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E ora basta!

l'asilo murato

Buongiorno amici e amiche. Oggi vi voglio proprio parlare. State a sentire…

Succede da tempo. A fronte delle innumerevoli violazioni della privacy ci siamo accomodati in una normalità fatta di quell’orgoglio del “non avere nulla da nascondere”, della indifferenza nel sentire di notizie che riferiscono di sgomberi, perquisizioni, criminalizzazioni di interi pezzi di movimento. Succede ad altri, non succede a noi. E’ successo anche ad amic* e compagn* dell’Asilo Occupato. Come succede a quelli che si oppongono, che non si lasciano normalizzare, che non si lasciano fagocitare da questo tritacarne che è la nostra società di oggi.

Che ne sapete voi di cosa vuol dire svegliarsi con la polizia in casa che tocca e prende tutte le vostre cose perché qualcun* ha detto che qualcun altro ha detto e che i servizi segreti o anche quelli meno segreti hanno trascritto come informazione “affidabilissima”. Che ne sapete voi di centinaia di ragazzi e ragazze prese di mira dalla polizia senza rispetto e senza una sola prova. Che ne sapete voi della repressione di questi anni che colpisce la gente con lo stesso sistema di quelle molotov (oramai latitanti) piazzate apposta dentro la Diaz durante il G8 di Genova (e nessuno pagherà per questo!).

Ne sono sicura: ogni tanto sul vostro quotidiano preferito o sul tiggì di una rete televisiva ascoltate che hanno preso qualcuno che fa parte di chissà quale gruppo “terroristico”, i “soliti” anarco insurrezionalisti, che immaginano legati a Bin Laden e con una linea di comunicazione privilegiata con i talebani e poi anche con lucifero in linea direttamente dall’inferno. E giù teoremi e intrecci assolutamente inverosimili e demenziali dello stesso livello della storia del Kebab che per l’Fbi indicherebbe in chi lo mangia un terrorista. Che cazzata, vero? Eppure per una cazzata di questo genere qualcuno sicuramente finirà con una perquisizione e milioni di violazioni dei propri diritti. Perchè noi qui ridiamo ma nel frattempo la gente finisce in galera per queste minchiate.

E poi ci sono altre costruzioni a convenienza e mille pseudo-profiler, che oggi vanno tanto di moda, che segnano tra i propri schedari che siccome voi per abitudine andate nel bar all’angolo a bere solo caffè nero (che bisogna variare altrimenti quelli si insospettiscono), e poi vi piacciono soltanto film in cinese sottotitolati in russo e sulla vostra agenda avete fatto strani ghirigori che di sicuro saranno in codice e nasconderanno la comunicazione di un piano d’attacco contro la porcilaia del paese, allora dovete essere di sicuro delle specie di leader di una frangia violenta rossa. Una volta, io ricordo, dicevano che i compagni li pagava il Kgb, poi abbiamo saputo che era la Cia a pagare un po’ di fascisti e di mafiosi per fare esplodere luoghi e persone. Di quelle stragi ancora non sappiamo niente.

La nostra è un’epoca strana durante la quale si fanno mille revisionismi e può succedere di parlare con qualcuno, anche gente di sinistra abbastanza “connivente” che decide che un morto repubblichino è uguale ad un morto della resistenza. Può succedere mille volte che molte persone possano lanciare tanti allarmi per rivelare che qualche ragazzo con i dred può volere turbare la vostra serenità, come gli immigrati, come i poveri, come tutti quelli che non si riescono ad incasellare bene nella nostra società a forma di salotto bianco del vespa portinaio.

E nel frattempo vi dicono che avete bisogno di protezione, niente di diverso da quello che fanno gli estortori in Sicilia. Se non ti fanno credere che qualcuno può volerti bruciare il negozio a te non verrebbe proprio in mente di pagare il pizzo, no?

