Qualche tempo fa a Palermo Forza Nuova portava dei bambolotti insanguinati presso le redazioni dei giornali come campagna shock contro l’aborto. Dalla redazione di Repubblica Palermo risposero picche perché non volevano farsi tramite di sensazionalismi fascistoidi che criminalizzano le donne minando fortemente il principio di autodeterminazione e criminalizzando quelle che a buon diritto fruiscono dell’Ivg nei tempi stabiliti dalla legge 194. Il segretario provinciale dell’Assostampa rispondeva senza esitare “La disgustosa trovata di Forza Nuova è un puerile quanto macabro tentativo squadrista di imporsi all’attenzione dei media con una provocazione subdola, quanto un pacco puzzolente recapitato ai mezzi di informazione in una città che, purtroppo, ha conosciuto ben altri
sinistri messaggi di morte. Eco e enfasi erano gli obiettivi di chi ha escogitato questo sistema per farsi notare. Stupisce che chi ricorre a simili stratagemmi trovi sponda su alcuni mezzi, argomentando le proprie supposte ragioni, indipendentemente dal modo in cui si è guadagnato quello spazio di visibilità e procurandosi così un’indiretta legittimazione al proprio operato.”
Ma che in Italia vi sia un attacco generalizzato alla libertà delle donne si può vedere da tante cose, a partire dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita, fino alle mille forme di ostruzionismo che riguardano la nostra sessualità e poi l’obiezione di coscienza usata come arma di ricatto e infine l’accerchiamento continuo alla legge a partire dai regolamenti funerari approvati in varie regioni e città italiane per ordine della chiesa con il benestare di amministratori ciellini e cattolicume sparso, incluso il sindaco di firenze, di modo che alle donne che abortiscono, per scelta o per necessità, sia sottoposto un documento che richiede se vogliono che l’embrione o il feto faccia parte dei rifiuti ospedalieri o sia seppellito con un nome. Una cosa che potrebbe essere ovviata, forse, a partire dai consultori dove quelle che vanno ad abortire per scelta dovrebbero essere quanto meno dispensate dall’obbligo di vedere quella cartaccia ricattatoria e demonizzante, non fosse che per il fatto che anche i consultori sono oramai meta di corvi neri d’ogni specie e di tristi donnine dall’espressione pia alla ricerca di uteri altrui da affliggere con i loro argomenti da inquisizione cattolica.
Repubblica Firenze non ha seguito, dicevo, l’esempio laico della redazione palermitana e allora ha fatto da grancassa ad uno dei gruppi di estrema destra cittadini che è andato ad affiggere i suoi sputi fuori dai consultori legittimato dal regolamento funerario approvato dalla giunta fiorentina e da questa bell’arietta che tira a Firenze perfino dopo la strage di piazza dalmazia ad opera di un militante di Casapound.
Si comincia così, caro Renzi, con il lasciare dire che gli immigrati sono fonte di tutti i guai per poi spiacersi di vederli massacrare e con il lasciar dire a dei fanatici che le donne che vivono l’esperienza dell’aborto siano assassine. Quando anche a firenze avverrà che qualcuno butterà una bomba in un consultorio, o s’ammazzerà un medico che pratica l’aborto o si puniranno donne che abortiscono cosa direte allora? farete fiaccolate notturne spiacenti dell’accaduto?
Il fascismo si previene. Il fascismo si combatte. Il fascismo si seppellisce. A partire da un regolamento funerario spinto da una ideologia integralista. Pace e bene a Renzi e grazie di tutto.