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Una donna da stuprare? Meglio se “minorata psichica”!

Siamo a Scicli, in provincia di Ragusa. E’ una zona bellissima di cui ho già parlato perchè la conosco fin troppo bene. Una ragazza di 22 anni viene stuprata
non una ma tante volte. Gli uomini accusati hanno dai 60 agli 83 anni,
tanto per sfatare il luogo comune che alla terza età gli uomini possono
"migliorare il carattere". Di lei si dice che è una "minorata
psichica". Dalle mie parti il mondo si divide così: ci sono le minorate
e le maggiorate. Non sono sicura quali tra queste siano inclini a
problemi di convivenza sociale o rispondano esattamente allo standard
di efficienza e produttività voluto dai potentissimi non minorati.


Le
minorate
le chiamano anche "ritardate". Pare che vadano in ritardo. Un
po’ come i treni delle ferrovie dello stato. Si sa quando partono ma
non si sa mai quando arrivano. 


Di storie di "ritardate"
, o
meglio, di donne con problemi di comprensione della realtà, ingenue,
senza malizia, con una propria velocità che siccome non somiglia a
quella degli altri le espone a disagi, discriminazioni e abusi, in
sicilia ce ne sono tante.


Anche in puglia
, a taranto, abbiamo
sentito qualche tempo fa di una ragazza stuprata che non è stata creduta
quando ha denunciato il fatto, è stata imbottita di farmaci e poi è
stata esposta a nuove molestie. Così si è suicidata lanciandosi dal
settimo piano di una palazzina in cemento armato, frutto di chissà
quale speculazione edilizia, senza identità. 


Ricordo che accadde

in un altro paese della sicilia, tanto tempo fa. Erano in nove. L’hanno
tenuta chiusa per due giorni in un capanno di campagna e lei, che non
era in grado di denunciare nessuno, ha persino rischiato di morire.
Nessuno fu condannato e uno di questi poi diventò assessore comunale.
Non a lungo per fortuna e non per un partito di sinistra. Ma questa è
una magrissima consolazione.


In un paese
della sicilia una
persona con generici problemi di "ritardo" (vai poi a capire se si
tratta di autismo, di sindrome di down o di altro problema, ma da quelle parti non se ne curano…) viene presa in giro. Viene tenuta chiusa in casa, non viene
compresa in attività sociali. La famiglia generalmente se ne vergogna
come se in casa avesse una appestata, salvo poi sfruttarla perchè diventa fonte di reddito con una lauta pensione di invalidità. I servizi sociali più sensibili invece, come mi indicano tra i commenti e se ho capito bene, provvedono a "sterilizzare" queste donne – fornendo loro anticoncezionali, che è una scelta davvero ottima in quel contesto – come se non ci fosse altra alternativa che trattarle da cagne in calore. Perciò, in questo clima di totale
solitudine sociale, per una ragazza che ha di questi problemi è
veramente semplice essere avvicinata, molestata e abusata da chiunque
sia privo di una coscienza. Ah, dimenticavo: naturalmente chi la stupra di solito è qualcuno vicinissimo al contesto in cui ella vive.


Si tratta pur sempre
, comunque, di individui che
hanno una errata opinione su ciò che si intende per relazione e che,
come in questo caso, considerano una ragazza non in grado di opporre
resistenza alla stessa stregua di una puttana da usare a proprio comodo senza neppure doverle un pagamento. Insegnare loro che esiste il verbo stuprare è cosa assai difficile.

Per certi uomini è così: ci sono buchi per pisciare e quelli per eiaculare. Sempre di espletamento di bisogni si tratta.


Che
grande lavoro
c’e’ da fare in sicilia, mie care. Che per fortuna a
Scicli è passato il commissario Montalbano e dietro di lui tutta una
sfilza di turisti attirati dalle masserie, dal barocco e dalle pietre
bianche, altrimenti sai che divertimento. In sicilia è così. O bianco o
nero. Ci sono brave persone e poi esistono viddani che non hanno neppure la più vaga idea di quanto sia nobile la storia che li ha preceduti. Roba da rinchiuderli dentro le serre dei pomodori a squagliare sotto il sole bollente…

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. FikaSicula says

    Anna so bene che non è una cosa solo siciliana ma io parlo di questa realtà perchè la conosco ed è ovvio che le chiavi di lettura poi sono applicabili ovunque.