Vi dicono che c’e’ bisogno di più polizia (come per salvare le donne che invece vengono sterminate dentro le loro stesse case dai parenti e dagli amici), che c’e’ bisogno di leggi restrittive, di pacchetti e pacchettini, di telecamere, di sistemi di teknosorveglianza, che la polizia ha bisogno di più garanzie che gli consentano di perquisire chiunque, di intercettare chiunque, di violare le libertà individuali di ciascuno. Li facciamo entrare in casa, permettiamo loro di spiare la nostra posta, di sapere quante volte pisciamo al giorno, che libri leggiamo, chi amiamo, con chi scopiamo. Questo è il vero, grandissimo reality show e noi tutt* ne siamo i protagonisti. Con la scusa di proteggerci invece ci sorvegliano. Ma chi sorveglia i sorveglianti? Benvenuti nel nuovo millennio: questo è uno stato di polizia!

Sono loro che di mestiere fanno gli arginatori di disagi sociali. Che vi trattano da zombi come quelli del film di Romero. Sono quelli che vi tolgono dalle balle la povertà che non è mai bella da vedere e poi tirano a lucido piazze e strade perché tutto sembri uguale uguale ad un bellissimo centro commerciale. Con la musica in sottofondo e tanti sorrisi surreali che vi chiedono di spendere soldi che non avete. Sono spazzini, netturbini della società scomoda. Sono repressori delle idee, di ogni forma di ragionamento perché vi censurano, vi controllano e voi neppure ve ne accorgete.

Sono collusi con sistemi di reale sovversione delle utopiche democrazie. I nazi-fascisti che massacrano di botte stranieri, compagni e omosessuali, non vengono mai definiti. Se li beccano li chiamano sbandati. I fascisti non esistono (un tempo si diceva che era la mafia a non esistere, poi si sono dati il tempo di ridefinirla, lontana da responsabilità economiche e politiche e più prossima a contadini che pascolano greggi di capre, e solo allora hanno detto che esisteva) così come non sono esistiti quelli che hanno ammazzato Renato Biagetti. I poliziotti hanno licenza di fare quello che cazzo gli pare. Se i vostri pensieri vengono a contatto con loro sono già pensieri uccisi. Naturalmente per legittima difesa, come per Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi e Gabriele Sandri e molt* altr* ancora. Per una legittima difesa che vale solo per loro, mai per noi.
Non so se lo sapete, ma queste cose non si potrebbero proprio dire. Dirle significa già essere “fiancheggiatori”, teorizzatori di disegni di sovversione di uno Stato dove i veri elementi sovversivi (che sovvertono per garantire totalitarismi e dittature mascherate da democrazie partecipate) evidentemente mi sembrano essere quelli che indossano le divise.

E’ un tempo questo in cui i poteri tracotanti inducono al silenzio. In cui terrorizzano il futuro, i progetti, la creatività, il sapere, la conoscenza. Quello che non va bene viene chiuso. Le bocche, gli occhi, le orecchie, i centri sociali, gli stadi. E quello che non riescono a chiudere bisogna pure che lo controllino. Così riscrivono la storia che viene studiata nelle scuole, falsificano i testi di ogni classe per dettare regole e ruoli sociali, criminalizzano le scuole pubbliche perché strapiene di “insegnanti comunisti” e aprono fior di scuole private pagate con i soldi pubblici dove possono indottrinare ragazzi e ragazze obbligandoli a studiare il Mein Kampf e la Bibbia prima di ogni cosa (e poi condannano le scuole islamiche perché educano all’integralismo fondamentalista). Aprono università e altre belle botteghe della “Qultura” riviste e sottoscritte da buttiglione e cirino pomicino, da storace e dalla mussolini.

Aprono centinaia di centri commerciali, i nuovi luoghi fascisti di culto per dirla alla Ballard di “Regno a venire”. Riciclano soldi sporchi, personaggi di merda e rubano alla gente, quella normale che si fa un culo così dalla mattina alla sera per pagare l’affitto e fare la spesa.

