Dalle 9 di questa mattina reparti di polizia hanno bloccato via Pier Capponi per sgomberare tredici donne e 8 bambini. Si tratta di un’occupazione del Movimento di lotta per la casa nata dopo il 19 ottobre dove un gruppo di donne ha lasciato le strutture del comune per costruire la propria soluzione all’emergenza abitativa. Ora il neo eletto sindaco Nardella, decide di sgomberare la palazzina occupata recependo con solerzia le indicazioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza che già aveva richiesto di liberare l’immobile.
Ecco la cronaca di oggi dal presidio che ha resistito allo sgombero
9.00 La polizia entra in via Pier Capponi 51. Tre occupanti resistono sul tetto
10.00 cresce il presidio di solidali nei pressi di via Pier Capponi
10.30 arrivano anche i pompieri
11.30 Un centinaio di solidali si muovono in corteo per Campo di Marte per comunicare lo sgombero al quartiere
12.00 Il corteo torna sotto l’occupazione di via Pier Capponi
14.00 Vengono portati via mobili e vestiti mentre tre occupanti ancora resistono dalle 9 sul tetto.
16.00 Dopo 7 ore di resistenza scendono dal tetto le tre occupanti. Ma non finisce qua!
Comunicato del Movimento di lotta per la casa
LA DIGNITA’ NON SI SGOMBERA!
Ancora una volta eserciti di poliziotti e carabinieri contro chi vive l’emergenza abitativa. Stamattina è toccata all’occupazione di via Pier Capponi 51, dove vivevano da alcuni mesi 13 donne con i loro bambini. Prima di occupare le donne erano ospiti all’interno delle “strutture” predisposte dal Comune per l’emergenza casa: luoghi improntati al disciplinamento sociale e all’umiliazione delle povertà che nulla hanno a che fare con il diritto alla casa e all’abitare dignitoso!
Per riconquistarsi questa dignità rubata, ad ottobre le donne si sono organizzate con il Movimento per uscire da queste strutture e andare ad occupare un pezzo del patrimonio sfitto presente in città (per la precisione degli ex-uffici di proprietà della Bettini Automobili Spa sfitti da anni). Così è nata un esperienza importante di lotta ed emancipazione che pratica una critica radicale all’intero sistema dell’assistenza sociale. Un esperienza che di certo non sarà annullata da sgomberi e poliziotti.
Sette ore di resistenza sul tetto hanno dimostrato la tenacia di chi oggi lotta per i propri diritti e non si accontenta della carità!
Dopo mesi straordinari di lotta per la casa le istituzioni cercano di porre un freno al movimento a forza di operazioni repressive. Lo sgombero eseguito stamattina è solo uno degli sgomberi annunciati per l’estate dall’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’arroganza del PD e della magistratura – il primo impegnato in tutto il paese in una guerra ai movimenti sociali, e la seconda sempre più disposta a firmare ordini immediati di sgombero sotto le pressioni delle grandi proprietà – dovrà fare i conti con un movimento che non ha paura e non si piega.
Mentre più di cinquanta poliziotti in assetto da guerra circondavano l’isolato, il Comune ha proposto alle donne di ritornare nelle “strutture”: ma indietro non si torna, la dignità non si sgombera!
Tenetevi la carità! I diritti ce li conquistiamo a spinta!
CASE SUBITO!
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da InfoAut