Daniele Martinelli condivide un video-intervista a Beatrice Borromeo che assieme a Vauro sono stati oggetto di censura da parte di Rai Due. Copio e incollo il testo che Daniele accompagna alla visione del video. Tra le altre cose dice quale sia la provenienza del direttore della rete televisiva. Non ci sorprende. Effettivamente Rai Due è da un bel po’ che è diventata una brutta rete con brutte trasmissioni e con approfondimenti tg degni del nazional socialismo di epoca nazista in chiave negazionista.
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Beatrice Borromeo sceglie la Rete per dare la sua
versione dei fatti, dopo la censura arrivata all’Era glaciale di Daria
Bignardi in onda su Rai 2, che in apertura di programma registrato
giovedì scorso, aveva annunciato la presenza dell’ex collaboratrice di
Annozero assieme a Vauro, che nessuno ha visto nemmeno un secondo.
Il direttore di Rai 2 Antonio Marano ha censurato i
2 ospiti perché avrebbero fatto un sequel di Annozero, ma in realtà
pare abbiano risposto soltanto alle domande della Bignardi.
Antonio Marano è direttore di una rete pubblica a tassa obbligatoria
per intercessione del partito del razzista Mario Borghezio e del
fustigatore di bimbi Giancarlo Gentilini. La Lega nord.
La stessa che ha votato il lodo alfano, il falso in bilancio e che si
appresta a votare china a 90 gradi il bavaglio alle intercettazioni,
oltre che alla cronaca giudiziaria per assecondare le manie di
persecuzione di Silvio Berlusconi.
In Rai si sta vivendo la stagione degli amori. In periodo di nomine
i tromboni di partito come Marano temono di rimanere trombati. Ecco che
servilismo e ossequiosità spudorate, come la prudenza, non sono mai
troppi verso il gruppo del piduista, lo stesso che in tempi di par
condicio è libero di sbraitare una serata intera dal suo servo Bruno
Vespa senza il contradditorio della moglie che invoca aiuto. Direttori
e giornalai a mezzo busto lustrano natiche a destra e a manca pur di
non rischiare il posto. Berlusconi è l’intoccabile.
Meno male che la televisione è moribonda e il suo baccanale di paraculi senza futuro. Gli italiani, soprattutto giovani, si stanno svegliando in Rete.
Basta vedere tutti quelli che sono venuti a Marsala in questo fine
settimana per assistere agli incontri del Festival del giornalismo
d’inchiesta, al quale anche Beatrice Borromeo ha partecipato assieme a
Vauro, Marco Travaglio, Pino Corrias e Peter Gomez.
Con l’informazione libera si riparte da qui, dalla Sicilia dei
siciliani orgogliosi che ringrazio. Non mi aspettavo tanta stima. Viva
la Rete.
Ho seguito l’intervista “sfogo” di Beatrice Borromeo e commento per sottolineare, come lei ha fatto, l’importanza del lavoro quotidiano di puntualizzazione delle vicende che segnalano deficit di democrazia e di legalità. E’ il momento, per chiunque crede allo stato di diritto, del dovere morale di evidenziare e puntualizzare ogni passo indietro che viene compiuto rispetto al diritto ed ogni passo verso il sopruso e la barbarie della convivenza civile.