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Il 25 novembre visto da un anarchic@

Dalla nostra mailing list:

Il governo italiano si trascina stancamente di emergenza in emergenza. Quest’estate dominava i palinsesti quella “migranti” a Lampedusa, che tante lacrime di coccodrillo ha fatto versare ai rappresentanti dello Stato, Presidente della Repubblica in testa, lo stesso Napolitano che ha firmato la prima legge per imprigionare i sopravvissuti al viaggio nel Mediterraneo negli allora C.P.T., oggi ribattezzati C.I.E. Con l’unica differenza che la permanenza massima è aumentata a 18 mesi, e oggi essere clandestini è un reato penale. Prima andava in onda l’emergenza “femminicidio”, affrontata con lo stesso criterio inadeguato: quello securitario.

L’unica risposta che lo Stato sa dare è la militarizzazione. Una “emergenza culturale”( e uso questo termine controvoglia) non deve e non può essere affrontata con questi strumenti: non è promettendo pene draconiane per gli stalker o l’aggravante “femminicidio” all’omicidio premeditato che si può cambiare alcunché. È questo lo spirito che sta dietro alle ipocrite celebrazioni del 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Prova ne sia che tra gli articoli del cosiddetto DDL Femminicidio è stato inserita la possibilità di schierare dei militari a difesa dei siti di rilevanza strategica nazionale, come ad esempio il cantiere del TAV di Chiomonte. E lo sanno quelle militanti NO TAV che sono state arrestate e palpeggiate in caserma.

A dare sponda a questa versione sono i/le alfier* del Donnismo, variante italiana del più famoso femminismo, che parlano di differenze naturali tra uomo e donna, per cui la Donna è un essere angelico e superiore, materno per vocazione, che deve salvare gli uomini da loro stessi e soprattutto le altre donne che non condividono questa visione. Sono figl* del movimento organico al PD SNOQ (Se Non Ora Quando), che nel 2012 manifestava contro Berlusconi e la sua corte perché “offendevano la dignità delle Donne”.

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#Palermo #25N: corteo delle studentesse contro la violenza sulle donne

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Riceviamo e volentieri condividiamo:

25 Novembre: Giornata contro la violenza sulle donne

Troppe donne, troppo spesso, sono aggredite , stuprate, usate , schiacciate , cancellate dalla brutalità maschile. Una violenza fisica e\o psicologica che si abbatte dentro e fuori la famiglia, contro le prostitute, per le strade, nei posti di lavoro e nelle università: una violenza che si palesa sempre più come una brutalità di genere portata avanti da chi mostra di ritenere ancora in vigore il delitto d’onore, la mistica del corpo di proprietà, considerando le donne come soggetti subalterni e mai autodeterminati.

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#Firenze, 30 Nov.: proiezione documentario su Maria Occhipinti

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Riceviamo e volentieri condividiamo:

sabato 30 novembre, all’Ateneo Libertario di borgo pinti 50r a Firenze Alberto L’Abate e Anna Luisa Leonardi della Fucina della Non Violenza presentano il documentario sulla vita di Maria Occhipinti, anarchica pacifista ragusana (1921-1996) di Luca Scivoletto.

Per la prima volta un documentario getta luce su una figura simbolo del riscatto sociale e del processo di emancipazione femminile in Italia negli ultimi sessant’anni. Maria Occhipinti lega il suo destino ai fatti del “non si parte” scoppiati in Sicilia nel ’45 dopo la nuova coscrizione. Incinta di cinque mesi, non esita a gettarsi davanti alle ruote di un camion militare per bloccare il rastrellamento dei giovani renitenti alla leva. Per questa clamorosa protesta sarà incarcerata e poi confinata a Ustica. Emarginata da tutti sarà costretta a lasciare ragusa e viaggiare per il mondo insieme alla figlia Marilena. Scriverà vari libri sulle sue esperienze di vita, alcuni dei quali saranno tradotti in varie lingue. Nell’età matura torna in Italia, a Roma, e pronunzia uno dei suoi ultimi discorsi pubblici nel 1987 a Comiso contro l’installazione dei missili Cruise.

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