[Grazie a Giacomo per le foto]
C’è un biscotto alla crema che ha a che fare con la giornata a Livorno per via dell’iniziativa Donne sull’orlo della crisi del debito.
A Livorno c’è il mare che per me è vita, linfa, respiro, e Amy, l’ultima meravigliosa arrivata nel Collettivo di Femminismo a Sud, questa cosa la sa bene e come prima scelta, sopra tutto, a costo di correre, mi porta a respirare il mare. Tiè, bella, è tutto tuo e grazie. Ad avercene di compagne così.
Poi c’è questo posto che si chiama ex caserma per cui è stato presentato un progetto di riconversione per farci cose strabilianti che in città non le farebbero altrimenti mai. E lì trovo le compagne e i compagni del Gruppo di Genere, e poi trovo una compagna che conosco da tempo. Lidia Cirillo, che presenta il quaderno viola Sebben che siamo Donne – Femminismo e lotta Sindacale nella crisi. Si parla di precarietà, di economia. C’è la presentazione del video Esc-Generazioni Precarie, con interviste a due donne sulla precarietà e tanto di più. Sarà presto online.
Ci sono i compagni e le compagne antispecist*, quell* di Senza Soste, c’è un mondo di compagne abituate a praticare sorellanza sulle quali puoi contare per qualunque evenienza. Come dire: vai a Livorno e ti senti sicura.
A me è toccato presentare il progetto malafemmina, progetto di comunicazione sulla precarietà e poi un altro progetto di analisi e lettura sulla cronaca della violenza sulle donne, da Bollettino di Guerra alla decostruzione di titoli, immagini e modelli sociali di riferimento offerti a promozione di una categoria istituzionale e a detrazione di categorie umane come migranti e le stesse vittime, in questo caso le donne.
Discussione, cena, tavolata vegana e chiacchiere e tanti propositi per il futuro. In quel posto sarà realizzato un consultorio e tanti altri progetti e allora finita la cena c’è da assaggiare il poncho (se si scrive così), ricordando gli arresti e i processi per i fatti di Pistoia, quando l’antifascismo si arresta a garanzia di fascisti che in questo tempo di revisionismo e autoritarismo ripristinato possono godere nel vedere in galera compagni che resistono tra sdoganamenti paraculi e complicità istituzionali e poi andare ad ammazzare qualche senegalese così per sport .
Poi due bravissime dj e la serata continua alla ricerca del biscotto alla crema che resta impresso nella nostra testa, mia e di Amy, fino all’alba, quando ci accontentiamo di un crackers con la possibilità di metterci su la marmellata.
E’ fatta d’azzurro l’atmosfera di una città di mare. Il sole. Le vu’ cumprà donna. Giuro, non ne avevo mai viste. La cameriera che ti serve il biscotto alla crema, finally, che fa due lavori ed è una malafemmina come tante, e poi un treno con la promessa di tornare anche subito.
Non si va mai via volentieri da dove il cuore, la pancia, la lotta e la sostanza stanno tutti nello stesso posto. A Livorno è così. Una casa di gente bella. Una casa per gente come me. Per gente come noi. Arrivederci a presto. E grazie assai. Per tutto!
E’ stata una giornata memorabile, che ha dato tantissimo a tutt* noi, e siamo convint* che sia una tappa di costruzione di un movimento femminista più maturo e resistente! Da tempo non vedevamo un incontro così fertile e capace di aprire nuove prospettive per il futuro,ne siamo uscit* tutt* rigenerat*, ed è stato per tutt* bellissimo!
Quello che abbiamo sorseggiato dopo cena, comunque, è il ponce, bevanda che la tradizione attribuisce ai marinai inglesi del ‘700 che non trovando in loco il te’ e neanche del buon rhum, si adattarono a fare una versione locale del punch con il caffè e un liquore fatto di scarti di distilleria, il “rhum fantasia”, per darsi un pò di carica nelle giornate fredde prima di riprendere il mare. E a quanto pare, di carica ne dà… 😀
Il 24 di questo mese vi aspettiamo tutt* per la seconda parte della giornata su donne e crisi del debito al Teatro Officina Refugio, altro spazio occupato che da tempo, in un clima di apnea culturale generale e locale, riesce a portare avanti programmi e proposte culturali di ottima qualità. Vi aspettiamo a braccia aperte, con il cuore, la pancia e la lotta di sempre.