Skip to content


Buon San Valentino?

Buon San Valentino un cazzo!

#21 vittime di violenza maschile, bambini inclusi, dall’inizio del 2012. Tante donne sterminate dagli ex. Tante donne perseguitate, ancora dagli ex. Tante donne maltrattate con cifre in costante aumento a tal punto che l’Onu parla dell’Italia come della nazione che al pari di Ciudad Juarez può usare il termine Femminicidio.

Un Bollettino di Guerra che si completa con narrazioni raccapriccianti su vere e proprie scene di tortura intrafamiliare dove le donne sono trattate assai peggio che le vittime di un qualunque altro apartheid.

Luoghi in cui le donne condannate in solitudine immaginano di potersi liberare del proprio carnefice altrimenti protetto dietro una enorme muraglia di complicità e omertà.

E poi i livelli di complicità dell’Italia tutta, votata alla costante giustificazione dell’uomo che opprime, a favorirgli vita, carriere, futuro, a coccolarlo in quanto fedele aguzzino a salvaguardia del sacro valore della famiglia.

E l’esercizio dello stupro punitivo a danno di ragazze libere che vorrebbero dire di no. E ci svegliamo tutti i giorni con il racconto di una donna che ha subito abusi per la quale vengono usate parole insultanti, fatte di vomito di fedelissimi ad un regime patriarcale che resiste e insiste a sbriciolare le nostre esistenze.

Siamo in Italia dove ancora i movimenti ultracattolici impediscono che nelle scuole si faccia educazione sessuale, per insegnare ai ragazzi e alle ragazze cosa sia la sessualità consapevole e consensuale. Invece tutto qui è giocato sul dominio, gli equivoci e i fraintendimenti, con scene di interi clan familiari e tutto il vicinato a difesa dello stupratore che rimane sempre libero di stuprare ancora, se non con il suo pene sicuramente con le sue parole.

Esistono migliaia di ragazze che se ne restano umiliate a non poter parlare di quanto hanno subìto. Donne che non parlano e non denunciano perché tanto non cambia mai niente e ogni processo sono loro a subirlo. E ogni brutta storia finisce sempre allo stesso modo. Lui è innocente e lei colpevole. Lui è salvo e lei condannata.

Così pare stia andando anche la storia di una ragazza di vent’anni, ferita a morte da uno o forse tre militari, italianissimi, nel bel mezzo di una sera in cui voleva – lei – ballare e divertirsi. Si è vista rifilare sangue e sperma come regalo anticipato per san valentino, e lì al freddo si potevano vedere le sue ferite, le cosce massacrate, il pube frantumato, il sangue sulla neve.

Lo stupro è un omicidio tanto quanto ma non è l’unico per questa nazione di merda in cui ogni media fa a gara a salvare questi eroici stupratori, ergendo per loro montagne di giustificazioni, parole che collaborano pienamente ai loro gesti, legittimandoli, coprendoli, fornendo alibi finanche non richiesti, per un malinteso senso di lealtà al branco che arriva da più parti.

Così quella Repubblica, un giornalaccio tra tanti, titola che lo stupro sarebbe ad opera di ignoti. Poi nell’articolo scrive di un militare trovato con del sangue, che avrebbe confessato ma lui avrebbe parlato di rapporto consensuale e i suoi amichetti lì a reggere il suo gioco. Ed è normale che una ragazza consensualmente si faccia massacrare e poi resti a morire sul ghiaccio durante una notte di tempesta.

Ma cosa possiamo aspettarci in una nazione in cui l’unico stupratore certo, anche quando non lo è, dovrà per forza essere uno straniero? Per i figli della patria tante coccole, a garanzia delle militarizzazioni di quei territori, come L’Aquila, in cui si è detto che quei militari tenevano un po’ a posto la vita dei terremotati, con lo stesso strascico di abusi che ogni “liberatore” porta con se’.

Buon San Valentino? Macché festa, macché romanticismo. Prendete cuori, cioccolata e tutto quello che compone il vostro business del cazzo e ricacciateveli in gola. Noi qui vogliamo la certezza di restare vive, vogliamo la certezza di non dover subire violenza, vogliamo difenderci e non ne possiamo più di fare barriera con i nostri corpi ad ogni pugno, ad ogni coltello, ad ogni pene. Vogliamo usare intelligenza per non farci rubare altro fiato, vogliamo disertare ogni ruolo imposto, vogliamo fare resistenza assieme a tutti gli uomini e le donne che sanno quanto sia importante il valore di un essere umano.

Ditelo tutti, diciamolo insieme, diciamolo forte. La violenza maschile sulle donne e sui bambini va fermata. Con ogni mezzo necessario!

—>>>Ecco due immagini che stamattina sono comparse sui muri di Padova!


Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Alessandra says

    Sì, l’ipotesi del rapporto consensuale è proprio plausibile: è ovvio restarsene seminude e insanguinate nella neve, a prendere un po’ di fresco dopo la maratona erotica. La cosa triste è che, se per paura o vergogna o choc questa ragazza non parlerà, quegli stronzi criminali se ne andranno in giro tranquilli.