Ieri una sorella del web, Enrica, ci aveva avvisate. Ci aveva detto che Massimo Fini era stato invitato ad una trasmissione radiofonica, condotta da un giornalista nato nelle stanze dei radicali e che ha continuato la carriera passando per Il Foglio, dove l’articolo è stato letto per intero, dove più volte il presentatore si è fermato sulla questione delle "separazioni" e dove Fini – secondo quanto scrive Enrica – diceva di avere chiamato le donne "razza nemica" contro le quali "bisognerebbe estrarre la pistola" [1] [2] perchè in realtà la voleva mandare a dire ad una ragazzina del liceo che aveva osato denunciare per molestie il suo professore.
E detta così in effetti sembrerebbe anche peggio. Non è che Fini abbia migliorato di molto la sua posizione. Non solo risulta chiaramente misogino ma si serve dell’opportunità che questo genio della radio gli ha offerto per prendersela anche con una adolescente alla quale già il Corriere aveva più o meno detto cose altrettanto vomitevoli.
Massimo Fini però è uno che ragiona in grande, non è mica uno stronzetto qualsiasi delle periferie metropolitane. Quando lui deve dare della puttana alle donne lo scrive in italiano forbito e grazie alla scrittura tagliente e a quelll’insultante sistema dell’informazione italiana può dire di averlo detto e poi di non aver detto esattamente quello che noi abbiamo capito.
Ed è in questa sorprendente ed originale modalità di sottrarsi alle critiche delle donne dopo averle insultate che Massimo Fini frana rovinosamente sulla stessa merda che lui continua a sputare dalla sua tastiera.
Enrica ieri ci aveva anche detto che lui in radio annunciava altri fulmini, tuoni e saette. Il Fatto Quotidiano li ha ripubblicati perchè essendo un giornale maschio di quelli che si occupano di difesa delle donne, disprezzandole un tantino, solo quando hanno a che fare con il premier, ritiene di poter concedersi il lusso di infamare la restante parte del genere femminile.
Ma andiamo con ordine. Preme dire che Massimo Fini quell’articolo in realtà l’aveva scritto e pubblicato su altra testata parecchio tempo fa. Perciò a parte considerare che Il Fatto Quotidiano si accontenta di misoginia di seconda mano possiamo dire che Fini dice cazzate o che quanto meno ha un articolo già pronto che forse usa ogni volta che una ragazzina osa dare del porco al suo professore.
Diciamo anche che il Fini pensiero non si esaurisce a questo e che il suo odio contro le donne, descritto nel suo Manuale contro la donna, è – ahilui e ahinoi – ben documentato in rete ad istigare fior di misogini dello stesso stampo. Gode comunque, ed è giusto dirlo, della simpatia di maschilisti del terzo millennio e di quei mattacchioni dei terzoposizionisti e neofascisti che se lo contendono come elemento – citiamo dal forum vivamafarka – "un po’ sopra le righe ma sostanzialmente inoppugnabile".
In quanto al nuovo contributo che egli ha oggi voluto dare all’umanità possiamo dire che costui ritiene, e lo dice pure, che le donne siano "cretine".
Rivendica e ribadisce il concetto misogino di donne come razza nemica. Stabilisce che le donne che non colgono la "bellezza" del suo messaggio di odio leggono senza "un minimo di cervello". Inchioda la donna sulla croce dell’unico ruolo, quello di procreatrice, che lui le riconosce. Ci offre la sua lettura maschilista su Antigone dividendo il genere umano (ti piacerebbe!) in donne=vita e uomini=ragione/legge [Vi invitiamo a leggere quello che dice Judith Butler di queste scempiaggini]. Esclude quindi totalmente che gli uomini come lui, per esempio, non solo non hanno di che ragionare ma non sono assolutamente in grado di "partorire" leggi rispettose di tutto il genere umano, donne incluse. Insiste nella collocazione degli esseri umani nel suo misero plastico a forma di mondo dove le donne stanno là, i maschi qua e gli altri chissà dove. Chiama "stronzette" le donne soldato che hanno fatto perdere, a suo avviso, tutto il fascino della guerra che all’uomo era assai utile (a gonfiare i testicoli?). Non contento se la prende anche con quelle che vanno a fare le corrispondenti di guerra (le giornaliste) con l’amorevole frase: "ma state a casa, cretine, a fare figli". Denuncia che la "curiosità" della donna, a suo dire, possa avere conseguenze catastrofiche e chiaramente non si riferisce alle fregole imperialiste dei dittatori (maschi) e di presidenti che investono i soldi dei cittadini per andare a distruggere anche saturno. Si riferisce ad Eva, disobbediente e porca, ed è così che la chiama.
