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Feti-cismi siciliani. In Sicilia una proposta di legge sulla sepoltura obbligatoria dei feti abortiti.

Update: a presto un aggiornamento su questa notizia. Pubblicheremo un documento da far girare che supporti la richiesta di opposizione a questa proposta di legge all’Assemblea Regionale Siciliana. Saranno inoltre pubblicate tutte le informazioni sui riferimenti normativi che consentono una opposizione reale ad una proposta di questo genere. Questo lavoro si sta compiendo in sinergia tra tante donne coinvolte ciascuna immediatamente pronta a dare un contributo concreto in questa importante battaglia. A prestissimo!

*************

E’ un ddl simil lombardia (ma lì si trattava di un regolamento funerario invece in sicilia si tratta di una vera e propria legge), presentato da forza italia all’assemblea regionale siciliana e già licenziato dalla sesta commissione (sanità) e ora in prima (affari istituzionali), il che vale a dire che stanno svolgendo le ultime formalità e appena va di nuovo in aula – se nessuno interviene o fa emendamenti o blocca la discussione in qualche modo – diventa legge.

Ricordo che la sicilia è a statuto speciale e che la sanità è in uno stato debitorio disastroso e ha subito tagli con commissariamento da parte dell’attuale governo nazionale.

Ricordo inoltre che al parlamento siciliano ci sono 90 deputati e solo 4 sono donne, di cui tre del centro destra e solo una, rita borsellino, del centro sinistra ma con cultura politica da società civile antimafiosa e non probabilmente attenta a questioni di genere. Rita Borsellino fa parte della prima commissione in cui è attualmente in discussione il Ddl. Le scriviamo per evidenziare la questione? Anche se non basta, forse può essere utile a sollevare in quella sede il problema.

Ricordo anche che in sicilia c’e’ un governo di centro destra con un presidente della regione, cuffaro, attualmente sotto processo per varie cose. Ma ciò non basta a forza italia per continuare anche lì il processo di svuotamento della 194.

Il tentativo, già pienamente riuscito con la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita e ancora in fase di svolgimento con le proposte di formigoniana maniera sulla limitazione a 21 settimane per l’aborto terapeutico, è quello di dimostrare che il feto ha una sua dignità "umana", addirittura avrebbe una dignità umana maggiore rispetto a quella della donna che viene così condannata a subire volgarmente violenze terapeutiche, molestie psicologiche e l’imputazione – benedetta da tutto il clero – di assassina.

Chiedere ad una donna che sta per abortire se vuole o meno seppellire il proprio feto equivale ad una tortura psicologica che non è concepibile in termini umani e laici perchè interferisce crudelmente con il diritto di scelta e infierisce in quella che è già una decisione sufficientemente dolorosa. In sicilia, dove i consultori già sono pochi e poco funzionanti, dove la 194 viene applicata poco e male, questo diventa l’ulteriore passaggio di una politica che la vede gemellata, se non colonizzata, con la lombardia.

Donne e femministe siciliane, ci siete?

Fate girare più che potete per favore e vediamo se facendo emergere questa storia dal silenzio si può fare qualcosa… :(((

—>>>Segue la relazione e il Ddl testuale direttamente tratto dal sito dell’Assemblea Regionale Siciliana:

 


Titolo
 Interventi volti a dare una degna sepoltura ai feti di gestazione
inferiore ai cinque mesi
 Iter

Attuale
13 nov 2007 Annunzio assegnazione Seduta n. 97 AULA

Storico
08 nov 2007 Annunziato Seduta n. 95 AULA
08 nov 2007 Assegnato per esame Commissione SESTA
08 nov 2007 Assegnato per parere Commissione PRIMA

Ultimo Testo Cronologia Testi

                   RELAZIONE DEI DEPUTATI PROPONENTI

         Onorevoli colleghi,

         il   testo  di  legge  proposto  all’esame  dell’Aula
       affronta  un  tema di delicata importanza  che  abbiamo
       ritenuto   opportuno   e   politicamente   responsabile
       affrontare soprattutto in un momento storico nel  quale
        l’aggressione  alla  vita’ si  fa  sempre  più  spazio
       nascosta  dietro  false  battaglie  di  solidarietà  ed
       esaltazione di diritti all’autodeterminazione.

