Skip to content


I bambini di Pistoia e i bambini rom

http://www.affaritaliani.it/static/upl/iro/ironiamaroniinterna.jpg

Sicuramente conoscete la storia delle mostresse di pistoia. Non stiamo qui a raccontarvela. Però prendiamo spunto da un post de L’Asociale, che merita di essere letto, e aggiungiamo un paio di elementi che possono essere utili alla riflessione.

Non c’è nessuna giustificazione, proprio nessuna. Qualunque persona che di mestiere scelga di avere a che fare con i bambini non ha diritto di mettergli le mani addosso, mai. Nessuno le ha obbligate. Potevano scegliere di fare la box o qualunque altra cosa in cui si combatte ad armi pari.

Ma lo scandalo, la diffusione dei video, la descrizione delle donne piene di dettagli macabri, come quando si diceva che gheddafi era cattivo perchè da piccolo infilzava i gatti con lunghissimi aghi, ed eravamo ai tempi in cui lanciava missili a lampedusa, mentre invece ora l’italia gli fornisce harem di fanciulle reperite attraverso appositi casting.

Il modo in cui si descrive il fatto è pieno di misoginia fino all’orlo. Mette a frutto secoli di odio verso le donne, recupera la "voglia di linciaggio" che c’è in tanti di voi, vi fa vedere i primi piani delle streghe e poi prepara il rogo e che rogo sia in pubblica piazza.

I maltrattamenti sono cosa grave ma avete mai visto lo stesso trattamento per le suore manesche? O per un pedofilo (che può essere anche un prete) che ad un bambino fa veramente tanto di peggio? E vogliamo parlare della situazione generale dei bambini? Parliamone.

I padri che li ammazzano perchè non vogliono essere lasciati dalla ex moglie normalmente sono descritti come poveri uomini soli e depressi. Le madri che nel silenzio delle loro case, protette dalle mura della "famiglia", ai figli dedicano fior di legnate non vengono prese in considerazione.

Così ci ritroviamo a chiacchierare sul pianerottolo con la vicina di casa di queste insegnanti scandalose e sarebbe opportuno chiedere da quale pulpito vengono le sue critiche dato che abbiamo le orecchie per sentire e gli occhi per vedere e sappiamo bene che la sua modalità educativa fatta di urli e ceffoni non è esattamente delle più consigliabili.

Quale madre non perde la pazienza? Quale padre non ritiene di avere il diritto di strattonare un bambino perchè piange troppo o perchè non ubbidisce? I bambini vengono trattati male fuori o dentro casa?

Se guardiamo i dati del telefono azzurro si direbbe che anche la violenza contro i bambini, così come quella contro le donne, avviene dentro casa.

Se guardiamo la legislazione e la disponibilità di asili nido pubblici necessari per garantire alle donne un ritorno alla vita lavorativa, vediamo che l’italia sta veramente malissimo. E la gravità del problema non sta nel fatto che negli istituti privati, senza controlli ne’ garanzie, puoi trovare personale improvvisato che rivela anche tratti traumatici per i bambini. Sta soprattutto nel fatto che ogni tipo di privatizzazione porta con se’ miserie che peraltro ci vengono addebitate.

Qual è secondo voi il secondo pensiero che viene dopo aver abbondamentemente riempito di insulti le maestre pistoiesi? Che le madri avrebbero dovuto tenersi quei bimbi a casa perchè se le madri tenessero ai propri figli non starebbero a gingillarsi alla ricerca di soldi per pagare il mutuo. E qual è la conseguenza di un pensiero così distorto? Che gli asili nido non sono necessari. Che i bambini non bisogna affidarli ad estranei e che assieme alla paura per il diverso, per lo straniero, per un sacco di gente da gettare dentro i lager ora abbiamo instillato anche la paura per quelle a cui affidi i tuoi figli. 

Il concetto in fondo è che i bambini non vengono mai considerati una responsabilità collettiva. Sono certo una risorsa pubblica, di fatto appartengono allo Stato, ma restano una responsabilità privata e in particolare delle madri che quando non ce la fanno più e vengono lasciate sole possono essere al limite dell’infanticidio.

