Skip to content


E’ nata una star: Concia forever

Certo adesso l’Onorevole Concia sta su tutte le reti tv e ha guadagnato la sua fetta di popolarità, giacchè un primo piano in questo paese non si nega a nessuno, neppure alle persone che vengono associate a mostri incestuosi e a pedofili. D’altro canto, rasserenando gli spettatori e le spettatrici con un nervoso tremolìo di gambe, l’ha detto con chiarezza: "io voto anche la proposta carfagna, perchè per me conta l’obiettivo".

Ed è in nome di questo obiettivo, pezzetto dopo pezzetto, che la concia ha frammentato il suo fondoschiena per lasciarne traccia presso alemanno, casapound, la carfagna. Ma qual è l’obiettivo della concia? Qual è l’obiettivo di colei che assieme ad altri venerabili rappresentanti del mondo frocio un po’ fascista e un po’ no un paio di sere fa a la7 e poi a matrix dicevano che l’omofobia non è di destra nè di sinistra?

Non si capisce granchè bene perchè in ciascuna delle sue affermazioni c’è l’affaticamento di chi vuole confondersi tra la folla. Un affaticamento bugiardo perchè l’unica cosa che viene normalizzata è la destra, con le sue ronde razziste sdoganate a sorvegliare la comunità glbt e i suoi propositi di dividere il mondo in buoni e cattivi eleggendo solo se stessa a salvaguardia del patrimonio di persone positive. Ed è certo che il fondo schiena della concia prima o poi dovrà finire perchè c’è un limite anche a quello e quando lo avrà mollato per intero non si capisce che altra parte del corpo potrà sputtanarsi per accreditare i fascisti e far intendere che gay, lesbiche e trans vengono aggrediti da gente varia, mica da nazisti.

Dite la verità: quante sono le aggressioni a gay, lesbiche e trans in italia imputabili a gente di sinistra? Nessuna. E non è mica una sorpresa giacchè questa cosa la sa bene anche la concia. La sa talmente bene che in realtà confonde gli obiettivi e confusione dopo confusione arriva ad un errore grossolano.

Chiunque si occupi di materia legislativa sa che la formula "orientamento sessuale" è utile a fornire appigli alla destra reazionaria e conservatrice. Certo qualcuno glielo avrà detto – alla concia – oppure non glielo hanno detto perchè volevano si arrivasse al risultato ottenuto. Il punto è che quella dicitura non va bene e chi fa una proposta che riguardi un tema così delicato questa cosa non può ignorarla.

Possiamo di sicuro dare addosso al centro destra, possiamo prendercela con la binetti. Possiamo dire che questa gente vive nel passato e obbedisce alla chiesa ma se in italia ci sono voluti venti anni per fare una legge sulla violenza sessuale contro le donne c’è stato certo un motivo. A parte l’obiezione sul "reato d’opinione" che fa dire alla binetti che una volta passata la legge lei non sarebbe più stata libera di affermare che i gay sono malati, c’è il fatto che ogni volta che si parla di punibilità di reati che riguardano la violazione di corpi bisogna aspettarsi che ci sia una difesa ad oltranza di chi vuole avere la garanzia di poterli ancora violare.

Tutto ciò non avviene mai alla luce del sole ma si cela dietro affermazioni fumose, miserabili ambiguità sulle quali non bisognerebbe mai e poi mai mediare.

Quello che c’è di fondamentale a proposito dell’approvazione di una legge ha molto poco a che fare con la legge stessa ma ha molto a che fare con l’impatto culturale che quella discussione ha. Questa legge non serviva a niente. I provvedimenti securitari, specie se inseriti a fianco dell’aggravante per il reato di clandestinità, sono bestemmie per l’umanità. Sono utili solo a chi si nutre di autovittimizzazione per presentarsi in tivù, per l’appunto, come esseri piagnoni bisognosi di protezione e aiuto invece che come persone dignitose che rifiutano il concetto di stato autoritario e pretendono – pezzo dopo pezzo – di mettere in discussione l’assetto anacronistico della nostra società.

Qual è l’impatto culturale della discussione sulla legge che punisce le aggressioni spinte da omofobia? Niente di positivo. Tremila passi indietro nell’immaginario dei cittadini e delle cittadine. Esattamente come è successo ultimamente a proposito della violenza maschile contro le donne. Si parla di uno stato che deve assistere persone bisognose e rispondono ministri e sottosegretari che dichiarano di avere comprensione e pietà umana e inviano truppe politicizzate a militarizzare i territori. Quando parliamo di truppe politicizzate non ci riferiamo solo alle ronde ma alle forze dell’ordine in generale che in nome di un fasullo indizio di non appartenenza politica possono manganellare chiunque mentre urlano "sporche zecche comuniste" e canticchiano "faccetta nera". Certo non crederete che i poliziotti con la foto del duce nel portafoglio fossero soltanto al genova durante il g8 del 2001, vero?

