Skip to content


Due gravi vittime di violenza maschile. E la giornata è appena cominciata

[Foto da Riotclitshave]

L’italia non è decisamente un paese per donne. Se una ragazza deve combattere con tutte le sue forse per affermare il proprio diritto a dire di NO e per affermare anche che, qualora questo NO non viene rispettato, tutto quello che viene dopo si chiama stupro.

Se una donna, romena, può essere picchiata per strada da uno sconosciuto, italiano (come accadde a Milano per Emlou Aresu, morta pere mano di un uomo che voleva vendicarsi su una donna qualunque con pugni ben assestati che le hanno spappolato il cranio), nell’indifferenza generale, restando lì distesa per un bel po’ prima che qualcuno si decidesse a chiamare i soccorsi che la troveranno già in coma.

Se una donna che litiga con il marito, italiano,  viene accoltellata nel Treviglio, in quel nord di cui abbiamo già parlato, facendo un’altra vittima della violenza maschile. L’ennesima. Si chiamava Silvia Betti e aveva 50 anni.

E la giornata è appena cominciata

—>>>Se avete tempo e voglia leggete il servizio di Robert Fisk – Uomini che uccidono le donne – pubblicato su L’Internazionale di questa settimana. Poi diteci qual è la differenza tra i paesi di cui parla l’autore e l’Italia.

Posted in Corpi, Omicidi sociali.