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La Cooperativa Quetzal: Necrologio di un’impresa coraggiosa!

Aggiornamento: precisazione a proposito della pubblicazione di due articoli (Giornale di Sicilia e RadioRtm) che riprendono frasi da questo post  per ricavarne un testo che stravolge il senso delle cose qui scritte.

di Enza Panebianco

Sono stata a Modica, un paese di 60.000 abitanti a sud/est della Sicilia. E’ tutto un sali/scendi di scale e odori, sapori e brezza calda che ti sfiora la pelle e ti trasmette benessere. Vedi la città e ti viene voglia di restare, per sempre, all’istante.

Ho incontrato le donne della Cooperativa Quetzal che mi coinvolgeranno in un percorso dei sensi (appuntamento su “Sessualità, sensi, conoscenza di se’, benessere, piacere” il 1° settembre ore 21.00 presso il laboratorio Quetzal in corso umberto 281).

C’è la cioccolata modicana, che loro producono in vari gusti, alla vaniglia, al peperoncino, all’arancia, alla cannella, alla manna, alla mandorla, al limone, al caffè, e poi c’è il loro liquore, al cioccolato e al caffè, tutto realizzato, dalla produzione all’imballaggio, con materie prime del mercato equo e solidale.

Poi ci sono queste donne, sensualissime, che hanno un rapporto con la città, il tempo e la vita misurato sulle proprie esigenze. C’è Sara, Rachele, Rosa, Monia, e molte altre. Ma ci sono anche Saro, Fabrizio, Marcello e altri magnifici compagni di percorso.

A casa di Sara Ongaro c’è odore di cose buone, di risate, serenità e disponibilità.
Lei ha 40 anni, viene da Lodi e si è trasferita a Modica nel 1993 per fare il servizio civile presso un centro per donne disagiate. Uno degli uomini con cui ha fatto servizio civile è Saro Guarrasi, attualmente presidente della Cooperativa che hanno fondato quindici anni fa assieme ad altre persone.

Sara nelle sue tante vite ha incontrato e intrecciato diverse esperienze: il violoncello, l’antropologia (con studi sulle donne a Modica e non solo), l’economia e la tessitura (ha scritto un testo sulle donne e la globalizzazione per le edizioni Rubettino, articoli, laboratori e conferenze sulla vita sostenibile, praticandola nelle sue giornate trascorse tra lavoro, cioccolata, tessitura e filatura).

Mi mostra con orgoglio il suo telaio, lasciatole in eredità da un’amica che con lei condivideva la stessa filosofia di vita: il pensiero nasce dalle mani e la nuova economia passa per consumi ridotti e per un’ecologia dell’esistenza.

Sara, all’interno della Cooperativa si occupa, assieme a Rachele, di marketing e comunicazione.

Rachele Baglieri, modicana, membro del consiglio direttivo, volontaria di Quetzal dal 2002 e lavoratrice dal 2005, 33 anni, ha studiato lingue ed è profondamente attaccata alla sua terra dalla quale non vorrebbe andare via. Non vuole lasciare la Sicilia e crede valga la pena di investire in un’impresa sana, fatta soprattutto di donne in una terra dove le donne non hanno nessuna opportunità a parte quella di dipendere dalle famiglie di provenienza e dai mariti.

Se la Cooperativa chiude alcune donne saranno probabilmente costrette a emigrare o perderanno un riferimento importante per la loro vita non solo in termini economici ma sociali e conviviali.

La cooperativa rappresenta una rarissima possibilità di lavoro con contratto regolare, equiparato a quello nazionale, con un part time che consente alle donne dipendenti, in larga maggioranza, di stare anche con le loro famiglie. L’alternativa sarebbe il lavoro nero o non lavorare affatto.

Le dipendenti che sono impegnate a realizzare la buonissima cioccolata (che vi consiglio caldamente) sono tutte sposate e con figli e grazie a questo lavoro riescono a ritagliarsi un piccolo spazio di autonomia.

La cooperativa gestisce varie iniziative di tipo socio/culturale. Il laboratorio artigianale di cioccolato e liquore e una bellissima bottega del mercato equo e solidale.

Nella bottega c’è Monia Berti, di Foligno (Umbria), che come altre è rimasta a Modica per amore, chi della città e lei di una persona.

C’è Rosa Modica che ho incontrato nella bottega e che mi parla di fine dei conflitti, di amore e cose belle, avvolta com’è da mille profumi, come quello costante della cioccolata che accompagna tutto il mio itinerario.

