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Sukran Moral, artista turca perseguitata per aver mostrato un rapporto lesbo

Pubblichiamo la traduzione di questo articolo pubblicato sul giornale spagnolo El País che riguarda la vicenda dell’artista turca Sukran Moral, costretta ad abbandonare il suo paese dopo aver ricevuto minacce di morte.

BLANCA ARANGÜENA LOPEZ – Istanbul – 2011/06/01

UNA PERFORMANCE A TEMA LESBICO HA PROVOCATO GLI ATTACCHI DEI FANATICI
Sapeva che fare sesso con un’altra donna su un palco le avrebbe creato  problemi in Turchia. Ma non si è fermata. Durante la performance il pubblico ha abbandonato il teatro Casa d’Arte di Istanbul in meno di 20 minuti. Mentre gli spettatori se ne andavano, Sukran Moral continuava imperturbabile a simulare un rapporto lesbo. Il giorno dopo sono giunte
minacce sotto forma di email e sms. La rappresentazione è stata ritirata. Una settimana dopo, Sukran Moral fuggiva a Roma, minacciata di morte. “C’è molta gente che ancora non è pronta per idee nuove”, dice a El Paìs. Le sue rappresentazioni hanno come argomento costante i tabù sociali e sessuali. Amemus, l’opera che obbligò Sukra Moral a fuggire dal suo paese un mese fa, è una metafora della manipolazione del sesso da parte delle autorità, ma nessuno a Istanbul lo ha capito.

“Ci sono molte persone che non sono pronte per nuove idee”, confessa per telefono dall’Italia a questo giornale. A 48 anni, “la donna più coraggiosa della Turchia” come l’ha definita qualcuno, confessa di avere paura. “Ho sempre desiderato provocare, ma questa è la prima volta in 20 anni di professione che sono dovuta scappare a causa del mio lavoro. Ho paura, ma soprattutto di lasciare il mio lavoro incompleto.” Provocazione è la parola che più le piace usare per definire il suo lavoro. Nel 1997, otto anni dopo la caduta dell’URSS, molte donne arrivavano in Turchia provenienti dalle ex repubbliche sovietiche per prostituirsi. Erano le cosiddette “Natasha”. Moral raccolse questa tematica nell’opera che la fece conoscere a livello internazionale: “Boredello”.

Successivamente si introfulò nuda in un bagno turco per uomini per girare Haman. Da allora ha esposto nelle migliori gallerie della Germania, della Francia, dell’Italia e, più recentemente, nel Centro Mitxelena Cultural de San Sebastián. Si tratta di una forma d’arte che Moral usa per esorcizzare i suoi demoni, ma anche per affrontare i tabù sociali. «I politici dicono che il corpo deve essere qualcosa di puro, che la famiglia deve essere pulita. Non può avere sudore né urina o feci, nemmeno sangue, È ipocrita», spiega Moral. Ma in Turchia, oltrepassare i limiti tracciati dalle autorità può essere pericoloso, soprattutto quando non sono ben definiti. “Qui non si sa mai da dove possono arrivare gli attacchi”, dice.”L’anno scorso ho esposto una foto di una donna nuda con la vagina aperta e coperta di sangue, e non è successo niente.” Niente? “Beh, durante l’apertura un uomo mi ha avvicinato per rimproverarmi. Mi disse esattamente: me la scoperei”. La verità è che fu un complimento bellissimo. Era uomo ignorante, ma mi è piaciuto quello che ha detto. Voglio che la gente voglia scopare la mia arte”.

Il suo lavoro, che include fotografia, scultura, video o performance, copre una vasta gamma di argomenti, sempre incentrati sugli emarginati. “Lavoro per mostrare le persone dimenticate dalla società: i gay, i pazzi, ma soprattutto le donne. Sono una specie di “zorro” della scena, spiega. La sua è una denuncia applicabile a tutti i paesi: tuttavia, riconosce che è la Turchia il luogo dove nasce la sua ispirazione. Lì le cifre parlano da sole: 200 delitti d’onore all’anno, un altissimo tasso di violenza domestica, quasi il 95% delle donne confessa di essere stata vittima di qualche forma di violenza , quasi un milione di bambini che lavorano. Il suo entusiasmo l’ha portata alla fama, ma anche il dubbio onore di prender parte alla lista di artisti e intellettuali costretti all’esilio dalla Turchia a causa delle loro idee, tra cui il premio Nobel per la Letteratura Ohran Pamuk. Quelli che rimangono sono spesso incarcerati, altri muoiono in circostanze misteriose. Per ora, Moral ha la possibilità di potersi rifugiarsi in Italia, dove ha studiato nel 1994. Ma promette di tornare indietro e provocare ancora più sdegno. “Non credo che come artisti possiamo permetterci di restare in esilio per sempre. Mi auguro per il bene del mio paese, che non diventi mai un luogo da cui la gente debba fuggire per non ritornare mai più”, conclude.

Posted in Anti-Fem/Machism, Corpi, fasintranslation, Omicidi sociali, Sensi.