         È   quello  alla  vita  il  diritto  principale   cui
       qualsiasi  attività  legislativa  deve  orientarsi,   è
       inutile  parlare  di diritto al lavoro,  all’assistenza
       sanitaria,  all’istruzione e altri se non si  riconosce
       il diritto a venire al mondo.

         Ma  anche  laddove  le  scelte sono  orientate  verso
       un’interruzione volontaria della gravidanza,  decisione
       che  ovviamente  afferisce ad  una  sfera  strettamente
       personale,   crediamo   sia  compito   della   politica
       intervenire al fine di dare alla creatura non nata  una
       dignità  che  a tutti gli esseri umani dovrebbe  essere
       riconosciuta.

         Si  tratta  di  voler  dare  una  degna  sepoltura  e
       dedicare  un  funerale  anche  ai  feti  di  gestazione
       inferiore  ai  cinque mesi, sino ad oggi  trattati,  in
       ambito  ospedaliero,  come   rifiuti  speciali’  e   di
       conseguenza  smaltiti  secondo  le  procedure  previste
       dalla legge.

         Riteniamo   che  sia  un  gesto  di  grande   civiltà
       riconoscere  anche  ad un feto di  poche  settimane  la
       dignità   della   vita  e  della  persona   umana   che
       appartiene  alla  cultura  di  una  larghissima   parte
       politica,  rappresentata in quest’aula e che  riteniamo
       vorrà  dare  il  proprio contributo affinché  la  norma
       proposta divenga legge della Regione al più presto.

         Non   possiamo  più  ignorare  che  i  feti   vengano
       considerati  alla  stessa stregua di  scarti’  da  sala
       operatoria  e  dunque destinati ad essere gettati  come
       una  qualsiasi  parte  dell’organismo  umano  asportata
       chirurgicamente.

         Il   testo  sottoposto  all’esame  dell’Aula  prevede
       invece  che  a  seguito  di un’interruzione  volontaria
       della  gravidanza o di un aborto spontaneo  i  genitori
       vengano    informati    dalla    direzione    sanitaria
       dell’Azienda ospedaliera della possibilità di  chiedere
       la  sepoltura  per  il feto, qualora  la  famiglia  non
       rispondesse  positivamente a questa  opportunità,  sarà
       l’ospedale ad occuparsi degli adempimenti di rito.

         Ad  oggi  solo  la regione Lombardia,  emendando  uno
       specifico regolamento in materia di attività funebri  e
       cimiteriali,   ha   dato  una  civile   risposta   alla
       questione etica, per noi siciliani non ancora  risolta,
       della sepoltura dei feti.

         Riteniamo  che  i  siciliani  non  debbano  attendere
       oltre,  poiché  alla tristezza per  la  perdita  di  un
       bambino,  alla  delusione  per  il  fallimento  di  una
       gravidanza i genitori non debbano scontrarsi anche  con
       la  realtà  che  oggi  è l’unica  contemplata,  e  cioè
       quella  dello  smaltimento, come rifiuti, dei  prodotti
       del concepimento.

         La  decisione  è  un atto di pìetas,  che  ripara  al
       cinismo   precedente,   e  propone   un   atteggiamento
       psicologico e affettivo più rispettoso della vita.

                                —O—

              DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE

                                Art. 1.
           Autorizzazione alla inumazione e tumulazione dei
                           prodotti abortivi

         1.    L’autorizzazione    all’inumazione    o    alla
       tumulazione  di  cadaveri  e nati  morti  è  rilasciata
       secondo la normativa nazionale vigente.

