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Quante righe vuote?

Domenica scorsa una ragazza di ventidue anni è stata uccisa con diverse
coltellate.

Dopo la prima pugnalata ha provato a difendersi, a rimanere viva, ingaggiando
un’impari lotta contro il suo assassino, che invece l’ha finita colpendola più
volte alla schiena e gettandola in un fosso.

Con le ultime forze rimaste, la ragazza ha chiamato un amico, il quale a sua volta ha allertato il pronto soccorso. E’ morta durante il trasporto in ospedale.

A scatenare l’aggressione forse un commento non gradito, una battuta, o una
quarantina di euro che l’assassino pretendeva.

Lei si chiamava Cristina, ed è stata uccisa mentre stava lavorando per mantenere se stessa, il marito e la figlia.

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Alcune righe vuote per lasciare spazio all’incredulità, alla rabbia, al
disprezzo per l’individuo che ha commesso questa nefandezza.
Però.

Però ho tralasciato qualche particolare, particolari a cui i mezzi di
informazione danno rilievo
, e che rendono il fatto a molt* più tollerabile.

Questa ragazza era una prostituta. E’ stata ammazzata mentre vendeva il suo
corpo. Ed era straniera. L’assassino è italiano ed incensurato.

Quante righe dovrei lasciare adesso? Una? Nessuna?

Quante righe vuote merita l’omicidio di una prostituta? E quello di una prostituta straniera?

Una suora dell’istituto presso il quale lavorava l’omicida, non ha avuto nulla
di più appropriato da dire se non che tutti hanno comunque il diritto di rifarsi una
vita a prescindere dalle azioni compiute.

Ho buoni motivi per pensare che questo sfoggio di pietas, assolutamente fuori
luogo a mio parere, sia stato fatto perchè la vittima era "solo" una prostituta romena. E il suo assassino è il tipico ragazzo italiano tranquillo, normale (quando sento questa parola rabbrividisco), gran lavoratore, e chi più ne ha più ne metta.

Fa male l’ennesimo femminicidio, e fa male che agli occhi di una certa opinione
pubblica quei particolari lo rendano meno orribile di quello che è.

Fa male pensare ai commenti, traboccanti di luoghi comuni e provincialismi, di
quelle persone per cui le ragazze romene, e in generale provenienti dall’ Est, vengono qui
in Italia esclusivamente al fine di irretire ingenui ometti e "sistemarsi".

Nessun cenno alla moltitudine di donne straniere sfruttate e maltrattate da
quegli stessi uomini, molestate impunemente sui luoghi di lavoro (vedi badanti
e colf), nessuna riflessione sul fatto che tante donne scappino da situazioni
di povertà assoluta e da luoghi in cui non viene offerta loro alcuna opportunità.

Nessun pensiero ai papà e ai fidanzati (come nel caso dell’assassino di
Cristina) e ai mariti italiani che la sera escono e vanno a comprare i corpi delle donne
straniere.

Quale profonda, grottesca e irrimediabile contraddizione si trova nell’animo
degli uomini che fanno sesso con le prostitute, e allo stesso tempo le
disprezzano e persino le uccidono.

A Cristina, e alle donne come lei, venute in Italia fiduciose di trovare
qualcosa di migliore di quanto avevano nella loro terra di origine, e che invece hanno trovato sfruttamento e morte per mano di italiani, vorrei dedicare una pagina vuota, uno spazio dove tutto è sospeso, senza colore, in cui qualsiasi parola è inadatta ad esprimere la rabbia e lo sconcerto.

Leggi anche:

Violenze sulle donne migranti dentro e fuori i Cie
La storia di Laura Izabella

, grazie al commento di Eugenio

—>>>Immagine presa in prestito da qui

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Emanuele says

    A me la cosa che fa più schifo è il commento a caldo della suora.
    Tutti pronti a perdonare sempre e comunque, senza se e senza ma. Tanto, una vittima non la si può riportare in vita, almeno salviamo la pellaccia al povero carnefice, giusto?
    Bè, credo questa cultura del perdonismo cieco sia una concausa dei tanti delitti di cui spesso si parla in questo blog.
    Che messaggio crede di dare questa religiosa? Semplice, che uccidere una donna ‘non è poi la fine del mondo’.
    Personalmente, credo che se Gesù Cristo in persona fosse qui sarebbe il primo ad essere disgustato da quello che viene spacciato come ‘perdono’

  2. Rosa says

    Alla fine se è italiano c’è sempre la giustificazione pronta…ma nn sanno quanto è pericoloso questo atteggiamento in un paese dove ancor ale violenze sulle donne sono una mattanza.
    Ilcommento sopra di me dice tutto sull’atteggiamento dei maschi italiani che giustificano i loro connazionali femminicidii e stupratori puntando il dito contro la ragazza e il suo atteggiamento o la sua etnia.
    Ps : esco un po off topic per segnalarti un nuovo spot sessista di dolce e gabbana:

    http://comunicazionedigenere.wordpress.com/…ale/

  3. Eugenio says

    Laura Izabella aveva 21 anni, anche lei Rumena, in più di origine rom, anche lei prostituta.

    Raccolta da un giovane di 24 anni del posto, e poi uccisa all’Hotel California di Ariccia.

    Del giovane gran parte dei giornali hanno pubblicate solo le iniziali in scarni trafiletti pubblicati in cronaca locale.

    E nella settimana in cui si è scritto qualcosa dell’episodio i bravi giornalisti hanno operato una progressiva assoluzione del ragazzo.

    Alla fine la vittima era praticamente lui.

    L’episodio è del 5 giugno, l’11 il ragazzo era ai domiciliari. .

    Mi sono preso la briga di cercare qualche eco del episodio in rete … in Italia non se ne parla più … in Romania qualcosa di più … ad esempio il racconto del percorso di sfruttamento che aveva portato la ragazza in Italia.

    Poi un forum di giovani del suo paesino d’origine … : … in fondo se l’è cercata, le piaceva fare i soldi facendo la puttana … e poi essendo una zingara …. .
    Zingara e puttana … ma si … le cose devono andare così … vale per i borghesi italiani come per quelli rumeni.

    Seguendo il link che ho messo, oltre ad un ritaglio stampa, c’è anche la foto di Laura … è uguale alle altre 100 ragazzine che sono sulla strada qui fuori … proprio dove lavoro … dove il ragazzo italiano l’ha raccolta in macchina per festeggiare lo stipendio di operaio dell’industria della porchetta.
    E’ l’estrema periferia di Roma, il tappeto sotto il quale, la legge Garfagna e le delibere di Alemanno hanno nascosto queste ragazzine.

    Un paese il nostro dove l’ipocrisia gronda sangue ..