Una notiziola di colore che il corriere pubblica in home page con l’orgoglio di chi ha pescato lo scoop del secolo. Il titolo potrebbe essere: non ti pago se non me la dai o se la dai ad un altro, puttana! Lei è separata, e ripeto separata, da un signore che per legge e sicuramente a seguito di una sentenza deve passarle gli alimenti. Lui non vuole darle gli alimenti perché afferma che lei li spenderà con l’amante per andare in vacanza. Lei – secondo ciò che riferisce il quotidiano online – prende il cane dell’ex marito e patteggia che glielo restituirà soltanto ad assegno alimenti ricevuto. Lui chiama la protezione animali che fa da tramite fino ache non avviene lo scambio cane=assegno.
In tutto l’articolo non si dice mai una volta che lui è tenuto a dare gli alimenti fino a che lei non è in grado di mantenersi da sola. È obbligato dalla legge che stabilisce che dopo un matrimonio, nel quale entrambi hanno speso energia, tempo e risorse, il coniuge con uno stipendio cede una quota all’altro che non è in grado di sostentarsi da sol@. Questo succede sia nel caso che si tratti di un uomo che di una donna.
In italia però è abbastanza evidente che sia quasi sempre l’uomo ad avere un lavoro a fronte di donne che invece non ce l’hanno per svantaggio sociale e perché lo stato decide di non favorire l’occupazione femminile. Molte donne inoltre sono costrette a lasciare il lavoro perché devono badare alla casa, aiutare il marito nella sua attività, crescere i figli. Tutto ciò ha un costo che nessuno paga sicchè le donne che hanno tanto lavorato in casa e nell’accudimento dei propri cari in caso di separazione si ritrovano senza un soldo in tasca. Tale costo sociale lo stato lo fa ricadere sulle famiglie e dunque, in questo caso, sull’ex coniuge che “aiuta” l’altr@ fintanto che non è in grado di campare con le proprie forze.
L’assegno di mantenimento, i cosiddetti alimenti, deve essere dato senza conservare nessuna opzione sulla ex moglie. Un ex marito non può scegliere di non dare l’assegno perché non concorda con il modo in cui la ex spenderà quel denaro. La donna non è tenuta a dare un resoconto spese all’ex marito e non è tenuta ad essergli fedele fintanto che egli pagherà l’assegno.
Sebbene si capisca che gli uomini italiani siano un po’ scarsi di comprendonio per ciò che riguarda i limiti di gestione delle vite altrui, specialmente quando parliamo delle vite delle donne, non si capisce comunque perché mai il corriere, a firma biagio marsiglia, insista nel parlare di “corna” e nel dare un gravissimo giudizio morale sulla donna.
Lui viene invece descritto come fosse una vittima di una ingiustizia. Avesse scelto di andarla ad ammazzare per riprendersi il cane e non pagare mai più gli alimenti il corriere avrebbe avanzato l’ipotesi della legittima difesa?
Barattare un cane con dei soldi non è certo una bella cosa ma sfugge all’articolista del corriere che non è lei quella che ha commesso l’abuso più grande. E’ lui che rischiava una denuncia per mancato pagamento degli alimenti.
Per intenderci: se la denuncia va in porto e il giudice lo decide, gli uomini si vedranno sottratti i soldi per gli alimenti direttamente dalla busta paga e le donne potranno spenderli come, quando e con chi vorranno.
Quando gli uomini capiranno che le lotte delle donne per rendersi indipendenti, economicamente autonome fanno bene anche al loro portafoglio forse realizzeremo una grande alleanza.
Problema è che gli uomini generalmente ci vogliono dipendenti e abbastanza schiave. La schiavitù ha un costo. Gli uomini dovrebbero dimostrare che le donne sono un elemento di intrattenimento e di servizio necessario per se’, così come spesso le considerano, quasi come fosse un diritto, perché lo stato decida di assumersi l’onere di pagare. Così non è, per lo meno sulla carta. Non esiste un diritto di proprietà sulle donne. La ex moglie non è dell’ex marito. La ex moglie non appartiene all’ex marito.
In ogni caso l’articolo del corriere è veramente un capolavoro di misoginia. I nostri complimenti! Avete vinto il premio "maschilista del mese". Godetevelo.
—>>>la foto viene da qui