Le CagneSciolte comunicano:
In occasione della giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne sono state avvistate le loro impronte…
Siamo stanche dell’opinione pubblica spaccata tra la visione della santa e della puttana; siamo piene di rabbia contro le direttive sulle nostre vite dettate da bigotti, moralisti, bacchettoni e nazionalisti. Abbiamo voluto sfogarci un po’.
Abbiamo scelto le mura delle caserme: luoghi di repressione pieni di uomini in divisa che abusano del loro potere, degni rappresentanti di uno stato che sorveglia e punisce.
Secondo la legge sul femminicidio la militarizzazione dovrebbe salvarci dallo stupro. Il processo de L’Aquila ce lo ha confermato: i militari stuprano coperti dallo stato.
Le strade sicure non le fanno i decreti e la polizia, ma i corpi liberati che le attraversano.
Abbiamo scelto le mura del centro interinale. Il lavoro non ci piace. Quello precario, quello mal pagato, quello di cura, quello a progetto, quello in nero, quello gratis dentro casa, quello che non c’è. Non vogliamo vivere sotto il suo ricatto, vogliamo trasformare la frustrazione in azione collettiva e femminista.
Abbiamo scelto mura di ospedali e chiese che tante volte vanno a braccetto quando si parla di medicalizzare e criminalizzare. Un aborto, un cambiamento di sesso, una grande clitoride o un piccolo pene sono solo nostre scelte. Noi crediamo in una sessualità libera e consapevole, nell’autodeterminazione dei nostri corpi e dei nostri desideri.
Abbiamo scelto le mura del consultorio che, per quanto si sia allontanato dall’idea iniziale, rimane un luogo dove la prevenzione e la tutela della salute delle donne è gratuita. Non accettiamo tagli sulla nostra pelle.
“Come Cagne sciolte siamo una minaccia per le strutture sociali che tengono le donne schiave e per i valori che giustificano il mantenimento delle donne al proprio posto.
La Cagna è la testimonianza vivente del fatto che l’oppressione della donna non deve esistere per forza, e come tale solleva dubbi sulla validità di tutto il sistema sociale.
Dobbiamo essere forti, dobbiamo essere militanti, dobbiamo essere pericolose”.
È questa la nostra sfida contro il potere. Questo è solo l’inizio: ci vediamo per le strade e nelle tane….
La più pulita c’ha la rogna!
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