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La creatività va in vacanza (speriamo ritorni)

di Elisabetta P.

La scorsa primavera dai cartelloni pubblicitari del mio quartiere, quelli talmente grandi che non si può scegliere se guardarli o meno ma che s’impongono alla vista,  sventolava fiera e seducente La sciarpa blu (1930) di Tamara de Lempicka, artista straordinaria ed innovativa, donna di un’indipendenza e di un’emancipazione mirabili, a cui è dedicata un’importante mostra in svolgimento a Roma fino al 10 luglio.

E quindi ecco una delle sue opere più emblematiche, scelta appunto per rappresentare la monografica romana, salutare i passanti e gli automobilisti, spiccare prepotente con il “blu Lempicka”, così lo chiamava l’artista quel blu intenso e ammaliante che ha contraddistinto molti suoi dipinti, tra il grigio dell’asfalto di viale Togliatti, farsi strada nell’azzurro del cielo sbiadito dallo smog.
Ma la mostra sta per volgere al termine, portando via con sé la mitezza della primavera e lasciando il posto al caldo deciso della stagione estiva. Si sa, d’estate luoghi che nei mesi invernali sono assiduamente frequentati si svuotano all’improvviso, come le palestre. Il più grande centro sportivo del mio quartiere, Vigor Sporting Center, ha così deciso di acquistare buona parte degli spazi pubblicitari a disposizione nella zona, per invogliare la gente a recarsi presso di loro nei mesi più caldi dell’anno. Gli enormi manifesti che qualche tempo prima avevano ospitato la produzione artistica di una donna, oggi cedono il posto ad un culo. Si, un culo di donna per fare pubblicità al centro sportivo. Piscina, palestra, campi da calcio, centro estetico e ortodontico (!), ristorante… e culo naturalmente.

L’enorme coppia di natiche è lì, quando la mattina mi reco in ufficio, quando vado a lezione di tennis (ovviamente in un altro centro sportivo), quando vado a fare la spesa, è lì a dirmi che cosa rappresenta; l’aridità creativa di coloro che non hanno saputo o voluto trovare idee alternative e migliori del solito, stantio, inflazionato, culo. Difficile immaginare che, dovendo fare pubblicità a sport ed attività fisica, non vengano in mente metodi che non prevedono l’uso stereotipato, nonché di una banalità paralizzante, del corpo di una donna; a me, che certo non sono una creativa, mi sono venute parecchie idee. Ad esempio, fotografare un gruppo di persone, magari clienti reali della palestra, sorridenti e sudate, che stanno seguendo una lezione di aerobica: corpi veri in movimento, in un ambiente spazioso e colorato, che raggiungono il benessere divertendosi. Accanto la scritta “Io in palestra ci vado perchè mi diverto!”, tanto per indebolire l’associazione attività fisica-fatica-sacrificio, e porre l’accento sull’aspetto ludico.

Oppure, poichè il centro offre un’ampia gamma di servizi  si potrebbe fare un collage di foto di persone ritratte ad usufruire delle varie attività: un bambino che nuota con il papà, una ragazza che si sta godendo un massaggio nell’area benessere, un gruppo di amici in pizzeria, una donna esultante per un gol sul campo da calcio, un signore immerso nella lettura a bordo piscina. Claim: “L’estate, come vuoi tu”.

Un bravo (ma anche uno che non brilla di originalità e intelligenza…) pubblicitario potrebbe lavorare su idee del genere e produrre qualcosa di valido, senza doversi rintanare nel, neanche tanto ormai sicuro, rifugio per gli ipotrofici della creatività, che è appunto il culo o altra parte del corpo debitamente sezionata e confezionata per l’uso.
Attenderò paziente l’autunno, sperando che così come gli alberi cedono alla terra le foglie morte, così chi si occupa di pubblicità, e non solo, possa definitivamente affrancarsi da stereotipi e pochezza intellettuale.

Posted in Pensatoio, R-esistenze.


3 Responses

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  1. enzo apicella says

    brava elisabetta!
    saluti a daddy!
    enzo

  2. Cosmic says

    ormai i culi sono dappertutto. non c’è categoria di prodotto che non sia stata pubblicizzata almeno una volta da un culo di dimensioni gigantesche. solo che a fare pubblicità così “sò boni tutti”, come si dice a Roma.

    e che dire invece dell’ultimo boxer Intimissimi?
    http://cosmicmummy.blogspot.com/2011/06/boicottiamo-intimissimi.html
    BOICOTTIAMO Intimissimi, Tezenis, Calzedonia!!!

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  1. Parliamone « Un altro genere di comunicazione linked to this post on Giugno 22, 2011

    […] ad un sistema che ormai vede le donne in questo modo. La creatività può andare in vacanza (come ci ricorda questo bel post) ma la nostra sorellanza […]