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Ancora a proposito del manifesto rapper sessista & simili

La critica al manifesto sessista, che pare sarà anche la copertina del loro cd, del rapper noyz narcos con tutta la squadra di produzione Truceklan, come era prevedibile ha suscitato una discussione che va avanti in diversi forum. Noyz narcos ha – per così dire – chiesto scusa [trovate tutta la storia, il manifesto e descrizioni di vari paraculamenti QUI]. Tuttavia i Trucefan sono gasati e scatenati e tutti quei soggetti che si nutrono di un certo "immaginario" si sono sentiti toccati peggio che gli avessero offeso la madre.

Come abbiamo già detto se vi interessa capire perchè la storia ci da tanto fastidio potete leggere *Il manifesto per un diritto critico di genere e per la responsabilizzazione del mondo della cultura*

Il tema che si ripropone, come fosse un copione che noi conosciamo benissimo, è il seguente:

si grida alla censura (ma noi abbiamo parlato di boicottaggio e non di impedimento alla "libertà di espressione altrui");

si ride con gusto scambiandosi battute altrettanto sessiste;

si da’ il via all’attacco misogino contro le femministe cattive; si raccontano sempre le solite favole sulle donne frustrate, che non scopano, invidiose, che vogliono allungare le gonne (siete informati male: quelli sono i fascisti che fanno le ordinanze sul decoro delle città mentre candidano escort e veline);

si motiva la caccia alle streghe ree di moralizzare il prezioso immaginario di questi compostissimi e sessualmente informati e sereni individui;

si forniscono persino esempi artistici paragonandoli allo splatter monnezza che viene spacciato per arte.

Uno dei forum nei quali si parla più o meno in questi termini è QUESTO (un altro, se volete darci un occhio, è questo, c’e’ anche questo e ancora uno, con commenti più sensati, è questo). 

Ovvio che ciascuno può dire quello che vuole. Esattamente come noi abbiamo la libertà di opporre critiche antisessiste. Quello che però ci ha veramente scosso di più è vedere paragonate le opere di Vanessa Beercroft con la monnezza della quale ‘sti giovini si nutrono.

Un paio di concetti giusto per spiegare che a noi non sta sulle ovaie la nudità. Siamo le prime a promuovere pornofemminismo e immagini di donne liberate dagli stereotipi maschili. Cosa che a molti evidentemente sembrerà superflua. 

Uno dei motivi che ci spinge a criticare aspramente un certo tipo di immagini è perchè sono eccitanti, funzionali, stimolanti, accattivanti, per lo sguardo maschile. Le sagome di donnine rappresentate hanno la stessa forma, la stessa piega di tetta, la stessa porzione di coscia messa a servizio dell’eccitazione androcentrica. Ci piacerebbero nudi di donna che non fossero funzionali agli uomini e all’immaginario sessuale etero. Nudi che rappresentassero altri immaginari, altro genere di sessualità, altri misteri. 

Ci rendiamo conto che per il mondo più o meno fallocentrico riuscire a comprendere che una delle cose che il femminismo propone è di riappropriarsi delle immagini, del porno, di hackerare, destrutturare, detournare simbolismi, segni, linguaggi creati dall’uomo etero per l’uomo etero sia alquanto difficile. Ci serve riappropriarcene per riproporli a modo nostro. 

Potete capire che nella rappresentazione del mondo ci serve urgentemente che sia evidente il nostro punto di vista, anche se non è funzionale alle vostre erezioni?

Se non riuscite a capire, pazienza. Noi ci abbiamo provato a discutere e a farvi discutere e se vi interessa discuterne con noi siamo qui.

Ancora una cosa: Vanessa Beercroft usa i corpi delle donne come nella foto sopra e in molte altre che si possono vedere sul suo sito per rappresentare in modo artistico il triste mondo della moda. Quelle che vedete sono donne mute, sorde, cieche, che non si scambiano sguardi, che non esistono come persone, non esistono se non nelle dimensioni corporee che servono alle case di moda. Sono manichini senza vita e se c’e’ chi ritrova in una foto del genere qualcosa di arrapante, lasciatecelo dire, ma pensiamo che queste persone avrebbero bisogno di fare un corso di recupero circa l’arte, l’arte al femminile, gli immaginari, il concetto di nudo, la sensibilità in genere.

Il Forum in questione mette questa foto per rafforzare la tesi secondo la quale – per via di parametri stereotipati che questi hanno circa le critiche feministe – il manifesto del rapper è il massimo della meravigliosità.