Ma se parli di questo ti chiamano qualunquista perché bisogna fare dei distinguo. Infatti io distinguo benissimo i potenti che comprano case a prezzi di favore da quelli che vanno in rovina perché non riescono a pagare un mutuo da strozzini alla banca di turno. Quelli che stanno in mezzo (e già lo so che infastidisce la generalizzazione, ma con la scusa della complessità sta sparendo una intera generazione e intere parti sociali senza nessun diritto di cittadinanza in nessun spazio, neanche in quello della analisi sociale e politica) sono complici silenziosi. Gente "perbene" che per sopravvivere o per vivere in zone di privilegio si prostituisce senza rimorso. E non ci crederete ma conosco un sacco di gente, ma proprio un sacco, che il mutuo neppure inizia a farselo e lavora e vive senza sapere cosa accadrà domani e sotto quale ponte andrà a finire con i due euri di pensione percepita.

E’ talmente evidente che non c’e’ proprio ombra di giustizia sociale e che viviamo in un mondo pessimo dove se per caso una mattina ti svegli più ottimista arriva qualcuno che ti presenta un conto in sospeso che ha deciso che è ora che tu paghi. E’ talmente evidente che il nostro sistema è di un totalitarismo soft, col le menti plagiate dalle telenovelas e da ore e ore di pubblicità televisiva. E’ tanto evidente che neppure si vede.

Funziona come per le cose che non volete fare scoprire a nessuno. Invece che nasconderle, che potrebbe già indurre al sospetto, le mascherate, le “riaggiornate” – come faceva il protagonista di 1984 di Orwell -, le posizionate in modo tale che, ad esempio, una scarpa può anche diventare una lampada sdoganata con la scusa dell’arte concettuale. Esattamente come un fascista, di cui non si nega l’esistenza, può diventare un patriota. Un obbediente servo dello stato. La realtà possiamo guardarla da più punti di vista e da diverse angolazioni. L’ideale sarebbe che i punti di vista restassero tutti visibili. La verità è che c’e’ un punto di vista che molti vorrebbero proprio non esistesse. Perciò ci reprimono. Perciò ci uccidono.

Due giorni fa sulla Padania (non lo leggo ma l’ho visto in una rassegna stampa televisiva) c’era la foto di alcuni poliziotti che stavano “effettuando” un arresto. Dominavano il tipo che avevano preso, gli stavano sopra e quello in manette era schiacciato da ginocchia, mani, braccia e manganelli. Gli stavano facendo un bel po’ di male. Quella foto serviva a dimostrare, secondo la Padania, che i poliziotti corrono molti rischi e che bisognerebbe finanziarli di più… Come dicevo, si tratta di punti di vista.

Subito dopo quella
rassegna stampa hanno fatto la pubblicità. C’era una che diceva che un po’ di neopunzia avrebbe risolto tutta la mia vita. Davvero fantastico! Ora che lo so davvero mi sento molto meglio. Ma che minchia è la neopunzia?

Ma basta, per favore, basta! 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. FikaSicula says

    si alba è vero. gli strumenti che abbiamo noi sono limitati e alla fin fine ci fregano perchè non abbiamo la forza economica di sostenere alcune battaglie.

    cento si, è una condizione seria. ma ci siamo e fino a che ci siamo possiamo dire e fare ancora tante cose…
    andiamo avanti!

  2. cento says

    Non ce la facciamo più. tra un po chiuderemo bottega e addio vivibilita e giustizia

  3. alba says

    hai ragione
    io non ho ancora capito la strategia da utilizzare contro ste “infamate”
    il linguaggio è perso o è semplicemente da reinventare?

    io per esempio per protestare sull’abuso sul mio post dovrei rivolgermi all’autority? all’avvocato per causa contro la violazione della privacy? devo avere le possibilità economiche e di tempo per fare tutto questo … e quindi?
    zitta aspetto e io abusata sono la “violenta”.
    I cortei DEVONO essere pacifici, l’attenzione è solo su questo e non sul motivo per cui si fanno … e finisce tutto là!

    Ma puoi comunque scegliere perchè nella democrazia si sceglie … o fascista di destra o fascista di sinistra …

    si può andare contro l’apologia del comunismo, ma non sul fascismo, anzi quello è oramai LECITO per il linguaggio che piano piano ci hanno rifilato in questi anni di perpetuazione del programma 2 … o meglio definito il programma R (come Ripresa della P2) …

    linguaggio da riprendersi parola per parola!