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Sisters in revolution. In Egitto. Mai in Italia!

Le donne in Egitto stanno dettando le parole d’ordine dell’azione rivoluzionaria. Così dice un post che riporta fonti internazionali e racconta dell’enorme ruolo che le donne hanno avuto nella chiamata popolare per l’azione politica radicale e antiautoritaria.

Il ruolo delle donne, nella radicale azione civile, è stato sottostimato, omesso, raccontato in modo volutamente ridotto. In realtà ci sono tantissime donne che, come racconta l’attivista dei diritti civili e femminista egiziana Nawel El Saadawi, danno una fortissima connotazione di genere alla lotta.

Guardo perciò all’italia con molta perplessità perchè qui la rimozione delle radicalità, delle forme antiautoritarie di lotta arriva anche da donne schierate a difendere la morale comune invece che i singoli diritti di ciascuna.

Qui sono le donne che hanno ben chiaro quale sia l’effetto di norme, provvedimenti e politiche autoritarie che vengono censurate in nome di una calma, moderata, allineata normalità bipartisan.

Perciò nelle nostre piazze tutte le donne che non mostreranno adeguato rispetto nei confronti delle autorità precostituite, quelle che rappresentano e tutelano esclusivamente i poteri forti, subiranno le cariche della polizia e fosse solo per quello non ci sarebbe alcun problema. Il fatto è che subiranno anche le critiche delle donne, complici del patriarcato, e degli uomini, che continueranno imperterriti a fare divisioni tra buoni e cattivi, a insegnarci quali devono essere i modi per stare in piazza, a solidarizzare con la violenza della polizia e a criminalizzare le ferite sanguinanti dei manifestanti.

No, l’italia, decisamente non è un paese per quelle sisters in revolution egiziane.

Sarà fantastico, passato questo periodo di rivolta, vedere poi le stesse rappresentanti della ribellione intrinseca, quella silenziosa, quella che non si vede, che non si sente e non disturba, quella che presta il fianco ai revisionisti e il deretano ai gruppi di potere, accogliere in italia qualcuna di queste donne egiziane rivoluzionarie e portarla in giro per parlare di come le donne lottano per la democrazia in luoghi dittatoriali e fascisti.

Pensare che in italia, le donne di quel tipo, solo a vederle in piazza, le avrebbero fracassate di botte e le avrebbero rinchiuse in galera a vita.

Posted in Anti-Fem/Machism, Fem/Activism, Pensatoio, R-esistenze.


5 Responses

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  1. terry says

    “in italia, le donne di quel tipo, solo a vederle in piazza, le avrebbero fracassate di botte”:
    e prendendo alle spalle, anche senza aver detto o fatto nulla, come è successo a me solo perché antifascista non autorizzata!

  2. Lady Losca says

    @Luna, ti rubo anche quello che hai postato tu :****

  3. Luna says

    Meraviglioso! Vi lascio questo nel caso in cui non l’abbiate visto: http://www.youtube.com/watch?v=SgjIgMdsEuk&feature=player_embedded
    :***

  4. Lady Losca says

    Fantastico. vi rubo il video :****

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  1. propagande mediatiche « Un altro genere di comunicazione linked to this post on Febbraio 12, 2011

    […] bella e stai zitta (per citare un libro che ho letto) e repubblica delle Veline.  Leggete QUI e QUI per informarvi di più sugli […]