da Abbatto i Muri:
Siamo serie. Bisogna raccontare i sedici anni veri e non quelli che piacciono ai grossi rotocalchi. Perché è d’uso che da piccola pulleggi e poi da grande fai la morale alle figlie dipingendoti come fossi una santa. Allora, la verità vera: da piccole avete pulleggiato o no? E sarebbe stato quello un buon motivo per stuprarvi?
Personally: quand’ero giovane (e lo sono ancora) io ne facevo anche di peggio. Andavo in giro scosciata e pomiciavo se la cosa mi aggradava. Ero una ragazzetta “poco seria” e non mi sono data al bere perché l’alcool mi fa schifo. Però ad una certa età ho scoperto la marija e quella, qualche volta, io l’ho fumata e mi è anche piaciuto. Per carità diddio non seguite mai il mio esempio e soprattutto che non se ne parli in pubblico perché sennò ti cade il cielo in testa. Se sei sulla quarantina anche se da piccola hai pulleggiato per mari e monti bisogna sempre dire che dietro ai vicoli c’è il mostro, alle feste incontri il bruto e lo stupro, soprattutto, dipende dal tuo abbigliamento e dalle tue abitudini.
Ragazza mia incatenati la figa, non mostrarti sessuata e soprattutto datti ai comitati per la purezza dell’orgasmo perché si sa che ‘sti giovini uomini sono educati con immagini sdisonorevoli, tranne quelle in cui c’è il culo che pubblicizza un quotidiano nazionale perché quel culo è grintoso, giovane, spigliato, fresco, trullo, brullo, fallo, e due e tre e quattro e via.
Figghiuzza non frequentare cattive compagnie. Non truccarti ché altrimenti sembri una battona. Non metterti la minigonna ché poi non ti sposano. Non uscire da sola la sera perché il buio è disonore in se. Non pensare alla sessualità neppure per errore, anzi, vergogna se pensi anche solo alla masturbazione perché tutto ciò rappresenta una degenerazione di valori.
E dunque arriva quella figlia e ti dirà che degenerata sarai tu e tutti questi valori parrocchiali e vittoriani che rappresenti. Perché sono proprio questi gli argomenti che poi vengono usati per giustificare le violenze.
Ho avuto, io, da giovane, quella pretesa di andare in giro e fare quello che volevo eppure di pretendere che fosse rispettata sempre la mia scelta. Ci fu una volta un gruppo che offrì un passaggio a me e a un’altra tipa. A un certo punto dissero “o ci fai un pompino o resti a piedi“. Rubarono una toccata di tette e a piedi tornammo a casa con la consapevolezza che saremmo state noi ad essere punite.
La mamma dice: non accettare passaggi dai compagni, non fare questo e quello, e maledizione è un cazzo di problema il fatto che per respirare devo pagare la tangente, perché non c’è rimedio al fatto che io esisto, esisti pure tu, ma certo io se ti do un passaggio non ti chiedo di farmi un cunnilingus. Tra l’altro se te l’imponessi tu non avresti neppure il diritto di sentirti violato perché qualcuno direbbe che il coglione sei tu che non ne hai approfittato.
Ebbene: questa mentalità, questa cultura, non è veicolata solo dal mondo maschile. Il sessismo è una visione del mondo a consapevole espressione femminile, perché ci sono tante donne moraliste, che non hanno alcuna consapevolezza sulle questioni di genere e che tutto quel che sanno fare è mostrare la faccia accigliata e scandalizzata perché tu, più giovane, non fai la brava donna, possibilmente con svariati figli, beandoti del privilegio di possedere un utero.
La cosa buffa è che oggi i vetero/maternalismi vengono spacciati per cose nuove, il culo in copertina non è che giovanilismo che spaccia per nuovo il vecchio e standardizzato giudizio moralista sulla maniera in cui quel culo può essere mostrato. Donne perbene e donne permale, again.
Quando avevo io sedici anni pensavo proprio al fatto che da grande non avrei mai rotto le ovaie ad una sedicenne per impartirle lezioni morali sulla sua esistenza. E oggi che sono adulta guardo le figlie, vorrei solo proteggerle, affinché siano libere, proteggerle innanzitutto da paternalismi e maternalismi che non fanno altro che censurare le loro vite, imporre loro una visione del mondo stereotipata e sessista che dovranno comunque, malgrado tutto, sposare.
Sii meno aggressiva, sii più femminile. La libertà è da maschio, la prudenza è da femmina, e la degenerazione dei valori, signora mia, porta quelle puttanelle a provocare i figli di buona famiglia e a farsi mettere incinta rovinando la vita dei poveri figlioli ingenui e inconsapevoli. Vogliamo mettere anche questa tra le raccomandazioni?
E oggi ne ho letto un altro, un pezzo su Il Post, quello che si pregia di parlare di femminicidio un giorno si e uno no, con eguale piglio moralista e ulteriore paternale. E scoprimmo così che il mondo è fatto di preti e suore, altro che antisessisti e femministe.
Volevo dire, infine, che lo stupro è una questione che rimarrà sempre irrisolta se non la si considera nel modo giusto, perché è soprattutto una faccenda culturale, e ora possiamo dirlo, si, con consapevolezza, che quella cultura è propinata anche dalle madri. E per quello che mi riguarda, di sicuro, questa non è una novità.
—>>>Potreste raccontarmi, please, i vostri VERI 16 anni? Raccolgo testimonianze di pulleggiamento sparse. Titolo della campagna: “sono stata pulla anch’io e questo con lo stupro non c’entra niente!“
Ve le ricordate Comencini e De Gregorio?
Critiche e non linciaggio, spostando la discussione sui contenuti: #DeGregorio: dalla critica al linciaggio virtuale!