La Beercroft però finisce in un calderone assieme ad altre immagini che abbiamo il dispiacere di mostrare:

Questa sarebbe una copertina di un cd dei Cripple Bastards che a loro è costata un bel po’ di critiche negli squat nel tour del 2002. Probabilmente in italia avranno un sacco di fan che alla vista di questo po’ po’ di copertina avranno esclamato tanti di quei "bella compa’, spacca" perchè c’e’ una generazione di "sono maledetto dentro" che fa tanto anticonformista, "estremo". Spiace dire invece che tutto ciò è parecchio noioso e conformista. L’imperatore, come qualcuno definisce il premier nel forum, ne è l’esatta dimostrazione. Quindi il gruppo non fa altro che scimmiottare volgarmente secoli di misoginia e sessismo ben rintracciabile nelle stanze dei "potenti", il tutto mascherato da trasgressione.

L’anticonformismo e la trasgressione vera starebbero nello sfoderare un immaginario meno stereotipato e pregno di luoghi comuni, tutte cose che si ritrovano nei giudizi e nelle opinioni dei fan in conversazione nei forum. Potreste farcela solo volendo.

Questa è una delle copertine di Dylan Dog. Personalmente mi piace il personaggio. Un uomo abbastanza imbranato e per niente macho virile. I primi fumetti erano veramente belli. Tra tutti i protagonisti adoro groucho marx. Poi è diventata una cosa come un’altra, come se tutti i fumettisti forgiassero la matita in un corso di formazione per veline mediaset. Tutte le donne hanno le stesse forme. Tutte sono tette e culo dotate. Tutte rappresentano l’immaginario erotico della donna fighissima (secondo i canoni estetici conformi alle regole del mercato) che capita per caso nella strada e nel letto di questo investigatore. Ho smesso di leggerlo un bel po’ di tempo fa per quanto trovi veramente molto diversa l’immagine di una donna ammazzata ai piedi di un investigatore stralunato piuttosto che una donna squartata da due assassini che dominano la scena per rappresentare il potere maschile. Se comunque si parla di fumetto e di erotismo ci sono ben altri esempi sicuramente degni di nota. Ne riparleremo prima o poi.

Questa infine è l’immagine di un film di Lucio Fulci. Lui è uno che piace tanto a Quentin Tarantino – riproduttore di trash stereotipato e "d’autore" di qualunque nazionalità per eccellenza – ma fa la sua fortuna grazie alle parodie di generi. Lo spaghetti western era una reazione all’egemonia culturale del cinema americano. Epperò i suoi maggiori successi li fece con franco e ciccio e con i film di edwige fenech che certamente non brillavano per antisessismo e non erano paragonabili alla critica sull’ipocrisia borghese di Bunuel. I film di Fulci, assieme ad altre cose dello stesso tipo, diventano oggi cult perchè sembrano parodie di se stesse. Film pieni zeppi di stereotipi come quelle donne che facevano eterne docce. Film che usavano il nudo femminile come noi usiamo lo spazzolino da denti.

Film che arrivavano in un periodo in cui le lotte per la liberazione sessuale furono svuotate di significato politico e culturale e sfruttate per sdoganare un mercato cinematografico sessista. Film che arrivavano in un tempo in cui bisognava togliere di mezzo i film d’autore politicizzati che giravano negli anni settanta. Distrarre con qualche tetta, qualche etto di carne e con le cazzate alla pierino era anche una esigenza di ripristino dei vecchi schemi, una necessità normalizzatrice e politica. I corpi femminili nella macelleria sessista un tanto al chilo come anestetico per solleticare cultura populista popolar-nazionalista. Come accade da quando è in giro berlusconi e le sue tivu’. E senza che ve lo stiamo a spiegare noi immaginiamo che avete ben chiare le conseguenze del degrado culturale che la "distrazione" nazional popolare in qualche modo istiga.

Giusto per dire insomma che Vanessa Beercroft davvero non c’entra un fico secco con questi esempi di "alta cultura". Giusto per dire che ogni discussione forse andrebbe fatta con un minimo di interesse e senza approssimazione giacchè non siamo noi che opponiamo critiche per slogan ma voi che in fondo dite parole alla rinfusa, come chiunque altro. Nulla di nuovo. Tutto nella "norma" come "normali" sono le immagini di quell’immaginario. Tutte uguali. Tutte uguali. Tutte uguali. Nulla di interessante insomma.

E ripigliatevi su! 😛

Peace & Love.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. skiantos says

    Sono un ribelle, mamma
    vai a letto, non star sveglia nella stanza
    Sono un ribelle, mamma
    vai a letto, non star sveglia nella stanza

    Ci vediamo, torna pure a letto
    domani arrivo, okay te lo prometto
    e per favore stira la maglietta
    c’è un concerto, mi serve quella rotta

    Ricorda di comprarmi dei calzini
    fai mettere le borchie ai pantaloni
    ho il pullover e la giacca di pelle
    non ho freddo e sono un ribelle