Skip to content


Lo stupro non esiste! (la vittima nemmeno…)

News da lunedì di pasquetta: l’ex sindaco di Brescia, leghista, del partito del “Predoni in casa nostra“, aveva di che ridire contro immigrati e prostitute finchè giusto una immigrata e prostituta non l’accusa di essere uno dei tanti che avevano partecipato ad uno stupro di gruppo nei suoi confronti. La denuncia va avanti, il giudice le crede e lui viene condannato con rito abbreviato in primo grado. Servono altri due gradi di giudizio per dire che lui sia colpevole di qualcosa ma l’ex sindaco di Brescia si porta avanti con lavoro ed è ora candidato per la carica di sindaco in un altro paese della zona.

C’è un medico, altrove, un ex vice sindaco, consigliere comunale, stimato professionista che è stato denunciato e condannato per tutti e tre i gradi di giudizio, primo grado, appello e cassazione, con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane paziente durante una visita. La condanna è diventata effettiva dopo la cassazione e il medico è ora in carcere da un po’ di giorni per scontare tre anni e sei mesi come deciso dai giudici. In paese, ben lungi dal mostrare solidarietà nei confronti della vittima, c’è chi vorrebbe la revisione del processo ed ha raccolto perfino 1000 firme di solidarietà nei confronti del condannato. L’articolo del quotidiano online che ne parla è un esempio di bizzarro giornalismo. Non una parola sulla vittima. Solo tante parole piene di affetto, stima, fedeltà e devozione nei confronti di quest’uomo.

Lungi da me immaginare per chiunque una soluzione giustizialista o invocare soluzioni punitive e vendicative, quel che si nota, al di là della faccenda in se’, è come l’articolo di un quotidiano collabori perfettamente alla costruzione di una cultura dello stupro. Lui è uno stimato, dunque bisogna credergli. Lei non viene neppure citata se non di striscio e come causa della “sfortuna” del condannato. E tutto ciò è alquanto singolare.

Val bene dedicargli una riflessione. In quel paese, si, stanno tutti bene, oggi è festa, quel povero uomo è in prigione, sembrerebbe ingiustamente, per colpa di una donna molto cattiva (e nelle vicende accennate le donne cattive sarebbero due) che è stata così brava a dettagliare la vicenda, a sostenerla per tre gradi di processo, a reggere confronti, perizie, un po’ di tutto, chissà per quale ragione.

Infine per l’articolo parrebbe che lo stupro non esista, che sia solo un’invenzione per arricchire il curriculum di un uomo, la stessa vittima non esiste e il condannato è un martire che alle prossime elezioni, finito di scontare la sua pena, come minimo lo faranno governatore della regione.

Se è vero come è vero che per essere eletti bisogna averci ormai una macchia nella fedina penale, ebbene, l’Italia sta andando senza dubbio nella direzione giusta.

Leggi anche:

#Occupymedia: per una diversa comunicazione sulla violenza sulle donne!

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Alessandra says

    Vivo vicino a Sant’Egidio e questa storia mi lascia senza parole. Davvero, l’unica cosa che ti puoi augurare, se ha l’immensa sfortuna di incappare in un violentatore, è che sia brutto, sporco e cattivo, meglio ancora immigrato senza permesso, o comunque emarginato socialmente e senza nessuno disposto a spendere una buona parola per lui. Perché se invece ti aggredisce un professionista ben vestito, buon reddito, tante conoscenze, allora apriti cielo, non è possibile, un uomo così non stupra, non importa quante evidenze ci siano. Aveva forse ragione Pasolini quando, all’indomani del massacro del Ciceo, disse che la stampa e l’opinione pubblica apparivano incredule e sconvolte non per l’episodio in sé, ma per il fatto che era stato commesso da gente con belle facce e tanti soldi, mentre se fossero stati dei proletari cenciosi nessuno si sarebbe stupito più di tanto, si sa che i poveracci stuprano e delinquono.

  2. hazeiel says

    Lega Ladrona; uh, per mille ovaie.