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I servizi a-sociali di Mantova

di Monica Perugini 

Questa nota non dovrei commentarla ma prenderla, portarla al mio sindaco che, so per certo, come ha fatto tante altre volte, risolverà il problema.
Eppure adesso, per una volta, voglio raccontarvela, usare inadeguata sfacciataggine per dirvi che di casi simili ce ne sono tanti, troppi, tutti ingiusti.

E’ vero, in condizioni "normali!" I. non dovrebbe avere bisogno dell’assistenza comunale, perchè lui e sua moglie lavorano. Sono del Bangladesh e hanno comprato casa a Mantova, la cassa integrazione gli arriva un po’ si un po’ no, come dice la lettera, e tutto sommato di messi male ce ne sono a centinaia.
Del resto in condizioni "normali" non si dovrebbe salire sul tetto o fare sciopero se non sei italiano. In condizioni normali.

Il padrone di I., è una ditta metalmeccanica di Motteggiana ma sta chiudendo: si parla di fallimento. Ha messo tutti in cassa, una parte della retribuzione non è stata pagata e così come il tfr. Un classico.

I. ha famiglia, la moglie lavora come domestica. Il mutuo è stato bloccato per un anno: I. è un fortunato! Ma le bollette di "Enelgas" e tutto il resto sono scoperte, è impossibile farcela. Eppure il mega dirigente del comune scrive la nota che leggete.
Cosa ne pensate?

E’ così tutti i giorni e non solo per I. o per esempio per Bede, 2 figli piccoli, che va a lavorare in Ciao, 25 km andare e tornare con ogni tempo: è una colpa essere poveri. E’ una colpa essere neri (poveri), è una colpa essere operai di fabbriche che chiudono per delocalizzare, manco fossero stati i lavoratori a farle chiudere, è una colpa non avere soldi per pagare rette, mense, autobus, cibo, spese, fatture, mutuo e quindi poter finalmente restare in bolletta dopo aver lavorato alla catena  come operaio di terza per dieci ore al giorno e quando serve anche al sabato.

E poi il Ciao non è in regola da anni, e ti fermano….
Ed è una colpa anche andare a rompere per chiedere aiuto perchè sei  anziano, mantovano doc, pensionato  e magari devi aiutare tuo figlio che non ce la fa.
Ti diranno che non è vero, ma è vero.

Se poi l’assistente sociale scopre che nell’estate, prima che il padrone ti dicesse che chiudeva e dopo che aspettavi quel momento da tre anni, sei anche andato a casa, in Bangladesh, con l’aereo, a trovare  tua madre, per portargli quei pochi soldi che hai risparmiato…. sei rovinato davvero! Uno sfigato non può andare in aereo da sua madre in Asia! 

Leggete la lettera: è la commissione delle assistenti sociali, capitanata da un dirigente a 5000 euro al mese che decide se hai o meno i requisiti per non vederti tagliare i fili di gas, luce e acqua calda.
Si ricorda però che il "settore" resta a disposizione per eventuali altri bisogni.
Quali? A Fathia manco il funerale è stato pagato, i connazionali marocchini hanno dovuto fare la colletta.

Come direbbe il "teatrante operaio" che di questi tempi  tanto mi ha insegnato grazie alla sua mega qualifica di operaio di terza senza responsabilità: sfigati, che non vogliono rassegnarsi di essere sfigati! In più immigrati, a cui anche l’assistente sociale è bene che ricordi che sono stranieri, doppiamente sfigati perchè quando gli va male nemmeno la mamma possono chiamare per aiutarli.
Ma anche per i mantovani doc di tutte le età, potrà sempre esserci una paternale da rispolverare alla bisogna!
Mi viene il vomito.
 
www.proletaria.it

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Precarietà.