Qual è il nuovo pensiero unico che il lavorone della concia ha contribuito a formare nella mente della gente? Che gay, lesbiche, trans sono solo povere vittime indifese, bisognose di un uomo forte a proteggerle, non in grado di esigere, rivendicare diritti senza inserirsi in percorsi di normalizzazione delle loro vite, delle loro idee, ove per normalizzazione si intende l’adeguamento alla collocazione sociale che i detentori del potere vogliono concedere. Sono altri a decidere e gay/lesbo/trans ad eseguire.

La concia in questi giorni – rai, uno mattina – ha fatto un’altra grave affermazione: vuole la pacificazione tra destra e sinistra. Ovvio che lei ha diritto di dire quello che vuole. Ovvio che sono cazzi suoi se si vuole "pacificare" con i fascisti. Ovvio che sono cazzi suoi se ritiene che la sua vita si possa risolvere così. Non è altrettanto ovvio che lei faccia queste affermazioni mentre chiacchiera di un fallimento che innanzitutto è suo. Mentre lascia che le sue opinioni siano accreditate in rappresentanza di una moltitudine di esseri umani sulla cui pelle si celebra questo suo vezzo pacificatorio. Mentre chiacchiera di omofobia e sembra chiedere ai tanti svastichella di fare pace come se bastasse una richiesta così patetica a mettere fine all’odio di UNA componente politica di questo paese nei confronti di tutti i generi discriminati.

Errori di metodo, errori di valutazione, inadeguatezza di un ruolo. La concia dovrebbe fare altro, forse dei talkshow, ma non la parlamentare. Grave ogni risultato che ha ottenuto. Mille passi indietro persino nell’enunciazione di un progetto di legge. Torniamo così all’origine del ragionamento.

E’ un errore pacchiano quello di usare il concetto di "orientamento sessuale" invece che esclusivamente quello di "identità di genere" perchè se si usa una terminologia che è condivisa anche nei volumi psichiatrici delle psicopatie sessuali, dai quali l’omosessualità è sparita solo nel 1993, è chiaro che si presta il fianco a interpretazioni pretestuose. 

Giudicate voi stessi/e/*:

Questa è la documentazione del disegno di legge in iter (oramai bocciato) [Leggi] e sotto copio il testo dell’emendamento approvato che lo mette in discussione. 

Ecco il testo dell’emendamento Vietti che e’ stato approvato.

*A.C. 1658-1882-A*

QUESTIONI PREGIUDIZIALI

*Modifica all’articolo 61 del codice penale, concernente l’introduzione della circostanza aggravante relativa all’orientamento o alla discriminazione sessuale.*

N. 1

/Seduta del 13 ottobre 2009/

QUESTIONE PREGIUDIZIALE DI COSTITUZIONALITÀ

La Camera,

premesso che:

il testo unificato delle proposte di legge n. 1658 e 1882, recante l’introduzione nel codice penale della circostanza aggravante inerente all’orientamento o alla discriminazione sessuale, presenta profili di violazione della Carta costituzionale;

1. (violazione dell’articolo 3 della Costituzione) – la disposizione viola il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione con riferimento al canone della ragionevolezza in quanto:

l’inserimento tra le circostanze aggravanti comuni previste dall’articolo 61 del codice penale della circostanza di aver commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento ivi compresi incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo eccetera;

non essendo possibile accertare nell’interiorità dell’animo l’autentico movente che spinge alla violenza, ne conseguirebbe che chi subisce violenza, presumibilmente per ragioni di orientamento sessuale, riceverebbe una protezione privilegiata rispetto a chi subisce violenza /tout court/. Si introdurrebbe quindi un trattamento diverso nella commissione di delitti non colposi senza alcuna ragionevole giustificazione;

2. (violazione dell’articolo 25 della Costituzione) – la norma si pone in contrasto con l’articolo 25 della Costituzione in quanto, in assenza di una nozione di orientamento sessuale, la circostanza aggravante, nella parte in cui dà rilevanza all’orientamento sessuale, viola il principio di tassatività della fattispecie penale, a tal fine si evidenzia come dell’espressione «orientamento sessuale» non sia data una definizione, né sia rinvenibile nell’ordinamento penale. L’espressione è estremamente generica in quanto può indicare fenomeni specifici come l’omosessualità oppure, più in generale, ogni «tendenza sessuale» comprendendo anche incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, masochismo e qualsiasi altro genere di scelta sessuale, che nulla ha a che vedere con l’omosessualità;

