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Il #Pd ha votato il #DlFemminicidio. Vergogna!

Ed è un titolo che replica al commento fatto da un parlamentare del Pd che così ha apostrofato quelli dell’M5S per non aver votato una legge, a suo dire, sul femminicidio. Repubblica mostra il suo parterre di commenti di regime che annunciano la fine della violenza sulle donne, la messa in sicurezza di tutte e la viceministra Guerra tira fuori la questione dei 10 milioni trovati per chiudere la bocca ai centri antiviolenza di modo che nessuno più avrebbe ragione di parlare.

Quell’intruglio atroce che mette assieme norme securitarie e repressive, autoritarismi e mancato rispetto per l’autodeterminazione delle donne (a proposito della irrevocabilità della querela), che mischia violenza di genere a norme sulle province, a repressione per i “ladri di rame”, a finanziamenti per le polizie, a assegnazione compiti di militarizzazione dei cantieri (tipo Tav) all’esercito, è passato alla Camera con il voto di Pd, Pdl, Lista Civica. SeL non ha votato. Astenuti M5S e Lega, sicuramente per motivi molto diversi.

Non è bastata la protesta delle donne, delle stesse vittime di violenza, delle femministe, intente ancora adesso a raccogliere firme per dire che tutto questo è stato fatto non in nostro nome. Del lavoro di giuriste e avvocate e parlamentari che hanno tentato di  mediare, quanto più possibile, per riparare almeno alle parti più terribili. Non è bastato che gli stessi Centri Antiviolenza avessero espresso moltissime perplessità, un po’ in ritardo e in maniera non decisamente unanime, mentre c’era un pezzo grosso del Pd e le donne che fanno capo a Snoq, perfettamente affini alla linea della consulente Rauti sulle linee di contrasto alla violenza di genere presso il ministero dell’interno, del ministro Alfano e della ministra Cancellieri, separate da Snoq Factory che all’audizione si era detta contraria per una serie di ottimi motivi.

Non è bastato il grande lavoro sugli emendamenti, l’opposizione ferma, politicamente motivata, l’ascolto attento e rispettoso delle parlamentari dell’M5S, quello delle parlamentari di SeL. Se passa anche al Senato ci ritroviamo con una legge che brandisce securitarismo, braccialetti elettronici e interventismi come la panacea di tutti i mali.

Siamo state usate, ancora una volta il tema della violenza sulle donne è diventato un mezzo di legittimazione di questo governo che vanta di aver messo in sicurezza le vittime di violenza. E sono stati usati anche i Centri Antiviolenza perché in fondo quel che vi stanno dicendo è che dato che vi danno un po’ di soldi è bene che stiate zitte, tutte quante. Zitte e grate, ad apparire come quelle che hanno mercanteggiato sulla nostra pelle e sulla pelle delle vittime di repressione in generale (inclusi i e le #NoTav).

E per mio conto avreste dovuto manifestare più dissenso, convinto, forte. Non siete tutti uguali. C’è chi tra voi ama i securitarismi e non aveva quasi nulla da dire sul decreto salvo il fatto che non c’erano i soldi per i Centri Antiviolenza. E ora eccovi i soldi, dice la Guerra. Eccovi i soldi e per il resto va tutto bene così.

Sconfitte e usate, i Centri ostaggio di partito. Le donne ostaggio di Governo. E siamo oggetti, tutte, oggetti di Stato.

[da Abbatto i Muri]

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Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, R-esistenze.