         2.  Per  i  prodotti  abortivi  di  presunta  età  di
       gestazione   dalle   venti  alle   ventotto   settimane
       complete  e  per  i  feti  che abbiano  presumibilmente
       compiuto   ventotto  settimane  di  età   intrauterina,
       nonché per i prodotti del concepimento di presunta  età
       inferiore  alle venti settimane, la direzione sanitaria
       informa  i genitori della possibilità di richiedere  la
       sepoltura.

         3.   L’Azienda   sanitaria  locale  informata   dalla
       direzione  sanitaria tramite invio di  richiesta  della
       sepoltura  corredata  dall’indicazione  della  presunta
       età  del feto o prodotto abortivo, rilascia il permesso
       di  trasporto  e seppellimento direttamente  al  comune
       ove si è verificato l’evento.

                                Art. 2.
                          Disposizioni finali

         1.  La  presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta
       ufficiale della Regione siciliana.

         2.  E’  fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla
       e di farla osservare come legge della Regione.


 

—>>> La segnalazione è stata postata anche sul blog di Flavia Amabile, su Sorelle D’Italia e su Il Paese delle Donne online. Segnalato inoltre anche su: Be Free Cooperativa, su Il Pane e le Rose, su Dida Web, su Re Vestito e su Bella Ciao.

—>>> Grazie a Raffaella Mauceri de La Nereide (centri antiviolenza per donne) la notizia è stata pubblicata anche su La Sicilia:

—>>> Sulla questione dell’aborto e sull’ennesimo attuale attacco alla 194 vi passo alcuni link che già riassumono seriamente lo snocciolarsi della terribile faccenda:  QUI, QUI (Georgia Mada pubblica anche un altro interessante post che vi segnalo).


—>>> La foto è di Elivet Aguilar

 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


8 Responses

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  1. Max says

    mi sembra assurdo e parto di una mente frustrata lanciare un tale allarmismo.. e’ patetico vedere come le femministe si attacchino alla 194 come legge per la dignita’ della donna.. come se servisse una legge per dare dignita’ all’essere umano. Io sono un sostenitore dei diritti delle donne, ma penso pure che la 194 sia l’ultima cosa che protegga la donna. Il problema non e’ lo svuotamento della 194, ma lo svuotamento della dignita’ della donna mettendo la 194 come parte fondamentale di questa dignita’. Inoltre considerarla una tortura psicologica e’ un paradosso: see’ una scelta difficile e dolorosa e’ prche’ si considera vivo “quello” che si vuole “uccidere”.. e pertanto pensare ad una sepoltura diviene un rispetto pefettamente in linea con questa “sofferenza”, mentre definirla una tortua e’ un paradosso. Infine e concludo, vedo sempre piu’ un dilagare di ostruzionismo mascherato da liberalismo: perche’ criticare la chiesa ed i suoi esponenti per le sue posizioni? non hanno il diritto di esprimerle al pari di qualsiasi altro? ..oppure hanno meno diritii degli altri??? ..non hanno diritto di imporsi, cio’ spetta solo alla volonta’ popolare, ma il diritto di affermare e proporre la loro idea e’ sacrosanta.. come qualsiasi altra persona o movimento..

  2. Le viole says

    Le viole ci sono contro ogni manipolazione e repressione della volontà femminile, respingono gli attacchi alla 194, con corollario del simbolico funerario della Regione siciliana.

    Di seguito un primo scritto dal confronto che abbiamo avuto, anche in seguito alla tua diretta chiamata in azione.

    La madre di mia nonna morì per emorragia da un aborto che le impose il marito, la figlia della sorella di mia nonna è morta di parto a 35 anni.

    Mia sorella ha partorito dopo 15 ore di travaglio.

    Due amiche incinte oltre il terzo mese hanno perdite emorragiche e ricoverate di urgenza in ospedale, sole, in corsia, partoriscono feti con il cuore che non batte.

