Da Abbatto i Muri:
A proposito delle ragazze nigeriane e della mobilitazione per portarle a “casa”. Alcuni articoli ci raccontano una visione un po’ diversa della storia. Parlano in maniera chiara di neocolonialismo e di sollecitazione alle forze militari americane affinché intervengano e siano legittimate a espandere il proprio potere. Un articolo sul The Guardian vi dice anche qualcosa in più. Provo a tradurlo/sintetizzarlo.
Sostanzialmente dice che le vostre buone intenzioni non corrisponderebbero alle reali intenzioni che ci sono dietro la diffusione dell’hashtag BringBackOurGirls. Chiedere all’America di intervenire, invece che supportare la Nigeria nelle loro azioni di liberazione e ribellione fa più male che bene. Così racconta Jumoke Balogun, nigeriana – americana, co-fondatrice e co-editore di compareafrique.com.
Porge una domanda semplice: Sei nigeriano? Hai diritti costituzionali riconosciuti in Nigeria e puoi partecipare al loro processo di democratizzazione del paese? Se non è così allora non puoi fare niente per le ragazze rapite in Nigeria. Non è possibile. La tua insistenza su questa questione, sollecitando l’intervento della grossa potenza americana, in particolare quello del potere militare americano, non è il modo giusto e finirà per produrre enormi ferite per le persone che vivono in Nigeria.
Mi fa piacere – scrive – che tu abbia preso a cuore l’idea di diffondere consapevolezza per le oltre 200 ragazze rapite dalla loro scuola; mi rincuora che abbiate ascoltato le grida dei genitori. E’ bello che vi preoccupiate. Il punto è che quando si fa pressione sulle grandi potenze occidentali, in particolare sul governo americano, affinché si intromettano negli affari africani, quando tu sostieni la necessità di un intervento militare, quel che fai è essere causa di un problema molto più grande. Si diventa complici di un ordine del giorno che parla di espansionismo militare sul continente africano e questo non va bene.
Forse non lo sai ma l’apparato militare degli Stati Uniti ama il vostro hashtag perché dà loro legittimità per invadere e fare crescere la loro presenza militare in Africa. Africom (United States Africa Command), il corpo militare che è responsabile della supervisione delle operazioni militari statunitensi in tutta l’Africa, ha guadagnato molto da #KONY2012 e ora ottiene ancora di più con #BringBackOurGirls.
L’anno scorso, prima ancora che Barack Obama visitasse diversi paesi in Africa, ho scritto a proposito del fatto che l’esercito americano sta espandendo il suo ruolo nel continente africano. Soltanto nel 2013 Africom ha realizzato un totale di 546 “attività militari”, che è una media di una missione militare e mezza al giorno. Anche se non sappiamo molto circa lo scopo di queste attività, bisogna tenere a mente che la missione di Africom che è quello di “promuovere gli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti“.
Secondo un rapporto, nel 2013, le truppe americane si sono introdotte a curare gli interessi americani in Niger, Uganda, Ghana, Malawi, Burundi, Mauritania, Sud Africa, Ciad, Togo, Camerun, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Guinea, Lesotho, Etiopia, Tanzania e Sud Sudan.
L’esercito americano ha condotto 128 diverse “attività militari” in 28 paesi africani tra giugno e dicembre del 2013. Tali attività sono state realizzate in concomitanza con le operazioni dei droni a guida Usa in Nigeria del Nord e Somalia. Ci sono anche avamposti anti-terrorismo nello Djibuti e in Niger e le basi segrete in Etiopia e Seychelles, che servono come piattaforme di lancio per i militari USA per effettuare sorveglianza e attacchi dei droni armati.
Sebbene la maggior parte di queste attività sono segrete, sappiamo che l’esercito statunitense ha avuto un effetto destabilizzante in alcuni paesi. Ad esempio, un articolo del New York Times ha confermato che l’uomo che ha rovesciato il governo del Mali eletto nel 2012 è stato addestrato e istruito dagli Stati Uniti tra il 2004 e il 2010. Inoltre, un battaglione U.S. addestrato nella Repubblica democratica del Congo è stato denunciato dalla Nazioni Unite per commettere stupri di massa.
Ora gli Stati Uniti stanno guadagnando terreno con l’invio di consiglieri militari e più droni, anzi no, scusate, volevo dire “personale di sicurezza e a sostegno delle attività” inviati in Nigeria per aiutare l’esercito nigeriano, che tra l’altro, è noto per aver commesso atrocità di massa contro il popolo nigeriano.
Sapendo questo, si può capire la mia apprensione per la decisione di Obama. Come lo scrittore nigeriano/americano Teju Cole ha detto ieri, il coinvolgimento degli Stati Uniti, del governo e dei militari porteranno solo a più militarismo, ad una visione meno lucida e obiettiva, e porteranno a meno democrazia.
Inoltre, l’ultima volta che consiglieri militari furono inviati in Africa la cosa non ha portato benefici. Ricordate #KONY2012? Quando Obama ha inviato 100 truppe da combattimento equipaggiate per catturare o uccidere il leader del Lord Resistance Army di Joseph Kony in Africa centrale? Beh, non lo hanno trovato e anche se avevano smesso di cercarlo, Obama ha inviato ancora più truppe nel marzo 2014 che ora vagano in Uganda, presso la Repubblica Centrafricana, in Sud Sudan e presso la Repubblica Democratica del Congo.
Di conseguenza, le call rivolte agli Stati Uniti affinchè si lascino coinvolgere in questa crisi mina il processo democratico in Nigeria e coopta, redirige e costringe il crescente movimento contro l’amministrazione Jonathan inetto e cleptocratico. Sono stati i nigeriani che hanno affrontato il loro Presidente buono a nulla e lo hanno sfidato ad affrontare la difficile situazione delle ragazze scomparse. E ‘ nelle loro mani la responsabilità di chiedere giustizia per queste ragazze e per garantire che il governo nigeriano se ne assuma in modo altrettanto deciso la responsabilità. La vostra sollecitazione su una azione degli Stati Uniti fa male alla gente che sta provando ad aiutare e aiuta solo l’espansione della potenza militare degli Stati Uniti.
Se si deve fare qualcosa, provate a saperne di più su attivisti incredibili e giornalisti come questo o questo, e questo solo per citarne alcuni, che hanno rischiato arresti e la loro vita come sfida al governo nigeriano a fare meglio per il loro popolo nel tentativo di favorire un processo democratico. Se si deve twittare, mettete in circolo un tweet per sostenere e incitare loro; non dirigete le richieste di intervento in direzione del governo degli Stati Uniti che cerca di legittimare solo l’ambizione militarista americana. Non consentite al governo e ai militari americani di fagocitare e strumentalizzare questo movimento di ribellione portato avanti dai nigeriani.
Ps: scrive La Pantafika su facebook, a proposito di un ulteriore articolo che chiarisce l’andamento della campagna comunicativa in favore delle ragazze nigeriane, “Tanto per avere un’idea della stupidità occidentale e della sua mania di farsi vessillo di democrazia, cultura e civiltà. Le foto usate nella campagna #bringbackourgirls sono immagini di repetorio rubate da internet alla fotografa che le ha scattate. Foto condivise migliaia, se non milioni, di volte ritraggono ragazzine della Guinea-Bisseau che non hanno nulla a che vedere con le nigeriane rapite. Vabbe’, tanto so negre uguale, vero? Ma vergognatevi!”
Leggi anche:
Il 25 aprile e la Liberazione vista da mia nonna (come e perché i liberatori “colonizzano)