Proprio oggi il corriere meritava la palma d’oro per l’articolo più maschilista del mese. Non contento di questo traguardo raggiunto ha deciso di peggiorare la situazione. Il primo articolo descriveva ne più e ne meno che la "puttana", oltretutto una puttana che secondo la versione fornita si sarebbe fatta "pagare" da un uomo per poi offrire prestazioni sessuali ad un altro (una storia di separazione e alimenti, in realtà). Il secondo invece traccia l’identikit della santa, una vittima di femminicidio.
Al corriere non viene in mente che sono gli articoli come il primo di cui abbiamo parlato che costruiscono, istigano, sollecitano, giustificano la mentalità che poi produce il fatto descritto nel secondo articolo.
Veniamo al punto. Una ragazza è stata uccisa dal suo fidanzato. Il movente sarebbe la gelosia. L’assassino della ragazza viene arrestato per questioni di droga e si fa un po’ di galera. Mentre è in carcere arriva anche la condanna in primo grado a 30 anni per l’assassinio della ragazza. Quest’ultima decisione – secondo le norme che esistono nel nostro paese – resta in sospeso fino a che non sono ultimati i tre gradi di giudizio. Nel frattempo il giudice potrebbe decidere per la custodia cautelare (ma non lo fa: l’assassino dichiara che è stato un "raptus" e il magistrato dice che non c’e’ pericolosità sociale in un femminicidio (?!?!).) se vi fosse un grave pericolo di fuga da parte dell’imputato. L’assassino perciò sconta la pena relativa alla droga e poi naturalmente esce.
Dove sta lo scandalo in tutto ciò? Dov’e’ la notizia? Non c’e’. E’ una cosa creata ad arte dal corriere per fare un po’ di rumore, sfruttare il dolore del genitore che giustamente parla di una giustizia un po’ avariata e dare fiato alle trombe del ministro alfano che oggi dice di procedere a verifica e domani insisterà sulla modifica del processo penale, sulla separazione delle carriere e sul ruolo dei giudici subordinato al ministero e dunque al governo. Non è un caso che parlano di riforma del processo penale da farsi in autunno, ovvero tra qualche settimana. Non mi sorprenderebbe poi che anche in questo caso spuntasse fuori un altro wolf, risolutore dei problemi, che dopo berlusconi assumerà il compito di togliere di mezzo ancora un po’ di norme garantiste per riempire le carceri di ladri di biscotti mentre gli assassini, gli stupratori italiani e quelli che fanno il falso in bilancio stanno fuori.
Come dire: la questione della violenza contro le donne è talmente grave che andrebbe affrontata seriamente. Invece è noto che negli ultimi anni la questione è stata speculare ad altre materie. Una di questa è quella che diventa motivo di attacco ai giudici.
Non mi sorprenderebbe neppure che risuscitasse dalla tomba la ministra carfagna con una frase scritta dagli autori del reality "tutti al governo oh yeah" per dire che sta provvedendo con un grande piano contro la violenza contro le donne (quanti grandi piani oh madama dore’, oh quanti belli piani!). La signora annuncia piani contro la violenza alle donne sin dal suo insediamento. Fino ad ora però abbiamo visto soltanto una legge – sullo stalking – fatta, pensata e diretta nella legislatura precedente (con il centro sinistra) e un decreto antistupro che in realtà dice chiaro e tondo che gli stupratori stranieri sono cattivi e che quelli italiani sono tutti meritori di molteplici attenuanti. Di violenza in famiglia, femminicidio da parte di mariti e fidanzati la onorevole ministra non vuole parlare.
Ultimamente, peraltro, è risultato abbastanza evidente che le donne non trovano alcun punto di riferimento istituzionale. Due sono morte dopo aver fatto regolare denuncia rispetto alla quale non era stato fatto niente, altre sono state uccise da uomini per i quali si continuano a trovare attenuanti e il problema vero non è tenere in galera gli uomini dopo che hanno commesso un omicidio. Il problema vero è che devono essere create le condizioni affinchè le donne sopravvivano a qualunque costo.
Perciò mi spiace per il corriere ma niente scoop neppure questa volta. Solo tanto fumo negli occhi. Pura e semplice fuffa fatta apposta per fare un po’ di propaganda di regime sulla pelle delle donne.
Pura strumentalizzazione di una vicenda dolorosa mentre si omette di chiarire che il femminicidio viene ampiamente legittimato da ogni parte prima ancora che un giudice si permetta di giudicarlo un reato che non implica pericolosità sociale.
C’e’ licenza di uccidere le donne e c’e’ licenza di speculazione giornalistica e per noi pari sono.