    Racconti brevi, non esaustivi, lampi su esperienze di gravidanza. Nel tempo.

    Immagini, per dire che i discorsi sulla gravidanza e sulla sua possibile interruzione, sul parto e sulle sue possibili complicanze e possibili rischi, si giocano sul corpo della donna… sangue carne liquidi respiro mani utero occhi vene schiena..

    E’ un diritto inalienabile di ogni essere umano poter decidere del proprio corpo della propria vita.

    Una delle alienazioni peggiori della nostra epoca è il virtuale, lo spostamento del piano dell’esistenza dal reale quotidiano visibile toccabile odorabile gustabile al reale virtuale immediato dislocato impalpabile trasformabile dimenticabile.

    E allora riportiamo le parole sull’aborto e sulla gravidanza al corpo delle donne.

    Le viole lasciano ad altre con ben più esperienza politica il dire sulla 194, e dicono NO con fermezza a qualunque intervento simbolico e legislativo sul corpo delle donne.. chi muore chi vive chi rischia siamo noi e noi sole vogliamo poter decidere i si e i no, i modi del si e i modi del no.

    Le viole chiedono ad ogni donna di raccontare la propria esperienza di vita sul parto e sulla interruzione di una gravidanza…

    …raccontiamo come avviene, cosa il nostro corpo accoglie quando decidiamo di non voler essere donne madri.. parliamo, diciamo, urliamo le nostre esperienze…

    Nessun aborto è una scelta ed un’esperienza facile … e quel non facile è inscritto, vogliamo ripeterlo, sul corpo della donna, nel suo sangue sulla sua carne..

    Ma, ricordiamo anche che nessun parto può essere una scelta facile … responsabilità consapevolezza autonomia desiderio autentico volontà … ci chiediamo in quanto donne madri.. c’è tutto ciò quando scelgo di mettere al mondo un essere umano.. l’ennesimo… in questo mondo…

    Ci sono donne che vogliono essere madri e donne che non vogliono esserlo.
    Volontà. Che si attua nella consapevolezza.

    Informazione strumenti per agire la volontà serenità nel decidere non condizionamento sociale rete che accolga la scelta individuale… questo chiediamo, questo vogliamo, questo costruiamo assieme, noi donne. Soggetti. Per natura.
    Oggetti. Per convenienza. Altrui. Maschili poteri e paure.

    Postilla
    Scrivete le vostre esperienze e speditele per posta cartacea o elettronica ai seguenti indirizzi, presto un sito e un bollettino cartaceo ospiteranno le nostre voci e i nostri corpi:

    Società Cooperativa Sociale Le viole
    via Rovere, 2
    98049 Villafranca Tirrena
    Messina

    leviole_racconta@alice.it

    Postilla
    Una sosta sulle parole e un invito ad agire partendo da loro.

    Aborto. Etimologicamente deriva dal latino,

    Ab-orior, significante di perire, venir meno nel nascere.

    Discutiamo e agiamo una parola che nasce già simbolicamente distorta, da una negazione, da una contrapposizione. L’ennesima sul corpo della donna. Ab-orior.

    Orior è nascere, sorgere. Da una radice sanscrita significante di pone in moto, suscita.

    Aborto. Aborto. Aborto.
    Interruzione di gravidanza. Interruzione. Interruzione.

    Vita e morte. Da subito già una condanna della volontà di un donna.
    Già contrapposizione. Assassina. Dis-umana.

    La Chiesa è scaltra ed esperta nel manipolare l’immaginario simbolico e il reale degli esseri umani.
    Moratoria degli aborti.
    Liberiamo -pretendono e invocano- l’umanità dalla pena di morte che migliaia di donne infliggono ad esseri umani cui è impedito di nascere e vivere!

