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La violenza maschile sulle donne, a partire dalla famiglia!

#103 vittime di violenza maschile nel 2011, 104 se consideriamo anche una donna trovata accoltellata di cui ancora non possiamo dire chi è l’assassino. E ci teniamo a dire che il femminicidio è quello in cui c’è una volontà di annientare un’altra persona, una donna, nella fattispecie, che soccombe perché viene costretta a restare con qualcuno con cui non vuole più avere a che fare, che viene punita perché dice di no, perché vuole andarsene, perché vuole scegliere liberamente cosa fare della propria vita e perché reagisce alla violenza in modo chiaro e netto.

Ma di queste tante morti, questo sterminio cui assistiamo tentando di comunicare che pure qualcosa si potrebbe fare per fermarli, gli assassini, e anche i giornalisti che li giustificano e negano che la violenza maschile esista, assieme alla banda di neomaschilisti nazisti che per giustificare le violenze che hanno commesso minacciano qualunque donna parli di loro e di tutti gli altri uomini violenti, di queste donne morte ammazzate non parla nessuno. Poche righe, sempre contornate dalle soliti immagini di repertorio, una macchina dei carabinieri che fa marketing istituzionale per fingere una presenza che fino a quel momento non c’era, come non c’era per quello che a malapena aveva fatto un paio d’anni di prigione per aver accoltellato numerose volte la sua prima moglie, sopravvissuta per fortuna, e tanto gli è valso a ricominciare, cercarne un’altra e infine ammazzarla. Perché un assassino è sempre un assassino e bisognerebbe tatuarglielo in faccia di modo che altre non rischino la vita incontrandolo e regalandogli anni preziosi della propria vita.

Invece si dedicano pagine e pagine, con tanto di foto dei soggetti interessati, all’evento che suscita i pruriti della città capitolina, quello che viene preso a pretesto per mettere al muro quelle che chiamano “perversioni” e per infliggere duri commenti contro quelle donne che in una generalizzazione voluta finiscono per rappresentare quelle morte ammazzate perché se la sono cercata.

Noi non inseriamo la vicenda di cui si parla tra i femminicidi perché non lo reputiamo un episodio di violenza maschile. Di presunzione, forse, per aver pensato di poter controllare una situazione difficile da gestire, di ingenuità, di mille altre cose ma non di violenza.

A meno che qualcuna delle donne, quella sopravvissuta, non ci dica che siano state costrette, e così non ci sembra, perché se la consensualità ha un valore ce l’ha anche per farci affermare che dove c’è consensualità ogni forma di morboso interesse e di prurigginosa condanna da parte di contesti che poi ipocritamente li scopri a fare oscenità con minorenni o a trastullarsi con le trans è solo un espediente per mettere al bando la sessualità libera, che viene sperimentata e scelta.

Può non piacerci, sicuramente io non mi sarei fatta legare ad un palo e sicuramente non avrei voluto provare l’ebbrezza dello strangolamento perché io ad uno strangolamento vero, di quelli inflitti da un uomo che vogliono far smettere di respirare una donna, sono sopravvissuta. Dunque no, non è per me e nessuno, credo, più di me può dire che il confine tra sperimentazione, piacere, potere, consensualità e violenza è preciso e netto, perché non ci sono dubbi a tal proposito e chi li manifesta butta solo fango su due donne che non stavano allineate a fare le sante addolorate pronte a darla al primo baciapile tutto dio/patria/famiglia e su un uomo che cercheranno di crocifiggere in ogni modo e che immaginiamo pieno di sensi di colpa, per non essere riuscito a salvarle e per aver forse sopravvalutato le sue capacità e sottovalutato la situazione.

Tutto ciò che volete, potete esprimere qualunque parere ma resta il fatto che la violenza sulle donne avviene tra le mura di casa, in quegli ambienti protetti e strabenedetti in cui si dice ci sia pace e serenità e che invece nascondono “normali” crudeltà commesse da uomini che certo sarebbero alquanto scandalizzati all’udire di simili giochi erotici ma non hanno alcuno scrupolo ad accoltellare trenta volte il corpo della moglie, o a strangolarla intenzionalmente o a infliggerle torture, si, si tratta di torture che non trovano mai fine neppure quando lei tenta di sfuggirle e di salvarsi perché tanto lui la inseguirà e la farà a pezzi.

La violenza sulle donne sta dentro la famiglia ed è da quella che ogni volta si tenta di distogliere l’attenzione perché in questo porco mondo la sacralità della famiglia è più importante della sacralità della vita delle donne.