C’è Marcello Potenza, viene da Pietrapezia dopo aver studiato a Palermo in una scuola di giornalismo, e nel laboratorio fa il magazziniere, il formatore, si occupa dell’accoglienza dei gruppi di turisti e degli alunni di varie scuole che vogliono conoscere per filo e per segno i trucchi del mestiere. Vogliono sapere come si prepara la cioccolata.

C’è Fabrizio Nardo, molte esperienze lavorative e formative alle spalle, [Laureato in chimica industriale a Pisa è CTU presso l’autorità giudiziaria. Amministratore della società toscana Research & Technological Innovation Agency S.r.l.. Dal 2000 al 2004 ha svolto attività di ricerca presso l’ATC (Advanced Technological Centre) di Axcelis Technologies a Boston. Resp. scientifico di Legambiente Sicilia] ma qui alla Coop Quetzal con la missione di consolidare le fondamenta sociali ed economiche. Fa l’Amministratore delegato senza retribuzione presso la coop. Soc. Quetzal – la bottega solidale di Modica.

Attualmente la Cooperativa Quetzal sta facendo colloqui per sviluppare altri settori del commercio equo e solidale in Sicilia e il loro entusiasmo è pari al primo giorno. Mille progetti e mille idee, assieme al lavoro di donne e uomini che di sicuro ne hanno bisogno, potrebbero essere bloccati da una delle solite storie di burocrazia e ostruzionismo siciliano.

Proverò a raccontarvela con i numeri:

Cinque elementi del consiglio direttivo; cinquantotto soci; dieci dipendenti, 7 donne e 3 uomini; nel 1995 ha inizio la produzione; la loro vendita si compone di ben il 65% di prodotti con il loro marchio; lo scorso anno è stato il primo in assoluto in cui hanno chiuso con circa 300.000 euro di fatturato e 97.000 euro di perdita.

Hanno un laboratorio in Corso Umberto al 281, un magazzino di loro proprietà e una Bottega Solidale che esiste da 15 anni in Corso Umberto al 223. I loro prodotti sono in vendita anche online e fin qui tutto benissimo o quasi.

Nei due anni scorsi (2009-2010) Direttore generale, dirigente assunto con contratto a tempo indeterminato, è Simone Sabaini, un veneto che prima di allora aveva lavorato per Ctm Altromercato, il Consorzio Equo e Solidale Italiano.

Durante il primo anno di direttorio presso la Cooperativa Quetzal il signor Sabaini, da bravo amministratore d’impresa alla maniera dei bravi imprenditori del nord che vogliono fare quadrare i conti, licenzia tutti e tutte, stabilendo 40.000 euro di utile e ponendo fine a tutti i contratti a tempo indeterminato. Riassumerà poi con contratti a minore garanzia, tranne due dipendenti un po’ troppo ingombranti che restano licenziati.

Le uniche donne che non può licenziare sono quelle in maternità, tre in tutto.

Nel luglio 2010 viene chiamato Fabrizio Nardo a guidare la cooperativa. Il direttore Sabaini viene licenziato (nel 2010) con provvedimento disciplinare dall’Amministratore Delegato Fabrizio Nardo quando in carica era l’ex Presidente Piero Iemmolo.

L’ex direttore impugna il licenziamento e avanza una cospicua richiesta di risarcimento che se accolta già da sola può rappresentare la fine della Cooperativa.

Prima di essere licenziato ha presentato contro la Cooperativa, insieme al socio Paolo Segreto, un esposto all’Assessorato Regionale per le Attività Produttive, altri 2 ne sono seguiti anche all’Ispettorato del Lavoro e alla Confcooperative” – mi racconta Sara Ongaro.

Gli esposti riguardano supposte irregolarità nella gestione della Cooperativa. Sabaini nel frattempo si è messo in proprio e commercializza cioccolata di Modica equa e solidale.

Intanto Confcooperative realizza a dicembre 2010 un’ispezione le cui conclusioni sono favorevoli al nuovo corso della cooperativa. Inizia anche l’Ispezione straordinaria dell’assessorato regionale.

A giugno viene realizzata sulla stampa una larga campagna di disinformazione. A seguito del licenziamento (a fine maggio) di tre dipendenti per totale mancanza di ordinativi da gennaio (anche loro impugnano la risoluzione) si politicizza il conflitto e viene inserito in un dibattito elettorale, avvelenato, come avvelenati sono tutti i dibattiti elettorali del nostro tempo.

