La gente che lotta contro la realizzazione del tratto Tav Torino-Lione viene criminalizzata, arrestata, perquisita, fermata [1] [2] [3] [4] [5], eppure in Italia c’è ancora chi non si rassegna e non si unisce alla narrazione “tossica” e dominante che vorrebbe la totale delegittimazione di quel movimento.
Erri De Luca interviene sulle azioni repressive contro i #NoTav e a sostegno delle loro lotte, così viene annunciata una denuncia a suo carico.
Dopo le accuse di “terrorismo“, le spinte affinché sia dichiarato fuorilegge un intero movimento, aprendo la strada a possibili accuse di associazione a fini eversivi nei confronti di chi lo supporta, arriviamo al momento in cui non ci si può neppure più esprimere a favore dei #NoTav.
In Turchia i manifestanti di #OccupyGezi furono chiamati tutti saccheggiatori. Giornalisti, intellettuali, liberi pensatori, fotografi, avvocati, medici, persone che a vario titolo attraversavano, supportavano quella lotta subirono perquisizioni, denunce, arresti e repressione.
Vorrei capire qui in Italia cosa c’è di diverso. Vorrei sapere fino a che punto si vuole arrivare e quando si capirà che ogni mossa repressiva non fa che rendere ancora più popolare la lotta #NoTav. La gente non nutre simpatia per la repressione e la libertà di opinione, espressione e manifestazione non sono beni negoziabili. Tant’è che grande è la solidarietà che al popolo #NoTav arriva dall’Italia e dal mondo.
Possibile che non si capisca che si è passato il segno? Possibile che davvero non si colga come agli occhi di chi prende distanza e guarda ai fenomeni per quello che sono tutto ciò che avviene in Italia non è per nulla dissimile da quello che è avvenuto in Turchia?
Bisognerà prendere posizione, perché la r-esistenza non è terrorismo. C’é chi senza rispettare la volontà dei cittadini che vi abitano vuole appropriarsi di un territorio e farne scempio per un’opera che non viene considerata urgente e necessaria dalla Francia ma che continua ad essere considerata vitale dal nostro governo, dalle imprese e da aree del Pdl e del Pd. Sono talmente convinti che quell’opera bisogna farla che sacrificherebbero e sacrificano la democrazia, i diritti civili delle persone e ora perfino la libertà di parola di chi si esprime a sostegno della lotta #NoTav.
Dove arriveranno? Dove arriverete? E’ prevista una denuncia non solo per chi sostiene la lotta #NoTav ma anche per chi sostiene ed è solidale con il sostenitore? Sostenitori e sostenitrici della lotta e che sostengono altri sostenitori e sostenitrici ce ne sono davvero tanti. Volete sul serio denunciarci tutt*?
Non basteranno le carceri, mi sa…
[Pubblicato su Abbatto i Muri]
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