Avevamo condiviso qui l’appello per Pinar Selek, femminista, sociologa, pacifista, antilimitarista, scrittrice turca accusata ingiustamente di terrorismo.
Attualmente lei si trova in Germania ed è sostenuta da moltissime donne e tantissimi uomini. Nonostante ciò la turchia continua ad accusarla di qualcosa che non ha commesso.
Radio Onda Rossa l’ha intervistata. Potete ascoltare la sua intervista QUI. Ed è paradossale come il suo racconto somigli a mille altri racconti di persecuzione contro chi rappresenta una forma critica di dissenso e opposizione forte che gode di legittimazione culturale.
Il movimento femminista in turchia, così racconta Pinar Selek, è molto forte e lotta contro autoritarismi e forme di oppressione, incluso quelle che umiliano le donne.
Pinar Selek è una sociologa, racconta di essere stata arrestata dopo aver partecipato ad una manifestazione per i diritti dei kurdi. Volevano che lei rivelasse nomi e lei ha offerto analisi sociologiche perchè questo fa di mestiere.
Dato che non potevano in alcun modo incastrarla hanno torturato un attentatore, che ha confermato la storia delle torture e di essere stato costretto a fare il nome della Selek per fornire al governo un motivo per incriminarla.
L’hanno processata, senza prove, condannata e ancora continuano a realizzare una persecuzione giudiziaria che l’ha costretta ad accettare il sostegno e il ririfiuto in germania.
E’ una storia emblematica che ci riguarda molto, perchè se sei donna, femminista, e sei in grado di descrivere quello che avviene nel tuo mondo senza filtri e senza paura allora rischi di restare vittima di mille esempi di inquisizione. In Italia non è diverso. la caccia alle streghe qui da noi si svolge in varie forme e noi lo sappiamo bene.
Ricordatevi di firmare e fare girare l’appello perchè la sorellanza è un’arma. Per Pinar Selek. Per tutte noi.
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