Nel frattempo si attende la risoluzione degli Ispettori inviati dall’Assessorato che arriva 7 mesi dopo a conclusioni opposte rispetto alla prima ispezione tanto da richiedere la liquidazione della cooperativa. Oltre alle controdeduzioni degli avvocati della cooperativa vengono consegnate all’Assessorato ben 65 lettere di altrettante Organizzazioni nazionali e internazionali del Mercato Equo e Solidale e non solo che dichiaravano sostegno e stima incondizionata nei confronti di Quetzal. (Chi vuole chiedere conto di questa decisione o inviare sostegno alla Cooperativa Quetzal e totale disaccordo circa la risoluzione può scrivere a dipartimento.coop[chiocciola]regione.sicilia.it. – chi vuole invece inviare una mail di sostegno alla cooperativa può scrivere a sostienicooperativaquetzal[chiocciola]gmail.com)

Quetzal dagli Ispettori non verrebbe riconosciuta come Cooperativa sociale giacché fa solamente commercio equo e solidale e gli Ispettori ignorano il contenuto sociale dello stesso e ogni altra attività artistica, culturale e sociale che la cooperativa svolge regolarmente essendo diventata un raro punto di riferimento e uno spazio che funge da stimolo per la cultura della città.

Assessore regionale alle Attività Produttive per l’amministrazione Mpa/Pd è Marco Venturi (Pd) (Indirizzo mail: marco.venturi[chiocciola]regione.sicilia.it). Funzionari e ispettori hanno forse altre affiliazioni politiche.

Prima ancora che la risoluzione fosse annunciata in via ufficiale in giugno venivano già pubblicati in un giornale locale (Il Giornale di Ragusa) notizie contenute nell’esposto e poi quelle contenute nel verbale dell’ispezione a sostegno della certezza che la cooperativa sta per chiudere, giusto per dare il colpo di grazia.

L’obiettivo è sempre l’amministrazione di centro/sinistra. Perché la politica anche a Modica è fatta di colpi bassi. Non importa se ci sono persone che rimarranno senza lavoro e se ci sono donne che non potranno più auto sostenersi. Non importa se un progetto così bello finirà al macero. L’importante è che vincano i vecchi giochi della politica.

Da parte mia vorrei chiedere all’amministrazione regionale com’è possibile che sfugga al suo compito di sostegno di imprese pulite, che con difficoltà vengono realizzate in Sicilia, una terra in cui, lo sappiamo, è veramente difficile fare impresa senza incappare in compromessi con mafiosi e intrallazzi e senza dover pagare il pizzo. Com’è possibile che la Regione Siciliana invece che sostenere un’impresa che dà da vivere a diverse donne e uomini decida di chiederne la liquidazione affinché essa sia svenduta al primo offerente/speculatore disponibile?

E’ questo il modo in cui questi ispettori della Regione intendono il sostegno all’economia sana dell’isola? E se queste persone saranno costrette a liquidare la Cooperativa cosa faranno dopo? Da chi saranno costretti ad andare a bussare, piegati, spezzati, per chiedere l’elemosina di un lavoro?

Le persone, le donne, che io ho incontrato della Cooperativa non hanno certamente nessuna intenzione di lasciarsi spezzare e sono lì a compiere una battaglia di frontiera, in una terra difficilissima che per nascita, amore o per scelta non vogliono lasciare, a dispetto di quei dati Istat che dicono che nel sud non esiste lavoro di alcun genere per le donne, sono proprio le donne, determinate, che lottano perché quel lavoro esista.

Ci dicano i dirigenti, gli ispettori, l’assessore, tutti, cosa ne sarà di Sara, Rachele, Rosa, Monia, Saro, Fabrizio, Marcello e molte altre persone che hanno speso tempo, energia, vita, sogni, progetti nella Cooperativa? Può davvero un Ispettore mettere il bollino rosso su una esperienza di vita?

Nel frattempo, però, la Cooperativa esiste ancora e noi saremo lì a parlare di sessualità, piacere e benessere perché le guerre non ci piacciono, perché riteniamo che il lavoro sia un diritto e perché i bei progetti che investono sulla qualità, dei prodotti e della vita, non possono essere fagocitati da burocrazie senza senso.

Femminismo a Sud supporta la Cooperativa Quetzal, a partire da ieri. Ci saremo. Ci siamo e vogliamo sapere perché un’impresa del genere deve finire.

A presto, a Modica, presso il laboratorio di Corso Umberto 281, 1 settembre, ore 21.00. Veniteci a trovare.

