di Lilith
Il comune dove vivo organizza per tutto il mese di marzo una manifestazione denominata “semaforo Rosa” ; la stessa ha ricevuto critiche anche da parte di donne che non si sentono rappresentate da un programma che poco ha a che vedere con i veri problemi di una donna che vive la realta’, che fatica, che lotta ma anche che vince. Dalla banale serie di fotografie che ritraggono la donna con una mela in mano (un gruppetto di amiche legate da affetto e condivisione di eventi), gia’ fuorviante per la simbologia e ancor piu’ per la scritta che le accompagna “io sono Eva” che crea a priori un primo distacco legato radicalmente al cattolicesimo che tanto amico delle donne non e’ mai stato, a una serie di eventi che elenco e sottopongo all’attenzione:
1) mostre fotografiche personali di due donne che potrebbero rientrare nel contesto ma che son costate 2500 euro, soldi che sarebbero potuti andare a qualche realta’ vicina a donne che subiscono violenza o altra difficolta’; da dire che in tutto sono stati stanziati 5000 euro,soldi pubblici,senza una finalita’ o un obiettivo, tutto “mostra”.
2) Conferenza con relatrice nonche’ on.del PD S.Amoddio, inerente la legislazione sulle pari opportunita’; naturalmente nessuna presenza di donne che potevano portare testimonianze personali ma solo ragionamenti intellettuali e riservati.
A seguire conferenza sul “femmineo e le arti”, incontro con scrittrice, spettacolo teatrale con alunni di un istituto scolastico cittadino e per finire, ciliegina sulla torta Sibille che svelano profezie (donna=strega?).
Cinquemila euro, un mese di eventi, inutilita’ totale concreta inerente le donne che realmente hanno necessita’ di essere ascoltate;non si affrontano concretamente i veri problemi: lavoro, maternita’, aborto, ivg, corpo, contraccezione, prostituzione, donne invisibili, disagio sociale, luoghi dove possono rivolgersi le donne e concretamente essere accolte per fuggire la violenza,educazione sessuale,obiezione di coscienza medica, psicologia e tanto altro.
Nessun intervento, nessuna testimonianza, niente assoluto. Complessivamente: eventi di nicchia, convegni tra intellettuali, mostre fotografiche, canzoncine e teatrino scolastico, nomi in evidenza, mele in mano, Eva….ma in tutto questo il vuoto assoluto. Si pensa all’equilibrio di genere prendendo spunto dalla legge 120/11 ma non si pensa all’equilibrio vero della donna, un equilibrio che nasce dall’affrontare il problema reale e non cambiando la letterina finale di una parola per trasformarla in femminile o dipingendo tutto di rosa.