—>>>Noi lo sappiamo, perché è un continuo Bollettino di guerra

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

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  1. Antonella says

    Quello che mi disgusta in questi giorni e vedere che la reazione a questi crimini fa il paio con il criminale. L’assassino del bondage è un “povero inesperto” (tra un po’sputerà massimo fini a dire che è lui la vittima delle”due zoccole masochiste”) e quello che ha ammazzato la suocera è, secondo il perito “stressato e quindi incapace di intendere”. Io me li immagino, il perito e il paziente-assassino, a raccontarsi barzellette su Ruby davanti a due birre (con annessa grattatina di palle). Davvero un paese ripugnante. Se avete notato, si discute molto di tassazione delle prostitute (assurdo, perché a dover essere risarcite sono loro, e a vergognarsi chi ripropone i bordelli) e questo per “normalizzare la prostituzione” definitivamente, in modo che ogni ragazza possa pensarla come una NORMALE SCELTA LAVORATIVA! Sono disgustata fino alle ossa. Stiamo assistendo allo sdoganamento di ogni forma di violenza su donne e bambine. E’ persino tornato in auge Lolita di Nabokov! E sentivo per radio giorni fa uno pseudo-intellettuale che diceva di come nel libro “non si capisce mai chi è la vittima e chi è il carnefice”!!!! E tutto questo per sdoganare la pedofilia! Oltretutto grande balla, perché se Nabokov, oltre ad essere stato un grandissimo scrittore, ha un merito in questo libro, è proprio quello di mostrarsi a nudo fino in fondo in questa passione malata che è tutta vissuta nella mente del protagonista, e in nessun modo si insinua alcuna colpevolezza della bambina!!
    Sarebbe parzialmente consolante pensare che queste manovre vengano fatte per salvare berlusconi, invece il fatto grave è che questi discorsi stanno coinvolgendo sub-intellettuali di tutti gli schieramenti: tutti vogliono scopare le bambine e restare impuniti! Questo è il loro vero messaggio.

  2. frapa says

    Perche’ nessuno crede che la prima causa di morte per le donne di eta’ tra i 17 e i 50 anni e’ la violenza in famiglia e non il tumore al seno? Perche’ tutti si stupiscono quando lo dico? Qualcuno sa la risposta?

  3. Paolo84 says

    Ci si sceglie in due, eviterei di giudicare le coppie (parlo di coppie legate sentimentalmente quindi non riguarda Berlusconi e le escort) in base a chi dei due è più vecchio, tra maggiorenni consenzienti io non giudico. Sarò ingenuo, ma credo e spero che rapporti intimi sereni e piacevoli siano possibili anche oggi nella nostra società pur con tutte le difficoltà che ci sono (i rapporti con le persone non sono mai facili).
    sul bondage e altre pratiche sadomaso mi sono già espresso in un altro topic

  4. Luisa Vicinelli says

    Dell’episodio di Roma ho notato che la differenza di età tra il maschio e le donne si aggira sui quei soliti vent’anni che dividono il vecchio e la badante e che salgono sulla scala sociale ( 30 per attrici e registi, 40 per industriali e modelle, per arrivare ai 50/60 del premier B). Non so se si può parlare di femminicidio: certo che la libido è stata stravolta da modelli eteronormanti, da una dinamica divieto/permesso che ne ha cambiato l’aspetto. Chissa com’era il rapporto intimo fra persone prima del patriarcato.
    Luisa

  5. Antonella says

    Non condivido l’articolo. Anche io sono una sopravvissuta, alla morte, non ad altri tipi di violenza, ma non sono d’accordo con l’opinione sull’assassino del bondage. Come dire che un ubriaco al volante è meno responsabile di un omicidio perché ubriaco: balle. Il fatto di essere consenziente non significa rendersi conto di tutti i rischi. Così come una prostituta, anche sue consenziente (a parte il fatto che subisce a mio avviso una violenza sessuale comunque) non dice certo di sì ad eventuali botte. Insomma, le ragazze si sono fidate e pur dicendo di sì ad un gioco estremo, non se la sono cercata. Mentre lui è uno feroce, visto il tipo di giochi che gli piacciono… giochi da misogino, su questo non ci sono dubbi. E non intendo difenderlo perché straniero. E pur sapendo che la maggior parte delle violenze è in famiglia, non si devono – come fai tu – nascondere tutti gli stupri che avvengono nelle scuole, per strada , nei locali tipo discoteche, che sono in perenne aumento. Vietato metterli in secondo piano. Vietato mentire sul fatto che l’Italia è di cultura misogina e maschilista, e altri paesi pure e anche di più. Altrimenti non si possono aiutare né le italiane né le straniere.
    Se giustifichi l’ingengere del bondage, allora giustifichi anche i genitori che dimenticano i figli in auto e li ammazzano. Pieni di sensi di colpa certamente, ma pur sempre irresponsabili e assassini.

  6. Licia says

    Se vi riferite alla donna accoltellata in provincia di Pesaro, ad ucciderla sarebbe stato l’ex convivente che avrebbe anche confessato. Se alludete ad un’altra donna, potreste, per cortesia, ricordarla anche a me, grazie? E avete tenuto conto anche del tronco femminile rinvenuto a Roma?