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Brutalità della polizia a Barcellona

Abbiamo già avuto modo di parlare degli indignados e della #spanishrevolution in questo post, movimento che sta riempiendo da quasi due settimane le piazze spagnole e ha dato origine ad una rivolta del tutto peculiare, pacifica ma molto molto ostinata.

Persone di tutte le generazioni si trovano lì infatti da giorni e notti, mossi dalla speranza che le cose si possano cambiare, per protestare con la loro presenza, le loro testimonianze di vita, la loro incrollabile volontà contro una situazione economica e sociale ormai diventata impossibile da affrontare con la sola forza del singolo.

E proprio da una di queste piazze occupate abbiamo assistito ieri ad una delle pagine più repressive della storia delle nostre democrazie occidentali: immagini e video che ci hanno riportato indietro nel tempo ad eventi che credevamo non più proponibili, ricordi di violenze su civili inermi e disarmati che pensavamo non potessero verificarsi nuovamente.

Ci riferiamo al tentativo dello sgombero di Plaza Catalunya a Barcellona dove la polizia, rappresentata dal corpo speciale regionale dei Mossos d’Esquadra che ha piene competenze nella città, ha colpito con brutale repressione la popolazione radunata nella piazza.

L’intervento della polizia è stato giustificato con motivazioni “igieniche” e di prevenzione per eventuali incidenti che potrebbero accadere nella giornata di oggi a causa della finale di Champions League (che si svolgerà a Wembley) tra il Barça e il Manchester United. L’intento principale doveva essere quello di rimuovere oggetti pericolosi per la sicurezza cittadina che potrebbero essere usati come corpi contundenti in eventuali scontri tra tifosi.

Già alle 6 del mattino del 27 maggio gli addetti alla nettezza urbana hanno tentato di smantellare il piccolo accampamento della piazza ma la gente ha resistito allo sgombero e gli agenti in tenuta antisommossa hanno caricato gli indignados prima con proiettili di gomma e poi con i manganelli. Da più parti si sono alzati cori che chiedevano di vedere i numeri di identificazione degli agenti, che per legge, compresi i Mossos d’Esquadra, sono obbligati a portarli in mostra sulla divisa ma che in questa occasione non erano visibili. Sono stati sequestrati i pc del centro media organizzato dai manifestanti e distrutto tutto il resto.  I manifestanti di fronte a tanti abusi hanno opposto una resistenza non violenta ma decisa: molti di loro si sono seduti per terra per impedire l’ingresso nella piazza dei camion del comune e sono stati picchiati brutalmente e portati via di peso.

Ciò che colpisce maggiormente nelle immagini che provengono da questo album dell’#acampadabcn da cui abbiamo tratto le foto è la linea del pacifismo strenuo scelta dalle persone presenti in piazza, la distruzione del modello violento operato dai Mossos de Esquadra a cui gli indignados oppongono fiori, libri, simboli di pace e di totale azione non violenta. Alla fine della giornata si registreranno 121 feriti.

L’azione di forza ha ottenuto il risultato opposto a quello sperato: già subito dopo il tentativo di sgombero la piazza è stata occupata nuovamente e molte più persone si sono concentrate ed hanno solidarizzato con i manifestanti, perfino intere famiglie si sono accampate lì stanotte come riportano i siti di DiagonalPeriodico e di Kaos en la Red: il tentativo di piegare la resistenza dei precari senza futuro si è dimostrato del tutto controproducente.

Per vedere altri video clicca qui.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, R-esistenze.


One Response

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  1. fatasma76 says

    Un movimento che ha ottenuto tutto quello che poteva ottenere.
    La città era da sempre della sinistra lassista e pappa molla, che quando i giovani si sono radunati per riappropriarsi del proprio futuro, il sindaco da pappa molla che li ha lisciati fare, infondo ha pensato i giovani hanno ragione ad essere incazzati, lasciateli fare, poi assieme troveremo una soluzione, si molti di sinistra hanno ste stranezze, ascoltano quello che le piazze hanno da dire.
    I cittadini andando alle urne hanno trovato per quei lassisti e quei giovani una soluzione, hanno eletto una giunta di destra, loro si che sanno far rispettare l’ordine. E finalmente le forze dell’ordine che per 20 anni avevano dovuto tenersi quel manganello ben stretto fra le chiappe, hanno potuto sfogare la proprio gioia e festeggiare la nuova giunta che sicuramente li coprirà.