Mentre a Carpi (in provincia di Modena, nella bella e sempre più leghista emilia romagna) una assessora è stata scomunicata dal suo stesso partito, il mai laico pd, e licenziata dal suo ruolo perchè ha satireggiato ironicamente sul falso moralismo della chiesa cattolica, a padova le Donne in Movimento davano inizio ad una nuova necessaria stagione di mobilitazioni a difesa dell’autodeterminazione delle donne.
Un primo presidio davanti alla Clinica
Ostetrica dell’Ospedale e un bel documento pasquale dal titolo assai indicativo. Da Global Project condividiamo il documento e alcune delle foto del presidio (le altre potete vederle sul sito). Buona lettura e buona lotta a tutte!
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RU 486 stop dei ministri/presidenti cattoleghisti
194 via crucis delle donne
ATTACCO ALLA LIBERTA’ DELLE DONNE
E’ di questi giorni l’annuncio che il farmaco RU 486 è
arrivato in Italia e che sarà commercializzato nei prossimi giorni.
Non ancora insediati, due neo governatori leghisti, già
stanno lanciando i loro anatemi contro l’aborto.
Parliamo di Cota e di Zaia, rispettivamente neo
eletti presidenti della regione Piemonte il primo, della regione Veneto il
secondo, i quali come primo intervento politico nella loro nuova veste,
dichiarano che bloccheranno la commercializzazione del farmaco suddetto.
Plaude tutto il clericato, in primis il papa Benedetto
e il monsignor Fisichella che è il presidente della pontificia accademia
per la vita.
Tutto questo rappresenta
un attacco insopportabile alla libertà di scelta delle donne!
Le donne negli anni ’70 hanno lottato duramente per
ottenere il diritto di interrompere la gravidanza senza il rischio di morire.
Esiste oggi la legge 194 che garantisce questo diritto. Non è la legge perfetta
e, in questo paese, è stato fatto di tutto per renderla inefficace e in questi
decenni ha subito molti attacchi.
Negli anni ’80 poi è stato introdotto in vari paesi
dell’Europa, Italia esclusa, l’aborto farmacologico (con l’impiego della RU
486) che permette alle donne di interrompere la gravidanza entro i primi 49
giorni di amenorrea ed evita alla donna il ricovero ospedaliero. Dopo lunghe
vicende, finalmente anche qui sarebbe da oggi possibile poter scegliere questo
metodo di interruzione della gravidanza.
Oggi però la lega nord attacca le donne, in
particolare le donne venete e piemontesi, cercando di impedire in tutti i modi
l’introduzione nelle farmacie degli ospedali di questo prodotto farmaceutico
che dovrebbe invece essere a disposizione delle donne che scelgono tale metodo.
E’ indispensabile chenoi donne ci opponiamo con forza all’attacco alla libertà di poter
scegliere, sulla propria vita, sul proprio corpo. I nostri corpi non sono a
disposizione di terzi, non sono proprietà privata di altri che possano disporre
a proprio piacimento della nostra vita.
La nostra libertà ed indipendenza sonoseriamente messe a repentaglio da
integralismi, da reazionarismi ed obiettori che vogliono relegare le donne a
ruoli secondari e togliere la libertà ed i diritti acquisiti, che vogliono
riportare le donne ad abortire clandestinamente, pagando profumatamente medici
“obiettori” o morendo di emorragia o di setticemia in mano alle “mammane”.
Segnaliamo inoltre che nel veneto la giunta fuoriuscente
ha già predisposto l’inserimento obbligatorio e il finanziamento di
“associazioni che si occupano di educazione familiare”, alias “movimento per la
vita “ all’interno dei consultori.
GIU’ LE MANI DAI NOSTRI CORPI!!!
Donne in Movimento