—>>>Ricordate: sostienicooperativaquetzal[chiocciola]gmail.com

—>>>Sito: http://www.quetzalmodica.it/

—>>>Pagina Facebook di Sostegno – http://www.facebook.com/pages/Sosteniamo-la-Coop-Quetzal/186339868103581

—>>>Nelle foto: Sara Ongaro, Rachele Baglieri, la Cioccolata e il liquore, Rosa Modica, Saro Guarrasi, le donne del laboratorio della Cooperativa.

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze, Sensi.


8 Responses

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  1. Grazia says

    l’assunzione di sabaini è stata una mossa che i dipendenti licenziati hanno pagato molto cara e non solo in termini economici, aver subit impotenti un’ingiustizia lascia segni profondi che possono portare a non credere più in valori come onestà, legalità, collaborazione e tutto ciò che crea le condizioni per una vita degna di essere tale. Personalmente ho assistito da spettatrice mentre queste persone rimettevano, pazientemente e con ferma fiducia , insieme i pezzi ed i pezzi erano loro stessi , con le loro idee e i loro sogni ,perchè i sogni possono cambiare il mondo.Vederli di nuovo tornati alla cooperativa quetzal , è stato per me un’emozione fortissima e la prova che la la lotta pacifica restituisce ad ogniuno ciò che merita , nel bene e nel male. Io conosco ogniuna delle persone su citate: Sara ,Saro, Rachele, Rosa,Monia, Fabrizio,Marcello e sono totalmente solidale con loro, spero che questa questione abbia presto un esito positivo.Abbiamo bisogno di persone che hanno ancora il coraggio di agire per un mondo migliore!

  2. cosmo says

    ho sbagliato io e chiedo venia. non mi volevo riferire all’AD, ma al direttore generale: “Nei due anni scorsi (2009-2010) Direttore generale, dirigente assunto con contratto a tempo indeterminato, è Simone Sabaini, un veneto che prima di allora aveva lavorato per Ctm Altromercato, il Consorzio Equo e Solidale Italiano.”

  3. Rachele says

    Ciao,
    per maggiore chiarezza vorrei sottolineare 3 punti:

    1) La coop sociale Quetzal per statuto è amministrata da un CdA. Storicamente il CdA di Quetzal è stato formato da tre membri sempre e soli maschi. Fabrizio dal suo arrivo ha fortemente voluto l’ampliamento a 5 membri e la presenza di donne nel CdA;
    2) L’AD non è dipendente regolarmente assunto. Bensì è nominato dal CdA che gli conferisce a retribuzione e delle deleghe. Il CdA ha la facoltà di ritirare le deleghe in ogni momento. Fabrizio ha volontariamente rinunciato alla remunerazione dal novembre 2010, subito dopo il licenziamento del direttore generale.
    3) L’AD ha già promesso che quando la cooperativa sarà uscita da questo pantano rinuncerà al suo incarico.

  4. paola zecchin says

    conosco e sostengo da sempre la Cooperativa Quetzal , che sono certa ce la farà a superare questo momento difficile ,io ci credo, perchè credo nella forza di chi lotta ogni giorno per la giustizia , per il lavoro per tutti , anteponendo il bene degli altri al proprio.
    personalmente vi sono grata per il vostro impegno e testimonianza .

  5. Giovanna Esposito says

    Quanto è buono, a parte tutto, il cioccolato Quetzal! Quello al peperoncino o alla cannella, con i granelli di zucchero di canna che “scrocchiano” sotto i denti! Piacere gustativo amplificato dalle modalità eque e solidali con cui viene prodotto…massima solidarietà, anche da me.

  6. maralibera says

    da quello che leggo l’amministratore delegato, fabrizio nardo, è senza retribuzione, a titolo volontario. dunque non è propriamente assunto mi pare.

  7. cosmo says

    dal basso della mia grandissima ignoranza, non riesco a capire come puo’ succedere che una cooperativa sociale come quetzal sia arrivata ad “assumere” un “amministratore delegato”.. sara’ un mio limite, ma associo mentalmente gli a.d. e i c.d.a. ad altre realta’, lontane anni luce. massima solidarieta’ a sara e saro.

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  1. Sostegno alla cooperativa Quetzal linked to this post on Settembre 1, 2011

    […] sensibilmente sostenendo. http://www.facebook.com/pages/Sosteniamo-la-Coop-Quetzal/186339868103581 http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/08/27/la-cooperativa-quetzal-necrologio-di-un%E2%80%99… fate girare!! a presto sara Tags: precari var addedComment = function(response) { […]