Riceviamo e volentieri condividiamo:
Comunicato stampa
Ieri pomeriggio (giovedì 28) alle 17, davanti all’ingresso della Prefettura di Lecce, si è tenuto il presidio organizzato della Rete Antirazzista Salento per contestare le modalità con cui, nell’ultimo mese, il governo italiano ha gestito l’“accoglienza” dei cittadini Tunisini.
Una nostra delegazione è stata ricevuta in Prefettura dove abbiamo fatto presente le nostre istanze e richieste. Nello specifico abbiamo espresso le nostre riserve in merito all’esistenza stessa della Tendopoli allestita a Manduria, una struttura definita “CAI” (centro di accoglienza e identificazione). Un Istituto inesistente e non previsto dalla legislazione italiana, un non-luogo creato senza un riferimento normativo che ne definisca le finalità, né tanto meno la sua gestione, che ad oggi, dopo la concessione dei permessi di soggiorno temporanei, nonostante sia di fatto svuotato, continua a rimanere in piedi e che sicuramente resterà lì per almeno altri 5 mesi. Il ministero degli interni ha infatti affidato alla società Connecting people (già impegnata nella gestione del 96% dei CIE italiani) la gestione della tendopoli per 6 mesi.
Per quali motivi si vuole mantenere allestita la tendopoli? Forse per “accogliere” i profughi libici che già iniziano ad arrivare sulle coste italiane per sfuggire alla dittatura di Gheddafi e alle “bombe intelligenti” che gli stati europei sganciano per portare la democrazia?
Questa vicenda ha riacceso drammaticamente i riflettori sulla totale inadeguatezza del nostro sistema di accoglienza a partire dalla mancanza di un piano logistico preventivo di accoglienza civile, rispettoso dei diritti dei cittadini migranti. Di fronte a tutto ciò il governo italiano anziché attrezzarsi per dare risposte alle richieste di libertà, democrazia e diritti poste dall’arrivo dei migranti, ribadisce la scelta di politiche da “Stato d’eccezione”, militarizzando la gestione dell’accoglienza, in sfregio dei diritti umani e al semplice buon senso.
Abbiamo chiesto un immediato e radicale cambio di rotta, a partire dalla chiusura della tendopoli allestita a Manduria a favore di programmi di accoglienza diffusa, trasparente e concertata con tutti gli attori del territorio, in grado di garantire una reale inclusione sociale.
Abbiamo chiesto inoltre chiarimenti in merito alle espulsioni di alcuni cittadini tunisini che in questi giorni pare abbiano interessato alcuni dei migranti presenti nel centro di Manduria.
Le nostre domande sono rimaste senza risposta se non quella che la Prefettura farà presente le istanze espresse.
Rete Antirazzista Salento