La ministra Carfagna, secondo i quotidiani online, pare voglia costituirsi parte civile al processo contro l’assassino dell’ultima vittima della violenza maschile, un uomo, pachistano, che avrebbe ammazzato la moglie, mentre il figlio pestava a sprangate la sorella, perchè quest’ultima non voleva accettare un matrimonio combinato.
Ci piacerebbe sapere perchè il ministro Carfagna non è interessato a costituirsi parte civile nei processi a carico di uomini italiani che ammazzano le mogli o le ex mogli.
Possiamo fornire una lunga lista di morte ammazzate che non hanno ricevuto la benchè minima attenzione da parte delle istituzioni e dei media.
Dato che è fondamentale non fare passare il concetto che la violenza maschile sia solo addebitabile a stranieri di altre culture, non fosse che per salvare la vita alle tante donne italiane sterminate da uomini italiani, per divulgare corrette informazioni e per comunicare con chiarezza che le donne muoiono più spesso per mano di mariti/ex mariti/ex fidanzati/fidanzati/padri/conoscenti in altissima percentuale italiani, sarebbe dunque utile chiarire che il governo, e il ministro quale suo rappresentante, non possono portare avanti la loro politica contro gli stranieri a danno delle donne.
Le donne hanno diritto ad una corretta informazione e hanno il diritto ad essere tutelate, a ricevere attenzione, progetti di prevenzione, campagne culturali, diffusione di dati ed elementi che le aiutino a salvarsi la vita, aiuti concreti su casa e reddito, supporto ai centri antiviolenza, unici baluardi in difesa delle donne maltrattate a prescindere dalla loro etnia e cultura di provenienza, corsi di formazione per ospedali e vari luoghi e professionalità che si trovano a doversi occupare di donne maltrattate e uccise da uomini.
In italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana.
Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Le istituzioni invece tacciono e come unico elemento a discarico usano la legge sullo stalking che in realtà non aiuta le donne a non morire di morte violenta.
Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite.
Quelle che sopravvivono vengono ogni giorno stuprate, violentate, perseguitate, massacrate, picchiate, accoltellate, strangolate, bastonate, minacciate, ricattate, da uomini più spesso italiani.
Nella categoria “femminicidio” del Bollettino di Guerra troverete una lista parziale di donne uccise da uomini quasi sempre italiani. Perchè di loro non si parla mai? Perchè gli assassini italiani sono tollerati o viene tollerato che qualcuno scriva di loro parole di giustificazione dei delitti commessi?
Perchè due pesi e due misure?
Perchè le donne italiane non godono della stessa attenzione?
Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti?
veramente stasi è stato assolto dalla tivù e ci fanno pure un film sulla sua versione della storia e di questo i genitori della ragazza non sono felici. e per quel che riguarda misseri è comodo creare il mostro per allontanare l’idea che dentro le famiglie ci siano persone come lui.
leggi il bollettino di guerra http://bollettino-di-guerra.noblogs.org/ e poi dicci se non trovi anche tu che la questione della violenza sulle donne che viene dagli italiani non è un tantino trascurata.
“Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza.”
Sarà… Ma se prendiamo qualche esempio noto e recente, non mi pare che sia così.
Molto prima di essere assolto in tribunale, Alberto Stasi appariva dalle pagine della stampa come il biondino dall’aria perfida che racconta le bugie. Mi pare abbia ricevuto ben poca indulgenza dai media e dall’opinione pubblica.
Michele Misseri da diversi giorni subisce un quotidiano linciaggio mediatico, e rischia in carcere quello ben più “tangibile” dei suoi compagni di galera: non che non se lo meriti, anzi… ma mi chiedo in cosa consista questa ipotetica “comprensione” o “tolleranza” di cui parla l’articolo.
Non è una novità. Vi ricordo che qua a Roma la campagna elettorale dei fascisti per le comunali è stata totalmente incentrata sui rumeni che stuprano le nostre italiche donne.
”Dato che è fondamentale non fare passare il concetto che la violenza maschile sia solo addebitabile a stranieri di altre culture” Troppo tardi. Ho sentito la notizia al tg di sky e tra i vari opinionisti c’é chi diceva che bisogna insegnare agli immigrati a rispettare le donne… Nessuno sente odor di pregiudizio?
Il comune di Napoli e quello di Portici si sono costituiti parte civile per l’assassinio di Teresa Buonocore ed è, comunque, già una situazione diversa dalla comune moglie ammazzata dal comune marito, che finirà sempre nel dimenticatoio.
Che vergogna!! non hoparole..lo stesso avviene anche sugli stupri.. Sicostituiscono parte civile solo quando si parla di delitti etnici.
L’uomo italiano viene sempre difeso…Ma che cazzo di ministero della pari opportunità è mai questo?
La donna pachistana subirà molte violenze ma anche la donna italiana..Cioè viviamo in italia quindi si sentono + casi di italiane uccise e discriminate e allora xke non tutelarci?
perchè si grida allo scandalo solo se la violenza di genere avviene per mano di uno straniero?
pERCHè NESSUNO SI è COSTITUITO PARTE CIVILE PER L’OMICIDIO DI TERESA Buonocore?
Perchè nessuno si è costituito parte civile per questo femminicidio?
Forse è meglio che mandiamo una bella lettera a Mara Carfagna! Dobbiamo essere in tante!
Grazie per questo post e per il vostro vivo impegno.
Vi segnalo dal sito del Ministro delle (dis)Pari Opportunità : [“Chi compie violenze e abusi contro le donne, chi addirittura pensa di disporre della loro vita, non può e non deve trovare accoglienza nel nostro Paese, perché l’Italia rifiuta e respinge con decisione qualunque forma di prevaricazione degli uomini sulle donne. E, non a caso, punisce severamente chi, italiano o no, si macchia di questo genere di reati. Non ci sono alibi né scusanti di alcuna matrice, né etnica, né religiosa dinanzi questi ‘deliri patriarcali’. Faccio appello alla magistratura – conclude Carfagna – perché giudichi senza sconti gli autori di questa tragedia. E alle giovani straniere, che nel nostro Paese stanno costruendo il loro futuro, voglio ribadire con forza che devono denunciare ogni sopruso, liberarsi appena possono, e farlo prima che si verifichino tragedie come questa, o quella di Hiina o quella di Sanaa”. ]
La questione sta tutta lì, nel termine “accoglienza” perchè ovviamente il male viene da fuori…fuori casa, fuori dai confini nazionali, il cattivo “parla straniero” e così via.
Mi piacerebbe che il ministro delle pari opportunità si costituisse parte civile anche nei processi che coinvolgono cittadine italiane. diverebbe meno dispari.
Un caro saluto e grazie per le domande che sollevate.