Da Abbatto i Muri:
Ricordo qualche tempo fa la faccia in prima pagina di una persona qualunque che aveva parlato della modalità autoritaria dello Stato di Israele nei confronti della Palestina. Non era un discorso negazionista ma spesso è accaduto che fare un ragionamento laico in cui riesci a vedere oltre la storia, valutando anche il presente, finisce per provocare discussioni infinite e qualche volta c’è anche chi ti dice che appoggiare la causa palestinese significherebbe essere antisemita.
In questa battaglia ideale che ha riguardato la sinistra si inseriscono alcune forze di estrema destra che per davvero hanno un pregiudizio nei confronti di Israele e più si fa rigida la difesa a oltranza del comportamento del governo israeliano mentre occupa centimetro dopo centimetro il territorio palestinese più, ovviamente, queste forze trovano naturalmente legittimità.
Quel che voglio dire è che la storia è anche un processo in divenire e a parte la pretesa degli storici di poter continuare a insistere nel volere accertare dettagli quello di cui ci sarebbe bisogno è la libertà, per tutti, di poter raccontare la storia senza insistere nel voler proporre una verità che a questo punto parrebbe essere di regime, regolandola a suon di leggi e pene detentive.
A scuola tutti impariamo che la shoah è esistita e nessuno si sogna di dire che non sia così. Non abbiamo dubbi circa il fatto che in quella guerra si sia potuto ordire qualcosa di così mostruoso, perché è avvenuto tante volte, e non soltanto nei confronti degli ebrei. A noi meridionali basti pensare ai campi in cui l’esercito imprigionò quelli che definivano i “briganti” per portare a termine l’annessione meglio conosciuta come l’unità d’Italia. Non abbiamo dubbi perché i campi sono stati una costante nella storia di altre guerre e l’orrore è sempre stato superato da altro orrore.
Il punto è che la storia è comunque in divenire e fissare una certezza storica oggi, in special modo se a volerlo fare con questo genere di leggi è un partito che oscilla dalla parte della destra filo/statunitense e israeliana, sembra quasi come un modo per voler ribadire la legittimità delle azioni del governo israeliano.
E’ come dire che domani dobbiamo votare una legge che impedisce a chicchessia di dire mai che le Twin Towers siano state abbattute dai talebani. Possiamo tutti ritenere che sia così, perché io non credo ai complottismi, ma ciò non toglie che le guerre contro i paesi arabi e mediorientali siano sbagliate per tantissime buone ragioni.
Lo dico da sinistra, perché le battaglie per la libertà di espressione non si capisce come mai dovrebbero essere tema che riguarda la destra. Lo dico da sinistra perché mi fa orrore ritenere che si possa pensare di inculcare un’idea, un pezzo di storia, con le punizioni e la galera. Dove non può la cultura certamente non può nessuna legge repressiva.
Mi fa orrore perché questa deriva autoritaria non riguarda solo questo tema ma in generale riguarda molti temi di interesse sociale. La repressione, la pena detentiva o la gogna in prima pagina della persona tal dei tali che ha osato negare un fenomeno che ha dolorosamente segnato tantissime persone non cambiano la realtà dei fatti e riproducono semmai gli stessi meccanismi che servono a ricreare le condizioni affinché tutto ciò possa avvenire ancora.
Non bisogna dimenticare che certi autoritarismi sorgono perché c’è chi ritiene di doversi difendere da qualcuno o da qualcosa. Succede che io ieri fui vittima e dunque inibisco a te, oggi, la possibilità di considerarmi tuo pari, senza che nulla ti impedisca di poter giudicare il mio operato.
Io so che c’è tanto lavoro da fare ma la storia, soprattutto in un paese in cui lo Stato reagisce alla morte di tantissimi migranti nel mediterraneo mandando altre truppe militari affinché siano meglio impediti gli imbarchi, la insegni con i fatti. Un fatto è che in Italia c’è razzismo, c’è discriminazione e quella discriminazione avviene a svantaggio di poveri, persone che non possono neppure rivendicare una verità storica di sterminio, sottomissione, imperialismo e colonizzazione perché a loro viene negata. Sono considerati clandestini, invasori, coloro i quali vengono in Italia a rubarci il lavoro e a stuprare le nostre donne. E dunque: se non risolviamo questo problema culturale tutto nostrano, a cosa serve una legge che impone pene detentive a persone che poi sono serenamente libere di portare in giro simboli, idee e ragionamenti che se non puntano più agli ebrei continuano a puntare contro ogni immigrato povero di questo paese?
La trovo dunque una possibile legge molto comoda, volta a punire il quindicenne che su internet dice sciocchezze, perché i razzisti che esercitano un danno concreto nella nazione sono potenti, politically correct e possibilmente sono filo politiche statunitensi e israeliane.
La storia è qui e ora e dunque aiutateci a non negare quello che succede in Italia e in Europa, Le maniere orribili in cui vengono trattati gli immigrati, i nostri Centri di Identificazione ed Espulsione che se non sono lager poco ci manca. Aiutateci a raccontare il presente perché è veramente troppo comodo impartire lezioni sul passato se i migranti e i discriminati d’oggi vengono fatti affondare nel mediterraneo.
Davvero, è troppo comodo e con tutto il rispetto chiedo: quanti tra quelli che sono pronti a votare una legge contro il negazionismo della Shoah sono pronti a votare una modifica o la cancellazione della legge Bossi/Fini?