16 ottobre 2011:
Io so di essere “politicamente immatura”. Lo sono perché trovo molte cose assurde e faccio fatica a capirle; lo sono perché i miei tempi di digestione delle cose sono praticamente eterni, perciò un argomento fa in tempo a “passare di moda” o a diventare storia, fissa ed assodata, prima che io riesca ad averne un’opinione e riesca ad esprimerla (in un momento in cui, ovviamente, non interessa più a nessuno).
Lo sono perché trovare i “fatti” nella politica è praticamente impossibile: pare, infatti, che si proceda ad opinioni ed interpretazioni e non esiste una documentazione precisa di ciò che succede, delle cause e degli effetti. E tutto questo mi sconcerta e disorienta. Nel mio tentativo di trovare un filo nelle masse ingarbugliate che mi trovo davanti, so di tendere alla semplificazione, soprattutto nell’esprimermi. So di essere particolarmente infantile e banale quando parlo di politica: sento di trovarmi spiazzata di fronte alla maggior parte delle discussioni. Ho la chiara immagine di me con gli occhi spalancati e la netta percezione di “sapere di non sapere”.
Tutta questa premessa serve quasi a giustificazione per quello che sto per dire: ho cercato informazioni su quanto è successo ieri. Fonti, video, resoconti, opinioni, narrazioni e ancora non ho capito. L’unica cosa che so è che provo un enorme disagio di fronte a quanto è stato e a quelle immagini. Disagio e nausea, perché è la reazione che provo di fronte alla violenza ed è una violenza che ha portato esattamente a che cosa? E’ servita unicamente a giustificazione a tutti quelli che stanno seduti sugli scranni del potere per non parlare della protesta, delle ragioni dei manifestanti.
Oggi si parla solo della violenza; è per questo che ho trovato logico che si trattasse di esterni: solo chi voleva far fallire la manifestazione avrebbe potuto agire così. Niente è stato messo in discussione. Forse non lo sarebbe stato neppure se il corteo fosse arrivato a destinazione e si fosse concluso pacificamente, ma a quel punto non ci sarebbero state scuse. Come può essere definita quella di ieri? Una rivoluzione monca, se c’è chi vuole parlare di rivoluzione. Una finta. Perché così facendo non vedo le possibilità del cambiamento.
E, sia chiaro, non ho idea di quale sia la via giusta, ma questa, osservando le reazioni di oggi, sicuramente non lo è. Però, ci tengo a ripetere, che la politica non la capisco: se voi riuscite a vedere quali saranno i frutti positivi di quanto successo ieri, vi prego di dirmelo, di aiutarmi ad aprire gli occhi e a distinguere le forme che vedete voi, come chi insegna a trovare il grande carro o orione in quello che è solo un ammasso di puntini luminosi.
Ps: Mi chiedo: Perché non mi sono sentita così male, delusa, nauseata ecc…quando si trattava degli scontri notav? Perché nell’altro caso percepivo che lo scontro “c’entrava”, che la rabbia espressa violentemente faceva parte di quella lotta e di quella manifestazione. Mentre qui non riesco a capire cos’è stato e non riesco a giustificarla in alcun modo, non la comprendo.