privi di coscienza politica, consapevolezza. Quando qualcuno dice che è antifascista ci sta che neppure sappia cosa sia l’antifascismo. Se dice che è antisessista poi scopri che è paternalista e sessista da fare schifo. Se dice che è antirazzista poi invece ti racconta cose e parla lo stesso identico linguaggio dei razzisti dichiarati.

La promozione dei brand identitari è supportata da steccati morali messi a confine delle persone. Io ti qualifico perché tu hai parlato con tizio e caio, come se tutti i giorni noi chiedessimo al panettiere, ai compagni di scuola, alle insegnanti, ai colleghi di lavoro, di che pensare è il loro pensare per rivolgere loro un civile buongiorno. Io ti qualifico perché tu parli con chi per definizione dovrebbe appartenere ad una categoria precisa, pessima, che politicamente non bisogna legittimare.

Perciò poi scopri che c’è chi mette a curriculum: non ho mai rivolto la parola all’estrema destra, non parlo coi leghisti, non parlo con i tizi xy, e si presenta al mondo per orientare altre opinioni a partire da questa sua presunta giustezza morale.

Puoi anche aver parlato con Casapound per dire che la campagna “Tempo di essere madri” è terribile, in stile ventennio, e dirlo non ti rende automaticamente di destra.

Puoi anche parlare con Grillo per dirgli che su alcune cose avrà ragione ma su altre invece no. Per dire: le sue posizioni sui migranti sono razziste e parlarci non ti rende automaticamente razzista.

L’epoca attuale, in termini politici, è caratterizzata da un fatto preciso. I movimenti ad indirizzo rigidamente identitario sono sostituiti solo da quelli a leadership unica.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Pensatoio, R-esistenze.


RU846 storie d’ordinaria follia

Dalla mailing list di Femminismo a Sud, Guerriera scrive:

RU846, storie (sur)reali!

Ok, sono nel mondo arabo, ho appena scoperto di essere incinta. Cazzo, potevo fare più attenzione.. nel senso, avevo un dubbio prima di partire ma mi sono detta “Ok, sarà lo stress pre-partenza.. eppoi, ti pare che mi capita proprio a me e proprio in questo momento?”

Ok, sono dall’altra parte del mondo ma non facciamoci prendere dal panico. Faccio le analisi, confermato il risultato positivo del test. Mentre cerco di prenotare un volo il più presto possibile, inizio a spulciare i siti sull’argomento e ad avvisare le mie amiche a Roma e Bologna.. perché l’obiettivo è uno : RU846!

Panico! Sui siti le informazioni sono tantissime e diversissime. Ognuno/a pare la pensi a proprio modo. Le informazioni raccolte dalle amiche confermano il delirio di info che non coincidono e si
contraddicono. Contatto Vita di donna, associazione di supporto alle donne, di Roma; sono super disponibili; le ricontatto appena atterrata.

08/10

Devo recarmi al San Camillo alle 6,30 del mattino, all’ambulatorio apposito per la questione, in un sottoscala del reparto di ginecologia. Prendo il treno da Termini per stazione trastevere, ma sono stanca e super confusa. Sbaglio treno e mi ritrovo a Zagarolo, merda!  Arrivo al San Camillo alle 10. Parlo con una infermiera ed una ginecologa, niente da fare, devo tornare il giorno successivo alle 6,30, cosi da fare l’ecografia e vedere se sono ancora in tempo. Ma non mi fido molto! Il san Camillo è uno dei pochi ospedali a dare la pillola (dubbio rimane su Ostia, dove al telefono sono stati veramente poco disponibili.. quando si sono degnati di rispondere, ossia dopo 3 giorni di tentativi).

La ginecologa mi dice che comunque prima del 16 non può inserirmi… stiamo parlando della RU846 per la quale il massimo previsto dalla legge è 49 gg dopo il primo giorno dell’ultimo ciclo o di un parrucchiere super alla moda?

Continued…

Posted in Corpi/Poteri, Omicidi sociali, Personale/Politico, R-esistenze.

Tagged with , , .


#Femminicidi: l’inutilità dell’aggravante per l’assassino spesso suicida!

da Abbatto i Muri:

In queste settimane il marketing a promozione del decreto femminicidio è passato dalla stampa con titoli e articoli che parlavano di arresti in flagranza, Stato più efficiente a contrasto della violenza, e bla bla vari dello stesso tipo. Il decreto è esecutivo fin dal momento della sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale. In questi giorni si approva, con modifiche peggiorative, solo la sua conversione in legge prima del 15 ottobre.

Dunque in pieno regime di grandiosa sedicente tutela per le donne da parte dello Stato registriamo che per esempio, ieri, si pubblicavano senza tanti clamori, due notiziole riguardanti due femminicidi (oggi ce n’è un’altra e sono in tutto tre). Lui uccide lei in fase di separazione e poi si suicida. E’ successo a Loano, in provincia di Savona, e a Rovereto.

Sembra una beffa bella e buona perché dimostra esattamente un fatto: il decreto non serve a niente. E per dare l’aggravante all’assassino toccherà escogitare un modo per tenerlo in vita, perché altrimenti non fa PiL (prodotto interno lordo), saltano un sacco di posti di lavoro, vuoi mettere giornalisti, criminologi, opinionisti, che si esibiscono nei talk show per chiacchierare dei processi? E chi lo dice al governo che il costosissimo braccialetto elettronico che era pronto per lui, nel caso in cui in attesa di processo fosse posto agli arresti domiciliari, dovrà restare a prendere polvere in qualche angolo del ministero?

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.