Uno stato sociale che esplode è responsabilità della cattiva organizzazione di quello stato sociale e non solo della singola persona.

Senza contare poi che questo rispetto per i bambini ha un colore e una razza. Di certo nessuno si è commosso quando il governo ha sponsorizzato i falo’ e gli sgomberi dei campi rom. O quando Maroni ha voluto schedare prendendogli le impronte alle tre di notte – per non rischiare di farseli sfuggire – perfino i bambini sotto l’età di tre anni.

A nessuno fregherà niente di una bambina rom morta perchè sua madre è stata fatta partorire su una sedia d’ospedale in corridoio.

A nessuno interessa dei bambini stranieri che non vengono accettati nelle scuole per motivi di razzismo o a quelli che non potrebbero essere curati in ospedale perchè figli di "clandestini".

Nessuno dice nulla a proposito dei figli orfani dell’operaio senegalese ucciso dal suo datore di lavoro italiano perchè da tre mesi gli chiedeva senza ottenerlo il suo meritato stipendio. 

Nessuno dice niente per i bambini stranieri ricacciati nei lager libici, causa respingimento, condannati a morire assieme ai loro genitori nelle acque del mediterraneo.

Nessuno dice niente per i figli degli altri. Quelli possiamo maltrattarli in modo legalizzato. Come se non fossero ugualmente bambini. Come se non meritassero la stessa attenzione.

C’è differenza tra i bambini rom e i bambini di pistoia?

Fateci sapere.

—>>>Leggi anche un secondo post de L’Asociale dedicato all’argomento in cui sottolinea in modo perfetto quanto sia ridicola tutta la descrizione dei detenuti-giustizieri per via di quella legge non scritta che vorrebbe i carcerati inclini a odiare chi fa del male ai bambini. Quasi come si volesse rendere accettabile la tendenza al linciaggio…

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Chiara says

    Abito nel Biellese e non posso fare che vergognarmi per quanto è accaduto…specialmente se penso alla bagarre sui giornali locali riguardo al crocifisso. Quelli in carne e ossa, al solito non contano nulla…

  2. sassicaia molotov says

    I bambini rientrano in quella “categoria a rischio” che comprende donne, stranieri, omosessuali ed amziani. Categoria che il presente italian dream della mentalità dominante vede più spesso come un fastidio ed un freno, le conseguenze sono quelle che descrivi. Compresa quella di far ritrovare figli di gente affatto benestante in mano a due persone con non si sa quali titoli che per anni si dilettano nel tormentargli l’esistenza. Il laicissimo mondo dei diritti si interroga davanti ad un paese che proclama radici cristiane e continua a creare esclusi e figli di dei minori, a meno che non si chiamino embrioni.

  3. rosa says

    Alla fine il lupo cattivo che fa notizia è sempre fuori dalla famiglia.Nessuno parla di quelle mamme che picchiano, maltrattano e ammazzano i figli o di quei padri nonni ecc…che stuprano i figli.
    Sicuramente farannouna campagna x criminalizzare i nidi e kiuderli x farci tornare tutte a casa.

  4. Mellon Belly says

    Leggo con un misto di rabbia e disagio questo articolo. (seguo il blog da poco e non credo commenterò mai più).
    Ho appena letto la notizia della bambina morta in coda – disgustoso-, ho litigato con mio padre circa le violenze delle maestre (“beh, le suore ci hann tirato grandi tutto così”-.-‘… ma papà SENTI QUELLO CHE DICI??).
    La sua ultima argomentazione è stata appunto che se le mamme di quei bambini fossero state a casa, non ci sarebbe stato bisogno degli asili…

    I bambini sono terra di nessuno, sono solo un’ombra bassina che dà fastidio ai condomini e ai datori di lavoro. I bambini non importano a nessuno, tranne per i manifesti omofobi “altro che gay e lesbiche servono bambini”..

    In realtà non ho un concetto da esprimere. Sono solo incazzata perchè c’è ancora qualcun@ che usa la prevaricazione per riempire la propria nullità e frustrazione. grrrrr

    Comunque, hai ragione: i bambini biondi e carini meritano compassione e un buffetto, quelli sporchi, scuri e pezzenti… no.
    Come ai tempi di Dickens.