Serbilla in mailing list ci segnala questo video. E’ un pezzo che a parte l’affibbiare un cattivo appellativo alla madre di tre stupratori (si poteva scegliere una frase diversa… possibile che non si riesca a dire lo stesso concetto senza offendere una donna?) è dedicato ad una ragazza vittima di uno stupro di gruppo. Si è suicidata dopo sei anni, mentre due degli stupratori, condannati, non hanno fatto un giorno di prigione perchè incensurati e il terzo che faceva il palo non è neppure stato condannato.
Questo è quello che scrive Serbilla:
Attraverso facebook sono venuta a conoscenza di questa canzone, non so se l’avete già notata, scritta e interpretata da Gabry Ponte ex Eiffel 65, che nasce dalla rabbia per il suicidio di Valentina Cavalli.
E capita a proposito per me, perchè proprio in questi giorni ho ricevuto una mail di un amico che mi chiedeva perchè su facebook condivido solo atrocità, mi diceva: dai che non siamo tutti così, parla anche di altre cose.
Sì che gli uomini non sono tutti così, ci sono pure quelli che si indignano, si arrabbiano e finalmente si schierano, senza chiedere di abbassare i toni.
Chi tace e invita al silenzio invece è connivente.
Dalla nota su facebook:
TORINO 24/07/2008 – Non sono passati nemmeno due giorni dal suicidio di Valentina Cavalli, la studentessa ventinovenne impiccatasi in casa lo scorso 11 luglio per il ricordo di una violenza carnale subita a Milano sei anni prima, che già su Internet fa la sua comparsa un video dal …titolo più che esplicito: “Figli di puttana”. A pubblicarlo sul sito YouTube tale SunshineReggae13, più noto come Gabry Ponte, famoso dj torinese. Un atto di condanna e accusa ai due stupratori che, nonostante l’arresto e una condanna di primo e secondo grado, non hanno mai scontato un giorno di galera. Accusa loro, SunshineReggae13, puntando il dito anche contro lo Stato: «Ce l’ho con voi coi vostri cazzo di avvocati, del diavolo, che ridono seduti a un tavolo» recita il testo che continua «Siete figli di puttana, protetti da un sistema bugiardo… Anche questa volta non vi capiterà niente». In poche settimane oltre undicimila le visite al sito, poco più di centosessanta i commenti. […]
Quanto al dj – noto per aver fatto parte del gruppo musicale Eiffel 65 e per aver pubblicato singoli di successo come “La danza delle streghe” e “Geordie” di De André remissata in chiave disco – così spiega la sua iniziativa nel suo spazio personale su MySpace: «Ho provato una rabbia indescrivibile… per lei, per i parenti, ma soprattutto per l’impotenza con cui siamo costretti, quasi quotidianamente, ad assistere a queste violenze. La sera non sono riuscito a dormire ho raccolto le mie sensazioni, di getto, senza filtro, come mi riesce meglio farlo, in una canzone. Queste emozioni non hanno prezzo, non possono essere comprate né vendute… quindi questa canzone è libera… la metto a disposizione di tutti coloro che condividono la mia posizione». E ancora: «So che sono solo parole e che purtroppo non serviranno a cambiare il mondo, ma credo che a volte bisogna avere il coraggio di incazzarsi e di gridare. Non solo a se stessi… Soprattutto non solo per se stessi. Questo è il mio pensiero».
SIETE FIGLI DI PUTTANA!
non riesco a crederci
distratto ascolto i lanci del TG
non riesco a crederci
davvero questo mondo va così
l’avete presa con la forza
rubandole l’età
senza rispetto
senza alcuna dignità
sono incazzato per chi tace
e si nasconde tra la gente
che può fare e che di fatto non fa niente
sono incazzato con la legge
che i bastardi li protegge
dico a voi
lo sapete cosa c’è?
siete FIGLI DI PUTTANA
è così che si chiamano quelli come voi
protetti da un sistema, bugiardo
siete uomini di merda senza dignità
e anche questa volta non vi capiterà niente
ma domani ve lo giuro
che qualcuno per la strada griderà
siete FIGLI DI PUTTANA
non ce l’ho con vostra madre,
mi fa pena, poverina
spero solo che un giorno possa alzarsi la mattina
e non sentire quel pensiero che gli batte nella testa
“mio figlio è una bestia”
ce l’ho con voi
coi vostri cazzo di avvocati, del diavolo
che ridono, seduti a un tavolo
ce l’ho con voi
per quanto vi sentiate assolti
ce l’ho con voi
siete per sempre coinvolti
e non lo so
se va bene chi combatte e si ostina
o se era meglio
quando il popolo gridava “ghigliottina”
e non lo so
quel che meritate lo sa solo DIO..