Ci insegna che il nostro "fiore più bello" era il "pudore" e rimpiange il tempo in cui l’uomo cacciatore poteva vantarsi di trovare spazio per il corteggiamento (ora invece ti mandano ‘affanculo al primo sguardo, n’è vero?).
Ci ordina di rivestirci perchè essendo noi nate, secondo la sua delirante visione del mondo, solo per divertire l’uomo, egli ci fa sapere che per lui la donna è come una caramella da "scartocciare" sebbene infine (povero!) pare essere sempre deluso perchè trova ancora la stessa cosa (ma scartocciati il cervello, blimuretìl-castrone che non sei altro. figurati come siamo contente noi a trovare ancora in giro esemplari come te…).
Infine chiude con altre amenità e altre parole che per lui devono essere fonte di autoerotismo.
La questione ora è stabilire se i maschi "nati", parliamo di queste tante vite preservate dal divieto di aborto, non siano venuti al mondo con il cervello imploso.
Potremmo essere tentate di usare costui come oggetto di studio per capire come evitare in futuro un simile scempio ma eviteremo tanto ribrezzo poichè, a parte la gran cazzata delle cose innate come la curiosità/femmina, immaginiamo già che questo reperto non si riprodurrà in serie. Va culturalmente rottamato. Come "razza nemica" s’intende.
Fini è in cerca di pubblicità e la sta trovando. Perchè giocare al suo gioco? Lasciatelosbraitare al deserto.
li conosciamo, purtroppo. eccome.
molti nick sono gli stessi che frequentano il forum maschile. tutti votati alla santa causa dei padri separati. e i maschilisti misogini alla loro guida.
e comunque uomini beta ‘sto par di ovaie. sono maschi semi alfa abortiti col cervello imploso.
come sopra: era meglio abortirli da piccoli!
Questi disturbati fanno proseliti, purtroppo. Vengo da uno scontro recentissimo con gli OmettiBeta, sul cui blog, solo perchè uno di loro si era lamentato di un mio post su di loro, http://ilblogdilameduck.blogspot.com/…aggio.html
mi hanno dato, nell’ordine, della “laurea regalata” (e già, loro pensano che le studentesse vadano avanti negli esami a furia di pompini), di “imbecille” e di “puttanella” (pareva strano non arrivasse l’insulto sessista).
Vi offro il link per una questione di puro interesse antropologico. Fate finta di andare ad osservare il baraccone di fenomeni di un circo ma non dategli la soddisfazione di commentare.
Sono irrecuperabili.
http://www.uominibeta.org/…-grazie/#comment-1563
Paraculo, intellettualmente disonesto, perché si è letteralmente parato il culo davanti ai lettori del Fatto, scientemente; non posso credere che Padellaro non arrivi a comprendere la differenza tra libertà di espressione e razzismo. E che il razzismo, l’istigazione al’odio, contribuiscono ad alimentare la violenza dandogli giustificazioni, nuove basi teoriche. L’esercizio da voi fatto, la sostituzione del termine “donna” con “nero”, “ebreo”, è talmente cristallino, elementare, ovvio; non possono esserci dubbi circa la discriminazione arbitraria, pretestuale, fondata sul nulla, che si è fatta di un’intera categoria.
Semplicemente è possibile pararsi il culo in questo modo solo parlando delle donne, mentre se lo stesso impianto retorico fosse stato stato utilizzato per colpire un’altra categoria universalmente riconosciuta come discriminata, non sarebbe assolutamente stato tollerabile.
Ed è soprattutto questo, credo siamo tutte d’accordo, ad essere gravissimo. Questo palesa, per l’ennesima volta, come la violenza nei confronti delle donne abbia tutta una base teorica che nella nostra società (giudeo-cristiano-greco-romana) resta ancora ben salda, specialmente tra gli “intellettuali”; come la misoginia possa ancora esser fatta passare per libertà d’espressione (o una mezza libertà di espressione, un “abuso”). La strada di decostruzione e costruzione è lunga, lunghissima. Vi abbraccio!
“Ma scartocciati il cervello”
HAHAHAHAHAHAHAHAHA SIETE DIO!!!!
non è mica solo paraculo. padellaro se se ne esce con il fatto che la misoginia sia un “abuso di libertà” per quello che ci riguarda è bell’è defunto. archiviato.
Commento stitico e paraculo di Padellaro…
http://antefatto.ilcannocchiale.it/…itle=2466172