    Le viole chiedono che si fermi la catena simbolica dell’uso di certe parole. Smascheriamo sempre instancabilmente la manipolazione simbolica di certi poteri.
    Fermiamoci a riflettere. Fermiamoci, letteralmente. In silenzio. Fermiamoci, cercando di trovare altre vie alla discussione e al cambiamento. Che ha da essere epistemologico.

  3. Lameduck says

    Credo si voglia approfittare di un regolamento di polizia mortuaria (confermo il fatto del seppellimento di gambe e braccia amputate) per aumentare ancor di più il senso di colpa nella donna che abortisce.
    Questa volta attraverso l’obbligo di un percorso di lutto agitp che io trovo estremamente sadico. Paradossalmente più devastante per chi lo vive del lutto che segue la morte naturale di un bambino perchè qui si dice “avrebbe potuto vivere ma TU non hai voluto farlo nascere”. Un saluto.

  4. Giofilo says

    Sei stata nominata 😉

  5. v. says

    Caro buonpeppe, da quando mondo è mondo le sedicenti mosse propagandistiche (soprattutto quelle di matrice reazionaria per non dire “fascista”) difficilmente lasciano la situazione immutata, anzi!
    altrimenti non si darebbero tanta pena, a maggior ragione se, come dici, il regolamento della polizia mortuaria già prevede la sepoltura di “parti umane riconoscibili”.
    E del resto, regolamenti a parte, queste “mosse” sono da leggere nel più generale attacco all’autodeterminazione delle donne, la recente proposta di moratoria sull’aborto, le farneticazioni sull’embrione eccetera.

    Da parte mia, accolgo quindi la proposta lanciata da Femminismo a Sud (ciao cara) di mobilitarsi contro questa ennesima “mossa” preoccupante
    v.

  6. ilBuonPeppe says

    Magari per noi maschietti questo non è il posto ideale per esprimere le nostre opinioni, soprattutto su un argomento di questo genere; ma siccome conosco un po’ l’argomento…

    La norma dice che “la direzione sanitaria informa i genitori della possibilità di richiedere la sepoltura”. E basta. Si tratta di “possibilità”, non di “obbligo”.
    Nell’articolo si dice poi che la direzione sanitaria può provvedere, se la famiglia rinuncia, di sua iniziativa alla sepoltura; ma nel testo della norma non c’è traccia di questo.

    Faccio presente che a livello nazionale, regolamento di polizia mortuaria, è già prevista la sepoltura per parti umane riconoscibili: una milza non va seppellita perchè non è necessariamente riconoscibile come organo umano, una gamba amputata sì. E la cosa riguarda anche i feti.
    Quindi non ci vedo niente di nuovo nel ddl siciliano. Mi sembra invece, proprio per la sua inconsistenza, solo una mossa propagandistica destinata a lasciare la situazione immutata:

  7. Fede says

    Ecco, era da troppo tempo che non ne parlava, crisi d’astinenza… il papa sembra rilanciare una moratoria contro l’aborto. Avrà forse esaurito gli argomenti?
    …Qui si torna ogni giorno più indietro…
    Tanti saluti.

  8. pe says

    “Proposte del genere sono già state tentate in Piemonte e in Lombardia (a livello comunale con ordinanze, e non regionale con legge, perchè Piemonte e Lombardia non hanno competenze legislative in materia). Bisogna assolutamente lanciare una grande campagna per difendere la 194 e spero che lo si farà, segnalo un comunicato bellissimo dell’Udi. Ma a proposito di questa proposta di legge regionale si può osservare che le leggi funerarie italiane considerano degni di sepoltura i cadaveri, cioè qualsiasi persona vissuta e poi morta: chi seppellisce un feto diventa complice di un omicidio e deve essere denunciato e rispondere davanti alla legge e ai tribunali. Credo che bisogna essere rabbiose e aggressive, non sulla difensiva, strillare forte e sempre, come per la violenza contro le donne, come per il 50 &50, insomma se siamo uscite dal silenzio, continuiamo a gridare.
    lidia menapace”