Il 17 Novembre, dalle ore 18.00 alle 20.30 sul web potrete seguire in diretta un appuntamento che parla di donne, uomini, futuro.
“Italia: femminile, plurale (controcanto sul futuro)” con una serie di ospiti che vanno da Luciana Littizzetto, a Chiara Medioli, Francesca Sarti, Lola Toscani, Nicla Vassallo, Armando Massarenti, Giulia Carcasi e Antonio Mancinelli. Potete seguire la diretta in streaming video sul sito di Italian Sessions o sulle varie pagine di Facebook, Twitter.
Per Twitter l’hashtag è #ItalianSessions.
La call dell’appuntamento ha un testo che potete trovare QUI e dato che le domande “sono un momento molto importante durante questi appuntamenti e viene dato molto spazio alle curiosità del pubblico in sala e da casa” invitiamo chi legge a commentare di modo che si riesca a raccogliere qualche domanda sin da ora alla quale potrebbe essere data priorità.
Noi siamo stat* invitat* a partecipare e dunque Femminismo a Sud sarà presente presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino a fare domande e a discutere per il tempo che ci sarà concesso.
Speriamo di riuscire a esprimere le nostre osservazioni a partire dall’analisi del testo di convocazione.
In relazione a questioni che variano da categorie umane a quelle economiche si scrive che:
“Le doti tipiche della donna rispetto a quelle dell’uomo si conoscono bene: la cura, la manutenzione, la gestione dell’incertezza, le emozioni, l’empatia, la pazienza, l’evitamento del conflitto.
E’ auspicabile una nuova profondità di campo che permetta la valorizzazione di risorse tipiche della componente femminile di cui sempre più la nostra società potrebbe aver bisogno.”
E poi:
“Il futuro è affidato a chi saprà guidare le organizzazioni con cura ed empatia, puntando sul miglioramento delle relazioni umane. E nelle relazioni umane – per essere definite tali – non ci può essere un vincente ed un perdente. Si vince o si perde entrambi. Per questo occorre provare la strada di un maggior uso dell’intelligenza emotiva.”
Infine:
“E allora: come possono il pensiero e l’agire femminile essere il cuneo del cambiamento di cui la nostra società – e il nostro Paese in primis – ha bisogno?”
Ci interesserebbe approfondire questi aspetti del discorso:
– Perché l’esigenza di attribuire caratteristiche precise alle donne, e di conseguenza anche agli uomini?
[Spieghiamo: i ruoli che sono stati imposti alle donne e che dunque le hanno mostrate come inclini alla cura, al multitasking, alla censura di ogni conflitto, alla pazienza o altro, non dovrebbero essere considerati delle prigioni dalle quali è necessario liberarci? Perché dunque attribuire addirittura valore a tali ruoli a partire dalla definizione di modalità caratteriali (o presunte doti) innate e imprescindibili?]
– Famiglia, figli, gestione delle relazioni, sono questioni da delegare alle donne in quanto uniche portatrici di cura ed empatia, o si sta dicendo che bisogna femminilizzare la componente sociale maschile affinché si possa operare una condivisione di ruoli?
– Non è un reiterare alcuni stereotipi questo dividere le donne e gli uomini come, rispettivamente, dedite alla cura e inclini al conflitto?
[Il nostro collettivo è fatto di donne e uomini che producono una propria analisi sul maschile dominante e sulla maniera di assumere altra e differente mascolinità in una visione autonoma che non ricalca stereotipi di nessun genere. Uomini che sono assolutamente autonomi nel manifestare attitudine ai ruoli di “cura, gestione dell’incertezza, empatia, pazienza, evitamento del conflitto“.]
Tenendo conto di tutto ciò anche noi vorremo porci e porre la domanda su come il pensiero e l’agire di donne e uomini, così come li conosciamo e li apprezziamo nella loro diversità e ricerca autonoma di crescita, possano essere cuneo di cambiamento di cui la nostra società ha bisogno, ritenendo che tale cambiamento sia interesse di tutt* e debba dunque essere frutto di un percorso comune.
Come dicevamo, dunque, lasciate pure tra i commenti le vostre domande, magari articolate brevemente perché non conosciamo i tempi tecnici in cui tutto ciò possa essere proposto. Seguite anche il nostro Twitter e la pagina fan su Facebook dalle quali vi aggiorneremo in diretta sul backstage dell’appuntamento.
“Doti tipiche della donna”? “Intelligenza emotiva”? “Gestione dell’incertezza”? Presentare un qualunque colloquio organizzato con queste maschere imbarazzanti è una quasi una provocazione – diciamo che gli si concede di non aver capito niente, è meglio. Spero che almeno stiano a sentire lasciando parlare. Dàje FaSud.