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Un deputato del Pd banalizza la violenza domestica. Le donne del Pd che ne pensano?

Ci sono molti modi di prendere in giro le donne. Uno di questi è quello di presentare un disegno di legge che vorrebbe essere di contrasto all’ondata maschilista che vuole far regredire il diritto di famiglia agli anni precedenti al 1975, così almeno dicono alcune associazioni dei "padri separati". Loro sembrerebbero non gradirlo.

Di fatto è un cavallo di troia che sdogana uno dei punti fondamentali ai quali sono affezionate le suddette associazioni: affido condiviso sempre e comunque. Anche quando c’è di mezzo un uomo che ha commesso violenze nei confronti di donne e/o bambini.

E chi ha presentato questo nuovo ddl, dopo quelli in discussione al senato presentati da lega, pdl con due firme di uomini dell’idv [leggi sintesi dei testi: QUI e QUI] in netto contrasto alle donne che all’interno del partito sono in rivolta?

E’ un uomo del pd. Qui trovate il testo in pdf. Lui si chiama Miglioli e da quello che leggiamo su google – ma possiamo sbagliarci – dovrebbe essere un deputato emiliano.

Non ci spieghiamo tante cose del suo ddl e della relazione introduttiva scritta per presentarlo.

Innanzitutto non ci spieghiamo come mai ci sia questo grande interesse di così tanti UOMINI che presentano proposte sulla benedetta revisione dell’art. 155 del codice civile (diritto di famiglia) per riformularlo in senso sempre più sfavorevole alle donne e ai bambini. 

Come mai questi sparuti uomini che costituiscono una sorta di alleanza trasversale bipartisan presentano ddl su questa materia che immaginiamo interessi moltissimo le donne all’interno di quei partiti e soprattutto le donne che occupano posizioni in parlamento.

Come mai UN uomo del pd sente la necessità di sdoganare una forzatura legislativa che interverrebbe sempre e comunque nei casi in cui si registrano violenze in famiglia?

Già qualche commentatore interno all’idv si era lasciato andare in commenti che banalizzavano le violenze subite dalle donne e dai bambini in ambito domestico. Aveva parlato di "beghe coniugali" dove invece avrebbe dovuto dire che un uomo che commette violenze contro moglie e/o figli non deve MAI avere accesso all’affido dei figli e alla vita della ex moglie.

Ora anche questo rappresentante del pd liquida la questione delle violenze con il termine "litigiosità" oltre la quale secondo il suo parere un giudice dovrebbe andare per decidere sempre e comunque per la condivisione dell’affido.

Ci interessa veramente poco che si parli di genitore preferenziale invece che primo affidatario. Cambiano i termini ma la solfa resta la stessa. Ci si riferisce infatti di nuovo all’immobile, punto cruciale della questione, che per i ddl di destra poteva essere "prestato" alla ex moglie, se affidataria del bambino in via preminente, a patto che lì dentro si comportasse da vergine. Perchè ovviamente ogni badante che si rispetti deve rispettare la regola del PADRONE di casa che si ritiene debba essere sempre l’uomo.

I ddl infatti vietano espressamente che una donna abbia una relazione se abitante di un immobile assegnato dopo l’affido. Un marchio di proprietà che soddisfa l’esigenza dell’ex marito di vedere la ex moglie comunque ancora di sua proprietà. Che stia lì a badare al bambino ma sola come un cane, insomma.

Il ddl dell’uomo del pd è più vago su questo punto e di questo dovremmo essergli grate, anche se ci insospettisce molto la mossa che intanto toglie ai giudici la discrezionalità a seconda dei casi e poi lascia spazio ad ulteriori aggiustamenti che si possono sempre fare in via successiva, oggi un ricamo qui e domani là, c’è sempre tempo, no?

Tanto per capirci, quella che Miglioli definisce "litigiosità" produce un altissimo numero di donne morte per mano dell’ex all’anno, un alto numero di persecuzioni, stalking, molestie, percosse, minacce, ricatti, violenze, stupri inflitti in situazioni in cui all’ex marito viene data possibilità di accesso alla vita dell’ex moglie che dovrebbe invece restargli lontana il più possibile in strutture possibilmente protette o comunque in regime di protezione da parte delle istituzioni.

La banalizzazione della violenza domestica è infatti un punto imprescindibile ed è una costante di queste proposte, che producono un regresso culturale spaventoso e producono il terreno sul quale si legittimano altre violenze e altre forme di persecuzione contro donne e bambini.

Tale banalizzazione si accompagna alla propaganda maschilista sulle "false accuse" con numeri espressi da singoli soggetti che vengono elevati al rango di statistiche nazionali. Si negano invece i numeri della statistica VERA a tal punto che su facebook, e non solo, per esempio, si urla a gran voce che i dati istat contro la violenza sulle donne siano stati ottenuti per complotto diretto di istat, ministre, e anarco-femministe. Un delirio dopo l’altro che crea confusione per creare omertà, occultamento dei fatti. La stessa campagna è stata condotta in ogni stato nel quale gli uomini volevano o sono riusciti a modificare il diritto di famiglia.

L’altro punto che si accompagna all’attuazione della legge esistente, la 54/2006, e dei progetti che la peggiorano, riguarda la psichiatrizzazione delle donne e dei bambini che subiscono violenze. Parola d’ordine: non bisogna credergli mai. Peccato che i numeri di queste cosiddette "bugie" sono ben presenti ogni giorno nelle cronache dei giornali e nelle cifre dei bollettini di questura.

Basta leggere quello che dicono gli psichiatri spagnoli o le madri di tutto il mondo che si ribellano a queste leggi. Basta leggere l’articolo di panorama di questa settimana sui bambini strappati alle madri perchè non vogliono vedere i padri.

Ma di tutto questo noi abbiamo già parlato mille volte e trovate tutto alla categoria Misoginie.

La domanda che ci poniamo ora è: ma le donne del Pd di tutto ciò che ne pensano?

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. paola says

    Vi invio il link per l’articolo da poco apparso sul tema della mistificazione linguistica nell’approccio alla violenza maschil-e/-ista contro le donne: http://donnedellarealta.wordpress.com/…le-donne/

  2. Federica says

    Non sono madre, non sono sposata e francamente mi guardo bene da certa gente dopo l’esperienza di un padre che non era tale ma era un mostro (e non solo lui)… eppure non posso fare a meno di provare tanta rabbia quando leggo di queste proposte becere: vorrei vedere se chi le propone fosse stato sottoposto a violenza come migliaia di donne e bambini cercasse ancora di far entrare in vigore queste leggine orripilanti.
    Vergogna.