Dalla mailing list una discussione sul solito siparietto a presentazione della vetrina più noiosa della televisione italiana, sanremo, vetrina per i discografici, per quelli che altrimenti non saprebbero cosa scrivere sui loro articoletti gossippari, per quelli che senza sanremo addio alla speculazione e ai miliardi di spesa a danno del pubblico contribuente, tutto condito di uomini capitani a condurre ‘sta stronzata e donne bellone e possibilmente mute che saranno al solito mostrate come fenomeni da baraccone, come modelle da sfilata per abiti firmati, tanti, e tacchi chilometrici ai quali sopravvivere nelle discese per quelle anacronistiche scale da varietà anni ’50, come oggetto di pruriti e interesse di paparazzi pronti a fotografare l’ascella, il capezzolo sfuggente, la mutanda avvilente, la coscia al naturale, la ruga dopotrucco, la pomiciata post party, tutto per servire il grande business dello spettacolo per come è concepito qui in Italia. Tristezza ai massimi termini.
Di cose così vale la pena interessarsi e discutere? Esigere che migliori? Avviare sessioni di lamentele sapendo a priori cosa questi rappresentano? Vale la pena prendersi la briga di indignarsi sapendo già cosa risponderanno? Produrre molto materiale alternativo? Lasciare quella roba vintage, ché dire “vintage” è farle un complimento, come espressione di questa Italia che è sempre più vecchia, egemonizzata da una geriatrica onnipresenza culturale che fa venire il latte solo a guardarli? Se ne è discusso un po’ nella nostra mailing list.
Serbilla:
“Hanno preso una che evidentemente non capisce bene l’italiano, e dunque ha bisogno che le si spieghino le cose come ad una bambina – eh come si sentono forti questi maschioni – alla quale suggeriscono quello che deve dire come si fa con un bel pappagallino.. Morandi che le dice: “Un bacio a tutti gli italiani” e la mostra come si fa con una bella statua, un ornamento, l’arredamento all’ultima moda. Quell’altro che mentre le suggerisce cosa dire la spoglia, per far vedere meglio le grazie e poi la condivide, ma simbolicamente eh, con tutti gli spettatori, facendosi dare “un bacino” ..”eh, già è una cosa” …poi si vede Rocco se riusciamo ad ottenere qualcosina in più da questa.. sorrisoni!!!”
Enrica:
“Ragazze io sono avvelenata.. perchè quest’anno questo non sarebbe dovuto capitare.. il livello di attenzione sulla questione femminile si era alzato.. da se non ora quando al documentario della Zanardo, a tutte le pubblicità che con un tam tam sono state ritirate.. questo è INNEGABILE.
Il fatto che Sanremo abbia agito senza tenere in considerazione che le italiane si stanno incazzando mi da molto molto fastidio, e poichè noi nella rete siamo tante e organizzate, e poichè quest’anno Sanscemo ha deciso di sbarcare nel social network Facebook con la pagina *SanremoSocial: dobbiamo IN MASSA farci sentire provocando lo stesso disturbo che provocano loro a noi.
inoltre per quanto mi riguarda, ho scritto anche sulla pagina facebook di *Rocco Papaleo:*e quella di *Gianni MOrandi*
vi dico inoltre che è partita anche una mailbombing alla rai (credo)”
Strix:
“comprendo lo sdegno e sono irritata anch’io per la considerazione delle/sulle donne, ma ha senso scrivere alla rai? non varrebbe la pena scrivere alle donne che dovrebbero partecipare a questo increscioso programma e farglielo boicottare? meglio non guardarlo, per far crollare gli ascolti, che criticarlo e sperare che propongano donne pensanti. Non è questo tipo di donne che vogliono e non c’è spazio, nemmeno nelle trasmizzione apparentemente “illuminate” giacché si tratta sempre di un’élite che non mi/ci rappresenta, che solidarizza
enfaticamente, ma poi si guarda bene dallo sporcarsi le mani, che non produce sdegno, ma solo calcolato capriccio.
facciamoci portatrici sane del virus del rifiuto e dello scardinamento, non dell’avvallo e della pietosa richiesta di maggiore considerazione. io non voglio concessioni, voglio l’autogestione.”
Enrica:
“Non è di certo una richiesta di considerazione è una protesta che spero diventi fastidiosa, anche se servisse a fargli pensare “questo è meglio se non lo facciamo altrimenti le femministe si accollano” mi basta questo guarda pur di non vedere più questa merda spammata in TV, e vorrei che come in molti paesi avviene, si sentissero continuamente sotto giudizio.. non mi basta che pensino che il festival ha avuto pochi ascolti.. vorrei che legassero i due eventi..”
E voi? Come la pensate?
Analizzando la questione da un altro punto di vista, il problema non sussiste: primo, perché della televisione non va presa in considerazione l’esistenza; secondo, perché, visto che quella ragazza è adulta e consenziente (voglio dire, non è che l’hanno costretta con la forza a fare la parte della bambola scema da esposizione), mi piace pensare che, mentre Papaleo la spoglia, dentro di sé stia sghignazzando alla grande: “Hahaha, ma pensa che coglioni questi! Mi stanno pagando lautamente per far vedere una o più porzioni di pelle di corpo umano! Uahauhauhauhauhauhauha! Prego, pubblico, guarda pure ‘sta zinna, ché io stasera pasteggio a champagne alle faccia tua, di Morandi, di Papaleo, del genere umano sottosviluppato che offre quotidianamente l’intero corpo ad un padrone per otto ore al giorno in cambio di un tozzo di pane ed un riparo dalle intemperie!”.
Ritengo che prestarsi alla parte della “donna oggetto” sia la mossa più intelligente che una ragazza acuta possa fare.
Qualcuno dirà: “Ma il messaggio che passa?”. Il messaggio che arriva a quel coglione dello spettatore che si sente fiero per aver fatto lo schiavo tutto il giorno in fabbrica o in ufficio spero che sia: “Questa che tu chiami stupida, troia, svergognata, poco di buono, fa una vita migliore della tua, imbecille. Vai, vai, torna a lavorare domani per poterti comprare un’altra televisione per guardare un’altra volta Papaleo che denuda una passera stratosferica mentre tu giacerai con tua moglie o con tuo marito in una rigida, asfittica, patetica monogamia nell’ambito della quale avete generato un drappello di nuovi futuri schiavi”.
Ovviamente prima protestare poi boicottare e invitare a boicottare
Sono d’accordo con cloro, ma credo che la maggior parte delle persone continuerà a tenerla accesa e quindi la penso come chi – nei commenti sopra – ha proposto di “infastidire” la Rai. Mi piace l’idea che debbano “sentirsi continuamente sotto giudizio”!
penso che di fronte alle menzogne, ai guerrafondai, ai maschilisti e ai mangiamerda che impestano le case italiane con la loro assiduità in TV, sarebbe proprio ora di spegnerla e di renderla fuori uso per i familiari grandi e piccini