A Milano con il timbro del comune – udite udite, pare si regalino (ormai non più) preservativi ai giovani che stanno alle colonne di san lorenzo. Si distribuiscono anche alcol test monouso e opuscoli sugli effetti delle sostanze stupefacenti ma la questione che ovviamente solleva critiche, e come potrebbe essere altrimenti (figuriamoci!) è la distribuzione dei profilattici per iniziativa dell’assessorato al commercio e alla sicurezza.
Il sesso sicuro, che previene gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili, non piace ai cattolici che sostengono che distribuire profilattici vicino la chiesa è peccato e invece vorrebbero campagne per una “sessualità responsabile” che se tanto mi dà tanto significherebbe terrorismo e colpevolizzazione a go’ go’, recupero del valore della verginità e un po’ di retorica del sesso che si fa solo per amore.
Certo è chiaro che il concetto di “sicurezza” per l’attuale assessore sembrerebbe assai diverso da quello dell’assessore precedente, repressivo e in missione speciale per sgominare centri sociali, migranti, zecche comuniste e se gli avanzava tempo pure qualche pericolosissimo circolo lesbico.
In ogni caso grazie ad un articolo di Repubblica – che ha dato volentieri voce alla caccia alle streghe – il servizio di distribuzione dei preservativi e degli opuscoli annessi è stato “sospeso”.
Niente profilattici e materiale informativo per la prevenzione sul sesso sicuro dunque. Viene fuori comunque che l’opuscolo sarebbe soggetto a “revisioni”.
Una operatrice dell’Unità Mobile di prevenzione – amareggiata – scrive una serie di considerazioni che potete leggere QUI e tra le tante cose condivisibili dice:
Oggi sapere che il “laico” Comune di Milano ha deciso di porre un veto sulla diffusione di alcune informazioni mi fa imbestialire. Mi fa imbestialire pensare che per tenere insieme interessi e voti qualcuno abbia deciso di sacrificare il diritto di parlare di sesso sicuro con i giovani milanesi; che per tenere buoni i residenti della zona della Movida si facciano conferenze stampa imprecise e superficiali, senza nessuna attenzione e rispetto agli anni di lavoro di chi ci prova quotidianamente a cambiare alcune cose; che non si possa andare contro all’ennesimo prete che sostiene che distribuire preservativi e’ immorale.
Che aggiungere a questo se non che invitiamo Martina e altre o altri operatori e operatrici a inviarci via mail (o come volete) il contenuto del materiale informativo affinché possa essere pubblicato e condiviso online?
Il web è una grande risorsa, per fortuna laica e noi non apparteniamo a nessuna chiesa e non abbiamo timore di perdere consensi in nessun posto. Mandateci quei materiali e cominciamo a diffonderli in modo virale per il web.
Perché in rete la censura ha questo effetto: moltiplica il segnale invece che spegnerlo.