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#36 – Si chiama Femminicidio ma i media lo chiamano delitto d’onore!

Ogni giorno sfoglio le pagine dei giornali sperando di NON trovare il nome o la storia di un’altra donna ammazzata. Invece no. Anche oggi trovo la news che riguarda Gabriella Falzoni, una donna strangolata e uccisa dal marito.

Appena ieri parlavamo di sei persone uccise negli ultimi giorni, quattro solo ieri per mano di un ex marito fatto di qualche sostanza stupefacente che i media si sono premurati a definire come un uomo “geloso” perché lei lo avrebbe tradito. Lei era separata da due anni e si era giustamente rifatta una vita. E perciò è stata punita, è stato ammazzato anche il nuovo partner, la figlia di lei e il fidanzato. Francesca Alleruzzo, Chiara Matalone, Vito Macadino, Domenico Tortorici. Punita perché in Italia una donna pare debba restare di proprietà del marito vita natural durante, prendendo alla lettera il “finché morte non vi separi”, a tal punto che ieri tutti si sono premurati a dire che lei l’aveva “tradito” e a nessuno è venuto in mente che una donna separata non tradisce ma semplicemente vive e ama chi le pare. “Delitti passionali” li chiamano, che poi in soldoni viene inteso né più e né meno che come il delitto d’onore di vecchio stampo in cui un uomo “geloso” e “tradito” poteva vantare il diritto di ammazzare la donna, moglie, figlia, sorella o madre che fosse.

La nuova cultura del femminicidio vede ora nuovi alibi a legittimazione di questa modalità vendicativa/punitiva, per cui le esecuzioni, le mattanze, le stragi, si estendono anche ai figli. Ovvio che colpevoli vengono giudicati tutti i nuovi partner, le persone vicine alla donna di cui vendicarsi e ucciderle i figli – checché ne dicano gli antifemministi e i padri separati – resta un modo per punire lei, la donna, la ex, la madre.

La morte fisica non è l’unico modo in cui questi uomini si vendicano. Lo fanno attraverso uno stalking giudiziario, mille forme di persecuzione legalizzate, sfidando la ex moglie, possibilmente maltrattata, sul piano dell’affido, per toglierle i figli, per continuarla a tenere sotto controllo, per continuare a tenerla in vita ma subordinata all’esercizio di un potere che viene legittimato ogni giorno di più.

Così oggi un ex marito/padre può pretendere che la ex moglie resti a pochi chilometri o metri da lui in virtù dell’atteso diritto di paternità. E questa, nel merito della condivisione della genitorialità, potrebbe certo essere una scelta di buon senso se non fosse che è pretesa giudizialmente soprattutto nel caso in cui lui è un ex violento che di sicuro andrebbe allontanato dall’ex nucleo familiare.

Oggi, dicevo, Gabriella, ancora una donna, è stata uccisa da un marito “geloso”. Pare, secondo le cronache, che abbia visto chissà quali Sms e la sua sentenza è stata di condanna. La pena di morte in Italia esiste, per presunta gelosia, per rivendicazione della proprietà, per presunto adulterio. Così come in altri paesi in cui le donne vengono lapidate anche qui vengono ammazzate perché scelgono liberamente cosa fare e con chi vivere e poi vengono lapidate dai media, dall’opinione pubblica che è sempre dalla parte di assassini e stupratori.

Prendi l’articolo dell’Arena di Verona, scritto da una donna, che si immedesima talmente, in una empatia ingiustificabile, nel dolore di questo assassino (l’ha uccisa perché non voleva perderla” scrive commossa) che praticamente scrive un articolo su di lui lasciando qualche rigo alla defunta, per ripassare alla descrizione di un uomo amico dei vicini, tanto buono e comprensivo, una brava persona, mentre di lei, chissà perché, nessuno parla, perché delle donne morte non si conserva neppure la memoria, perché quelle donne non hanno vissuto, non hanno aiutato nessuno, parrebbe, non hanno respirato, amato, mostrato tratti umani. Sembrerebbero sparite, defunte, scomparse in ogni senso. Non sono mai state, neppure nella memoria dei vicini. O sono i media a non parlarne e allora non si capisce perché, come mai.

O prendi la puntata di ieri di Domenica sul Cinque dove si è parlato, mi riferiscono, della ragazza stuprata all’Aquila – al solito – come di una che ci stava, con l’avvocato difensore del militare che sosteneva, pare, che anche con un rapporto sessuale si può frantumare una vagina, al ché mi chiedo quale fosse esattamente il diametro di quel pene e a quale livello di solidità potesse aspirare giacché medici e analisti hanno diagnosticato che la ragazza sarebbe stata massacrata da uno strumento di metallo.

Non sono cose da poco e purtroppo avvengono sempre e a tutti i livelli. Capite perché bisogna fare subito qualcosa?

–>>>Leggi delle proposte per un Movimento di Lotta Autogestito contro la Violenza sulle Donne

—>>>Bollettino di Guerra

–>>>Leggi anche, da MenoePausa: Uccidono per “amore”? Amore un cazzo!

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Tizi says

    Nei fatti in Italia non esiste più il divorzio: vieni uccisa, Non esiste più la fine di un amore di un “fidanzamento”, il tuo ex ti uccide. Nei fatti esiste ancora il delitto d’onore giustificato dai mass media e dalla mentalità italiana, per gelosia .Nei fatti non esiste la possibilità di essere ascoltata come donna, se dici di essere femminista ti ridicolizzano, se esibisci il tuo corpo sei ancora una puttana, se lo nascondi sei poco femminile.Nei fatti non esiste il diritto all’aborto per le difficoltà che vengono continuamente poste nella pratica, non esiste il diritto alla contraccezione di cui non si può parlare altrimenti il Vaticano si inquieta.Nei fatti siamo ancora nel lontano 1950 o giù di lì.E pensare che con tutto ciò non si vedrà una grande manifestazione unitaria per l’8 marzo, eppure per molto meno se ne faceva una al giorno dal 1969 in poi…penso sia ora di tornare nelle strade,nei consultori, nei processi per stupro organizzando comitati femministi, come ai vecchi tempi perché i vecchi tempi sono tornati.Che ne dite?Per quanto mi riguarda come insegnante sto affrontando le tematiche di genere, il femminicidio, lo stalking e devo dire che le ragazze e i ragazzi sono molto interessati, esistono ragazzi che sentono che il problema della violenza non riguarda solo le donne ma è soprattutto un loro problema, e questo mi ha piacevolmente colpito dandomi un po’ di ottimismo circa l’utilità della mia iniziativa….

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  1. Violenza sulle donne: inutile negare il femminicidio | Women must go on…. linked to this post on Marzo 8, 2012

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