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#M5S e le gogne per i giornalisti

images23I linciaggi virtuali cominciano così. C’è chi innesca l’ordigno, e chi contrabbanda livore incontrollato e aggressività per legittime critiche e dissenso.

Metti la foto, offri la ricostruzione di quello che questa bruttissima persona avrebbe fatto, manca che accanto alla foto metti la scritta wanted o che ci sia anche un numero di telefono e via e numero civico presso cui trovarl@, o un indirizzo mail affinché gli insulti possano arrivarle direttamente a domicilio, ed ecco che ci troviamo nelle atmosfere inquisitorie modello web 2.0 anno 2014.

Lo fanno anche sedicenti compagn*. C’è gente che ha foga di “smascherare“, in violazione della mia privacy, anche me con quella modalità da identificazione e schedatura usata da chi poi si dice antifascista. Con le foto si mettono in fila le persone da piazzare in uno speciale libro nero. Generalmente è quella che si definisce opposizione. Coloro i/le quali non la pensano come te.

Una brutta cosa, oggettivamente.

E brutta è l’idea lanciata sul blog di Grillo che ahimè ricalca un metodo che ho visto, appunto, usato anche da presunto compagn*, da donne, uomini, madri, padri, gente di destra e di sinistra. Metti la foto, piazzi lì nome e cognome e si dà il via al dileggio, lo sfottò, l’insulto, il linciaggio.

Io vedo un post con una foto segnaletica di una giornalista e a seguire un botto di commenti, alcuni dei quali non propriamente eleganti (che tuttavia nella pagina di Grillo non trovo più e forse saranno stati cancellati). Al solito se la fotografia è di una donna non mancano, da parte di uomini e donne, valutazioni estetico/fisiche o attribuzioni di competenze professionali (per così dire) che ad un uomo non verrebbero mai riconosciute.

Alle accuse fatte contro questa iniziativa il gruppo M5S del Senato risponde che da un anno vari personaggi di M5S avrebbero subito più o meno lo stesso trattamento con una campagna di demonizzazione che li ha presi di mira.

Che alcuni media abbiano attivato campagna demonizzante contro M5S l’ho senza dubbio osservato anch’io. Stesso procedimento con i #NoTav o con i movimenti che comunque stanno sulle scatole al Pd o ad altri partiti della maggioranza parlamentare. Ma questo, a mio parere, non vuole dire proprio niente.

L’azione/gogna sul blog di Grillo si traduce in linciaggi mediatici che sarebbe meglio evitare. Mettere alla gogna le persone per raccontare come i media travisino, così come viene scritto, informazioni e mistifichino la realtà, cosa vorrebbe essere? Legittima difesa?

Non vale mai la pena riprodurre linguaggi e schemi autoritari e quindi non trovo giustificazione alcuna a questa iniziativa. Così, semplicemente, si attivano le rispettive tifoserie e si finisce che nel web non si può più neppure ragionare. Si tratta, complessivamente, di un cattivo contributo alla cultura, dunque. Senza contare gli effetti che tutto questo avrà sulle persone segnalate alle quali, a prescindere dal fatto che la pensino o meno come me (e penso proprio di no), umanamente, non posso che dedicare la mia solidarietà.

Davvero M5S vuole fare a gara a chi è più pro/gogna in questo preciso momento? Sapete quale sarà il risultato? Che mediaticamente consegnerete al Pd un patentino antifascista e di sinistra. E lo dico ai pezzi di movimento NoTav che stanno nell’M5S: davvero volete legittimare quel partito e dargli una ulteriore occasione per dire che solo loro possono garantire le sorti democratiche del paese? Contenti voi.

Se si voleva fare una azione di disturbo contro i media che demonizzano M5S non andava bene un presidio reale sotto la sede di un giornale, la rai, boh, invece che la esposizione fatta contro singole persone? E’ l’informazione da voi ritenuta sbagliata a essere un problema o il problema è quella persona lì di cui esponete il primo piano?

Si demonizzano i singoli soggetti, alla maniera un po’ antiberlusconiana (lo fa il Pd, e dovreste saperlo), identificando in certe persone il Male mentre voi rappresentereste il Bene, con il rischio che sulle persone citate si diriga un odio senza eguali, o si vuole fare opposizione a una idea?

E’ una battaglia contro la persona o contro un modo di fare politica e informazione? E quando mai per combattere contro un modo di fare politica e informazione si espongono le foto delle singole persone?

A me sembra che di questo passo sul web si proceda verso la barbarie. Ditemi che ne pensate.

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Pensatoio, R-esistenze.