inoltre l’indeterminatezza concettuale dell’espressione orientamento sessuale non consente di individuare le fattispecie meritorie di una particolare tutela. Nel caso di specie la norma prevede come circostanza aggravante di reato una posizione soggettiva della persona offesa che non sempre appare meritevole di una tutela differenziata. Per comprendere appieno la censura di costituzionalità si osservi che ad oggi con riferimento alle particolari condizioni delle persone offese sono previste aggravanti unicamente per fatti commessi contro pubblici ufficiali, persone incaricate di pubblico servizio, persone rivestite della qualità di ministro del culto cattolico o di un culto ammesso nello Stato, ovvero contro un agente diplomatico o consolare di uno Stato estero nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio. Orbene, è di tutta evidenza che a differenza della disposizione in esame nei casi citati si tratta sempre di posizioni oggettive: la particolare qualità della persona offesa giustifica /ictu oculi/ un aggravio di tutela in relazione alla particolarità delle funzioni svolte. Anche nelle ipotesi, pur presenti nell’ordinamento e derivanti dall’adempimento di obblighi internazionali, di aggravanti che si applicano quando il fatto è commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, si fa sempre riferimento a circostanze oggettive circa le condizioni della persona offesa,

delibera

di non procedere all’esame del testo unificato delle proposte di legge n. 1658-1882-A.
*n. 1.* Vietti, Buttiglione, Rao, Capitanio Santolini, Volontè, Ciccanti, Compagnon, Naro.

 

—>>>immagine da Concentrado 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. fikasicula says

    luigi,
    ci limitiamo a osservare dati di fatto. le aggressioni omofobe hanno origine fascista, sono commesse da fascisti e sono ideologicamente legittimate da fascisti che pensano agli omosessuali come una categoria inferiore.

    riguardo alla questione orientamento vs identità di genere il femminismo è cosa varia e dunque se citi le tue femministe di riferimento forse capiamo cosa intendi. in secondo luogo il punto in questione non è neppure la analisi delle due definizioni quanto il fatto che per la nostra giurisprudenza il termine orientamento è ahinoi associato a quelle categorie. chi vuole proporre una legge contro l’omofobia deve innanzitutto sapere questa cosa quindi eventualmente modificarla chiedendo che la omosessualità venga separata dalle categorie offensive citate nella tesi di incostituzionalità e poi fare il resto. altrimenti bisogna parlare di identità di genere che non riguarda solo la parte sessuale e fisica ma somma tutta una serie di prerogative proprie del genere cui ci riferiamo.

    per capirci:
    noi non parliamo di violenza di orientamento sessuale ma di violenza di genere. ovvero di violenza di un genere contro l’altro.

    spero sia più chiaro.

  2. Luigi Carollo says

    L’articolo, pur nella sua durezza, è molto interessante e contiene parecchie osservazioni critiche su cui riflettere. Non lo condivido solo su due punti, però fondamentali: gli atti di violenza omofoba delle ultime settimane hanno chiaramente tutti una matrice fascista… MA in sè l’omofobia non ha una matrice Fascista, bensì maschilista; e come tale non è solo di Destra. Non condivido inoltre (e mi sorprende che tale osservazione provenga da femministe) che il ricorso alla “Identità di genere” risolva il problema della tutela legale contro l’Omofobia. Forse questo è vero per la Transfobia, ma proprio perchè si parla di trasformazioni che attraversano il Genere e non l’Orientamento. L’orientamento sessuale NON è compreso nel Genere (ce lo hanno insegnato proprio le donne) e NON è questo l’equivoco che ha permesso l’affossamento della Legge. La pregiudiziale di incostituzionalità gioca, in evidente mala fede e palese ignoranza, con la confusione tra Orientamento e Pratiche. L’omosessualità non è sullo stesso piano della zoofilia, del sadismo, dell’incesto: perchè un Orientamento attraversa i campi non solo del desiderio ma anche dell’affettività, dello scambio, della relazione tra persone; invece le Pratiche presuppongono esclusivamente la passione per un comportamento, per una azione in sè e la relazione non è importante in quanto scambio tra persone ma in quanto pretesto per compiere azioni di un certo tipo e con modalità codificate. Del resto, se così non fosse, anche l’Eterosessualità starebbe a fianco della zoofilia, della necrofilia e dell’incesto. Tale distinzione è ormai codificata in migliaia di volumi medici, psichiatrici, legali ed in decine di convenzioni e Trattati Internazionali. Casomai, ma temo non fosse questo ciò che l’articolo intendeva dire, è privo di senso intervenire contro le discriminazioni fondate sull’Orientamento sessuale senza intervenire anche su quelle fondate sul Genere. Ma, appunto, distinguendo i due “tagli”, i due piani, che, pur intersecandosi, non coincidono affatto.