ma quel che siete
quello ve lo dico io
siete FIGLI DI PUTTANA
è così che si chiamano quelli come voi
protetti da un sistema, bugiardo
siete uomini di merda senza dignità
e anche questa volta non vi capiterà niente
ma domani ve lo giuro
che qualcuno per la strada griderà
siete FIGLI DI PUTTANA
e leggo incredulo l’articolo
nemmeno una parola, nè un giorno di carcere
una scusa una sola
e lei costretta a vivere sei anni a testa in giù
costretta a morire per non pensarci +
la guerra ora è finita, almeno per lei
ma è costata un’altra vita
che non pagherete mai
queste righe sono quel che resta di una notte insonne
vegliata al lume del rancore per tutte le donne
che vivono uccise da bastardi come voi
da un’azione disumana
siete FIGLI DI PUTTANA
è così che si chiamano quelli come voi
protetti da un sistema, bugiardo
siete uomini di merda senza dignità
ed anche questa volta non vi capiterà niente
ma domani io vi giuro
che qualcuno per la strada griderà
siete FIGLI DI PUTTANA
SIETE FIGLI DI PUTTANA!
Beh, direi che tutta la canzone è pervasa dalla sindrome dell’eroe, le donne che vengono definite puttante sono una categoria astratta certo, ma indifendibile, la madre è poverina, bisognosa di difesa e sopra tutto c’è il giudizio di Dio, della sua giustizia. E le donne lo sanno bene questa giustizia divina quanti roghi ha acceso e quanto ha determinato la nostra condizione
Rubare l’età è un rimando alla condizione (salvifica) di innocenza della donna del dolce stilnovo, insomma questa canzone è nuova come Dante
L’uomo sensibile e intelligente non è ancora arrivato a fare una riflessione sul maschile, può solo dire io sono buono e loro sono i cattivi
Pochino, ma accontiamoci, visto che tutti dicono che facciamo fatica a godere
“Chi s’accontenta..”
Amen
Luisa
Credo che la polemica sulla “metafora” sia solo una delle tante questioni che ci rigardano, e che non vada in nessun modo ad intaccare il gesto di Gabry Ponte.
Almeno per me è così.
La cosa grave è che qui si parla di un uomo che sta sfogando la sua rabbia per qualcosa che dovrebbe toccarci tutti e invece si sta a guardare che termini ha usato o non usato.
Poteva dire siete figli di questa Italia, ed ho detto detto tutto
La cosa grave è che il padre non viene minimamente offeso.
E’ sacrosanto – e utilizzo questa parola apposta, nel senso – che le parole vadano usate con cautela e con razionalità, ma la lingua è espressione di una cultura e le immagini forti della nostra cultura hanno quasi tutte come protagonista la denigrazione di una donna, è il limite di una lingua maschile, così come per esprimere il concetto di “sacrosanto” posso dire: irrinunciabile, sacro, santo, dovuto, inalienabile, intoccabile, inviolabile, legittimo. Ma è lo stesso che “sacrosanto”? purtroppo no.
Tutto questo per dire che infastidisce anche me quel “figli di puttana”, poichè non c’è assolutamente niente di male nell’essere figli di una prostituta, ma capisco l’uso comune della metafora. Purtroppo “figli di uno stronzo” non è equivalente.
Sì, troviamo parole nuove.
Ah aggiungete al mio primo commento (se il software lo permette) la frase “Chi tace acconsente”.
E’ vero offendere la madre non fa altro che deresponsabilizzarli, “infondo è colpa della madre”.
Spedirò il link di questa pagina all’account di Gabry Ponte.
Gabry ponte poteva anche esprimere la sua indignazione in modo diverso..che colpa ne ha la madre? E’ un controsenso difendere una donna accusandone un’altra. Non li avrà certo educati bene ma non merita di essere chiamata puttana.
Solidarietà alla vittima, due volte vittima, prima della violenza maschile e poi di una società che appoggia loro che l’ha indotta al suidicio!
Ma e scrivere una canzone senza copincollare DeAndrè?
No perché una volta è una citazione… ma qui si esagera.