    Franca anch’io in tutto questo certamente sono contenta che qualcun* abbia denunciato e abbia tirato fuori da quella squallida situazione quella donna… ma che tristezza pero! ?sta storia è durata mesi e mesi 🙁
    capisco la storia degli anticoncezionali ma come è possibile che le donne però debbano essere trattate come cagne in calore da sterilizzare per non correre il rischio che restino incinta. bisognerebbe intervenire sulla situazione culturale, sensibilizzare gli altri e quindi togliere protezione sociale ai porci e non invece pensare ad una sorta di “sterilizzazione” delle donne come si fa con gli animali…
    questa cosa, per quanto io capisca bene le difficoltà e il contesto, davvero non la capisco.
    spero non sia solo così e spero di aver davvero capito male :|||

  2. franca colonna says

    La vicenda è terribile. Purtroppo, è universale, quasi sempre taciuta e nascosta. Qui dove vivo ci sono donne nelle stesse condizioni psichiche. Le assistenti sociali intervengono facendo usare loro degli anticoncezionali. E’ una soluzione estrema perchè il genere porco è sempre attivo ed all’erta.Non tutti i casi sono gestibili. E’ inutile aggiungere altro, nel senso che hai già detto tutto quello che c’era da dire. Però, voglio dire che se non altro qualcuno ha avuto il coraggio di intervenire, denunciare, fare arrestare… ecco, nello squallore di tutta la schifosa vicenda io mi complimento con chi ha avuto il coraggio di agire, con te che hai scritto. E’ poca consolazione forse, ma speriamo sia di esempio.

  3. Anna says

    Non è un comportamento solo siciliano, quando non si alimentano valori come il rispetto per la dignità della persona, non si coltivano virtù civili e la convivenza è dominata dall’egoismo e dal culto di sé, l’altro non esiste se non per soddisfare i nostri bisogni e i nostri interessi, purtroppo però questi sono vili e addirittura ignobili. Quando ci sarà una rivoltà dei più deboli e calpestati?

  4. FikaSicula says

    darkblue io ci conto proprio di far bollire il sangue come bolle a me perchè se leggi i post, anche quelli pregressi, di questo blog ti accorgi che oramai c’e’ quasi una sorta di censimento di stupri, aggressioni, omicidi e non si finisce mai…
    e su uno che ne viene fuori ce ne saranno molti altri di cui non sappiamo assolutamente nulla.
    noi siamo buchi, uteri in prestito per fare figli, siamo involucri senza significato. da poco ci hanno dato il diritto di votare e da poco hanno riconosciuto che anche noi abbiamo un’anima…
    operchè neppure quella ci volevano concedere, ecco.
    e oggi invece parliamo e bisogna pensare che dobbiamo iniziare a pretendere quello di cui abbiamo bisogno…
    altrimenti sarà esattamente come dici tu. ci infileranno un burka reale dopo quello simbolico che comunque già ci hanno messo!

  5. darkblue67 says

    Ti seguo da un mese circa, ogni volta che leggo i tuoi post mi bolle il sangue.
    Oggi hai toccato un tema che purtroppo, invece che ricorrere meno, pare che col nuovo secolo sia diventato un passatempo. Grazie a leggi che non vengono applicate, grazie al fatto che se denunci uno stupro devi avere alle spalle qualcuno che ti supporta, altrimenti la violenza la subisci due volte.
    Ecco..in tutto questo ..essere donne è veramente difficile, mi aspetto da un giorno all’altro che ci facciano mettere il burka ( con tutto il rispetto per le donne che lo portano) e ci impediscano di parlare…tanto hai ragione ..c’è un sacco di gente che pensa di poterci usare come buchi..mi auguro solo che esista una sorta di giustizia universale ( dio è lontano dal mio pensiero) e che a questi animali torni indietro esattamente tutto quello che hanno fatto