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Nel 2013 diventiamo tutt@ traditori/trici

Ieri sera sono rientrata a casa ed ho scoperto che mio padre aveva subito un’aggressione. Stava parcheggiando l’auto di mio cognato, dato che non possiamo più permettercene una, e un’automobilista gliel’ha strisciata. Mio padre si aspettava che l’altro si fermasse ma, quando ha capito che non sarebbe successo, lo ha inseguito, costringendolo a farlo. L’altro uomo è sceso ed ha iniziato ad urlare e, non ho capito come, ma posso immaginarlo, si è arrivati alle mani. Quando mio padre è ritornato a casa, a causa dei graffi e degli ematomi evidenti, ci ha raccontato tutto enfatizzando il modo in cui lui le “avesse date”.

Mio padre è un uomo anziano ma non per questo smette di seguire quegli stupidi stereotipi con cui è cresciuto: “il vero uomo è forte”, “il vero uomo non si fa picchiare, ma picchia”, “il vero uomo si fa rispettare”. Sì, quando ho ricordato a mio padre che era anziano e che aveva rischiato inseguendo quell’altro, quando bastava prendergli il numero di targa, mi ha fulminata con lo sguardo ed ha ribadito che lui non era vecchio e che si era fatto rispettare.

Mi piange il cuore doverlo ammettere, ma no papà, non si tratta di rispetto ma di stupidità. Avete giocato entrambe a chi ce l’ha più lungo e vi vanterete tutti e due di quanti calci, pugni, cazzotti avete sferrato. Questo vi farà sentire virili, machi, uomini duri ma a me sembrate solo delle macchiette. Vorrei che tu la smettessi di dirmi che sono cose da uomini, che io, in quanto donna, avrei fatto bene a prendere quella targa ma che tu non potevi limitarti a ciò. Che da un uomo ci si aspetta altro.

Il 2013 sta ormai arrivando e vorrei poter solo vedere mio padre, come tutti gli uomini e le donne, liber@ da stereotipi e ruoli. Vorrei vederci liber@ in un modo che non conosceremo mai se non partiamo da noi stess@. La lotta inizia dal sé ed è questo che la rende difficile.

Vorrei vedere mio padre libero da idee che lo costringono ad azioni che oltre ad essere inutili, lo mettono anche in pericolo. E se ti avessero accoltellato? E se avessi sbattuto la testa sul marciapiede? E se l’altro ti pestava a sangue? La tua vita vale quanto l’onorabilità maschia per cui combatti? A che cazzo ti serve questa gabbia? Ti senti forte ma non lo sei, sei un soldato che lotta per fortificare la prigione in cui è rinchiuso.

La mascolinità è una gabbia, che ti dà dei vantaggi, ma a quale prezzo? Io sto rinnegando la mia femminilità, quell’essere donna che tu vorresti io incarnassi, sto compiendo un’analisi che mi procura dolore ma anche gioia, perché so che devo combattere quelle idee di cui sono sia vittima che portatrice per potermi liberare. Io non sono immune da niente, e neanche dalla violenza, ma so che posso deporre le armi e cambiare. Non è facile, ma quale liberazione lo è?

Non ti chiederò permessi per quello che faccio, ma vorrei invitarti a disertare, ad essere un traditore come lo sono io, perchè questa cultura non merita la nostra fedeltà né quella di nessun altr@.

Vorrei che il 2013 iniziasse con un abbandono generale, con un atto di alto tradimento rispetto a tutto ciò che ci limita, ci normativizza, ci vuole/rende suddit@. Il più grande atto che possiamo fare per noi stess@ e gli altr@ è di rinnegare ciò che la società si aspetta da noi ed essere solo ciò che vogliamo. La disobbedienza è l’augurio che sento e voglio farvi/mi.

Un buon altro anno di lotta a tutt@

Posted in Anti-Fem/Machism, Disertori, Personale/Politico.


2 Responses

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  1. dani from turin says

    proprosito per il nuovo anno andare a vivere fuori casa….
    auguri
    http://baruda.files.wordpress.com/2012/12/20121231-215504.jpg

  2. bad wolf says

    🙁 ora come sta il papà?