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Un Borbone da boicottare

Il "te la do gratis" nelle pubblicità va per la maggiore. E’ una metafora che va dritta al punto e che incoraggia i clienti ad associare quel "regalo" al corpo femminile. E’ accaduto ad Udine con una pubblicità riferita ad un ottico che vendeva montatura, è accaduto in mille altre forme altrove e accade ora a Napoli dove ci si può sempre munire di pennarello e striscioni per andare a spiegare a questi individui un paio di cosette.

L’Udi napoli chiede conto e ragione di questa faccenda e nel frattempo lancia il boicottaggio della marca di caffè e dei bar che la servono. Buona lettura!

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Campeggiano (anche) nelle strade di Napoli numerosi manifesti della società “Caffé Borbone”  di cui incolliamo una copia.

Senza perderci in commenti superflui lasciamo parlare la corrività di immagine e contenuto della pubblicità. Si tratta di una campagna che esprime e riassume la cultura combattuta dalla politica delle donne e dalle donne, quelle così dette cittadine comuni, che continuamente ci segnalano la loro offesa.

Napoli dal mese di Novembre 2009 ha adottato una delibera che rende indisponibili gli spazi pubblici a simili scempi “perché offensivi e lesivi della dignità femminile”, ed istituisce una commissione ad hoc. Chiediamo pubblicamente quali provvedimenti siano in atto, o, in caso di svista dell’intera commissione segnaliamo la cosa per i provvedimenti del caso.

Ricordiamo che il Parlamento Italiano non ha ancora legiferato in ottemperanza alle due risoluzioni Europee che impongono agli stati membri di “eliminare messaggi pubblicitari lesivi dei diritti delle donne avallando stereotipi contrari alla caduta delle discriminazioni”

Invitiamo tutte a rifiutare il caffè di questa marca e di scegliere i bar che non lo servono.

L’8 Marzo, prenderà il via una nuova campagna nazionale dell’UDI contro questo tipo di pubblicità, è un’opportunità per mettere insieme l’altra cultura della civiltà.

Udi di Napoli
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Posted in Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali.


6 Responses

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  1. Rossella says

    E che devono scrive coi pennarelli? Che c’hanno rotto er cazzo co ste pubblicità de merda, ecco cosa devono scrive!

    Scusate la volgarità ma quando ce vò ce vò! 🙂

  2. sassicaia molotov says

    Non è solo sessista e maschilista, è pure cretino.
    O Gino, se pubblicassero un manifesto pubblicitario della Vodafone, ad esempio, con te girato di culo con un cellulare in mano e la scritta “te lo dò gratis” sei sicuro che non andresti a giro camminando con le spalle al muro?

  3. Diego says

    Il caffè in questione va boicottato per rispetto di tutte le persone costrette a lavorne la produzione, non essendo del commercio equo, uomini o donne che siano.

  4. clarissa dalloway says

    Bisogna essere mooolto ma mooolto ciechi per non vedere un’ovvietà tale!

    firmato:
    un’esponente del “gentil sesso”.

  5. fikasicula says

    certo gino, siamo noi ovviamente ad essere maliziose
    come per la pubblicità della montatura in cui si dice “te la do gratis” e poi sotto, in piccolo, scritto “la montatura”.
    in entrambi i casi perà la scritta del darla gratis campeggia in grande con l’unica altra immagine grande del manifesto ovvero la donna.

    dai su, lo sai perfettamente che è uno dei doppi sensi da caserma e neppure il più originale.
    è volgarmente sessista. il boicottaggio ci sta tutto.

  6. gino fabiano says

    Ciao,
    mi chiamo Gino e premetto che non sono maschilista nè sessista di alcun tipo. Molte pubblicità le ritengo offensive per la categoria femminile come ritengo offensivi anche i comportamenti di alcune rappresentanti del gentil sesso che, invece di rappresentarlo, lo offendono pubblicamente in tv, su internet e sui giornali. Devo dire però, chq questa pubblicità a me non sembra affatto offensiva, essa dice: “compri la macchinetta? sei pazzo…. Noi te la diamo gratis”, per trovare un doppio senso in questa frase bisogna essere moooolto moooolto maliziosi e sopratutto “fuori luogo”. Ripeto, ci sono molti casi di pubblicità offensive, ma questa, secondo il mio modesto parere non è una di quelle.